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Il capolavoro di Raffaello Sorbi ritrovato vola a 93 mila euro da Wannenes

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Un dettaglio del lavoro di Sorbi

Dai gioielli all’Ottocento: Wannenes totalizza oltre 2.4 milioni di euro. Tra le chicche un capolavoro di Sorbi ritrovato venduto a 93.750 €. Era stimato € 50-60.000

Le tre aste svoltasi nelle sale genovesi di Wannenes il 29 e 30 maggio e dedicate ai Gioielli e ai Dipinti Antichi e del XIX secolo hanno totalizzato 2.459.098 euro, con una percentuale di venduto per lotto del 68.9% e per valore del 111.6%.

lotto 434
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In particolare la vendita di “Importanti Gioielli” ha totalizzato 1.174.342 euro con una percentuale di venduto per lotto del 66.8 e per valore del 99.4%. Top lot un paio di orecchini a clip in oro, argento e diamanti, ciascuno con un diamante di taglio vecchio del peso di 8.00 carati circa, esitati a 81.500 euro (lotto 815): un anello in oro e diamante al centro un brillante dal peso di carati 6.68 è stato battuto a 40.000 euro (lotto 434), mentre un bracciale semisnodato in platino e diamanti del 1960 circa ha realizzato con una fila di quarantuno diamanti, aggiudicato a 37.500 euro (lotto 453).

lotto 453
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Un anello in oro con un diamante di taglio vecchio del peso di carati 5.34 è stato poi battuto fino a 25.000 euro (lotto 417), mentre un bracciale a fascia semisnodato in platino, zaffiri e diamanti è stato aggiudicato a 23.750 euro (lotto 443). Tra gli orologi un Rolex Daytona in oro ref. 16518 del 1994 è stato esitato a 16.250 euro (lotto 166), un Patek Philippe in oro rosa, ref. 1491 del 1953, ha  spuntato 15.360 euro (lotto 424), ed un esemplare firmato Bulgari con bracciale a tubo gas a tre giri da donna in oro e acciaio i 13.750 euro (lotto 50).

Benedetta Romanini e Teresa Scarlata, responsabili del dipartimento sottolineano che: «In questa vendita il diamante è stato protagonista, con due esemplari taglio vecchio e misure in carati decisamente interessanti, mentre per gli orologi i must delle più importanti marche hanno confermato un interesse costante e appassionato da parte del collezionismo di settore».

lotto 166
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lotto 153
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lotto 443
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Una figura di San Luca di un pittore del XVII – XVIII secolo, vicina alla maniera di Giovanni Battista Gaulli (detto il Baciccio), aggiudicato a 112.500 (lotto 700) è stato il protagonista della vendita dei Dipinti Antichi, che nel suo complesso ha raggiunto 946.491 euro per una percentuale per lotto del 72.4% e per valore del 124.3%.

Antonio Gesino, responsabile del dipartimento, evidenzia come questa opera sia «emblematica di un catalogo che ha come filo conduttore la qualità dell’opera, della ricerca, di una connoisseurship che vuole attraverso collocare ciascuna opera all’interno del corretto contesto culturale».

Una Annunciazione, di un pittore attivo nel XVI- XVII secolo, riconoscibile forse in Ippolito Borghese giovane, è stata battuta a 47.500 euro (lotto 726), mentre il Ritratto di uomo come Bacco, tradizionalmente attribuito al fiammingo Jan van Dalen (Anversa 1610 – 1670), è stato esitato a 40.000 euro (lotto 767).

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Un capolavoro ritrovato di Raffaello Sorbi dal titolo Lo studio di Fidia o Fidia che scolpisce la statua di Minerva per il Partenone spiccava nella sezione del catalogo dedicato ai Dipinti del XIX secolo: è stato aggiudicato a 93.750 euro (lotto 877). L’opera, che si impone per una composta ricercatezza, è realizzata nel gusto “pompier” allora in voga, mostra lo scultore nello studio mentre confronta la sua creazione con la modella in posa, con una lastra del fregio del Partenone sullo sfondo.

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Di grande qualità anche Madame Butterfly di Antonio Mancini, dove il verismo sociale si stempera in un trasognato artificio pittorico (lotto 889), è stata esitata a 27.500 euro; un giovanile Paesaggio invernale di Giuseppe Pelizza da Volpedo prima della sua fase divisionista (lotto 865) è stato battuto a 17.500 euro.

Rosanna Nobilitato, capo del dipartimento, sottolinea come «È importante che opere come quella di Sorbi abbiano un riscontro economico pari al loro valore assoluto, con una circolazione internazionale che riaffermi l’originalità dell’Ottocento italiano. Con piacere, in questa asta, ho assistito ad un ritorno d’interesse per la pittura napoletana di Vincenzo Irolli, Attilio Pratella, Giuseppe Casciaro e Vicenzo Migliaro, una corrente di grande spessore e originalità, che, quando appaiono opere inedite e di qualità, è premiata da un collezionismo colto ed esigente».

 

Mancini
Mancini

 

Palazzo del Melograno
Piazza Campetto 2, Genova
10.00 – 13.00 | 14.00 – 18.00

wannenesgroup.com

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