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Malevich (86 mln$) e Brancusi (71 mln$) centrano il record e guidano l’asta Christie’s

Malevich (85 mln $) da Christie's

Malevich (85 mln $) da Christie's
15.05.2018, NY – Dopo l’incredibile cifra di $832,573,469 realizzati dalla vendita della collezione Rockefeller (8-10 maggio), definita a ragione “l’asta del secolo”, anche stasera Christie’s ha fatto faville.

Lo shopping dei paperoni dell’arte non si è fermato alla vendita della raccolta dei filantropi e mecenati David e Peggy: il classico catalogo di arte impressionista e moderna a New York ha totalizzato 415,852,500 dollari (solo 3 invenduti). Nonostante l’annuncio del ritiro di due dei top lot (Chagall e Picasso), la vendita è stata un successo: centrati i record (annunciati) per Malevich e Brancusi. E molte aggiudicazioni sopra le stime.

Il podio della serata va a Kazimir Malevich, con gli 85,812,500 dollari battuti per “Suprematist Composition” del 1916. L’aveva annunciato così alcune settimane fa Loic Gouzer di Christie’s sul suo profilo Instagram: «Suprematist Composition, 1916 aka the big bang or the ground zero of modernism» per sottolineare l’importanza dell’opera. «Malevich è stato l’artista che ha aperto da solo il vaso di Pandora del modernismo e dell’astrazione come la conosciamo oggi. Senza di lui possiamo dimenticarci di Rothko, Newmann & Co. Questo non è solo un Malevich, questo è IL MIGLIOR Malevich, punto. Un lavoro come questo dovrebbe essere la pietra angolare di ogni grande collezione o museo». Il mercato gli ha dato ragione. Questa stessa opera deteneva il record d’asta per l’artista per la cifra di 60.002.500 $ (Sotheby’s, New York, 2008). Con l’aggiudicazione di stasera, mantiene il primato per l’artista ma con un nuovo prezzo più alto mai pagato in asta per un lavoro del suprematista russo.

Anche la scultura è stata protagonista da Christie’s: “La Jeune fille sophistiquée (Nancy Cunard)” di Brancusi, presentata per la prima volta sul mercato, ha centrato il nuovo record d’asta per l’artista a 71 milioni. L’opera, del 1932, proveniva dalla collezione di Elizabeth Stanford, dove era rimasta fino ad oggi. È l’unico esemplare in bronzo che rappresenta un ritratto stilizzato della poetessa e scrittrice Nancy Cunard.

Brancusi Malevich (71 mln $) da Christie's

Il van Gogh di Liz Taylor è stato battuto a 39,687,500 $. Era stimato 35-55 milioni. “Vue de l’asile et de la Chapelle de Saint-Rémy” realizzato dal maestro olandese nel 1889, era stato regalato a Elizabeth Taylor del padre, il mercante d’arte Francis Taylor, che lo aveva acquistato nel 1963 per 92 mila sterline. L’attrice, scomparsa nel 2011, è stata una appassionata d’arte e grande collezionista. Tutti ricorderanno ancora le celebri aste della sua racconta (dai dipinti ai gioielli, agli oggetti d’arte) che totalizzarono ben $156,756,576 nel dicembre del 2011. Alcuni lotti erano stati venduti successivamente, all’inizio del 2012 sempre da Christie’s. Tra questi il van Gogh di stasera che era stato battuto a £10,121,250 ($15,991,575).  Tra gli altri prezzi più alti Joan Miró  con “Femme entendant de la musique” battuto a USD 21,687,500.

Picasso è andato molto bene. I suoi lavori sono stati venduti a prezzi sueriori alle stime. Peccato per quello ritirato. Mentre poche ore fa si diffondeva la notizia che il Picasso più importante passato in asta in questo maggio newyorkese “Fillette à la corbeille fleurie” sarebbe stato acquistato dalla famiglia Nahmad (nell’asta Rockefeller per 115 milioni $) quasi in concomitanza si diffondeva anche la notizia del “maldestro” ritiro dell’autoritratto di Picasso, “Le Marin“, stimato ben 70 milioni di dollari. Maldestro perché sembra che il dipinto sia stato danneggiato durante i lavori di allestimento dell’esposizione del 12-15 maggio prima dell’asta. Il dipinto appartiene al magnate americano Steve Wynn. A quanto pare il ricco uomo d’affari non è molto fortunato con i suoi Picasso. Molti anni fa era già successo qualcosa di simile: nel 2006 Wynn aveva danneggiato con una gomitata  “Le Rêve” del 1932 mentre lo stava mostrando ad alcuni ospiti. Successivamente l’aveva restaurato e venduto per $155 milioni. “Le Marin“  era passato in asta nel 1997 a una stima di $4.5/6 milioni ed era stato aggiudicato a 8,802,500 $. Vedremo se tornerà sul mercato dopo il restauro.

L’altro lotto ritirato  prima della vendita è un lavoro di Marc Chagall realizzato nel 1929. Raffigura uno scorcio di Parigi con la Torre Eiffel ben in evidenza. Doveva essere venduto dalla National Gallery of Canada di Ottawa per finanziare altre acquisizioni, sembra in particolare per acquistare un’opera di Jacques-Louis David. Si è scatenata una vera bufera intorno a questa faccenda, risolta sembra grazie all’intervento di un donatore anonimo che come un deus ex machina, ha risolto la questione con una donazione (leggi qui cosa è successo). I colori intensi tratteggiano lo stile dell’artista fortemente poetico tipico degli anni ’20 e ’30. È stato proprio durante questo periodo che Chagall ha vissuto momenti di grande felicità, stabilità e successo professionale in mezzo al trambusto e all’energia di Parigi. Il dipinto include molti dei temi preferiti di Chagall, dall’amore e la memoria, alla musica e alla fantasia. Era stato stimato $ 6-9 milioni.

Molto bene invece un’altra opera di Chagall,  “Le village bleu” che da una stima di 3/5 milioni, è stato venduto a  7,062,500. Prezzi al di sopra dell’offerta per Claude Monet con “Le Pommier”, battuto a 7,062,500 ma partito da 1,5 milioni, per Edouard Manet con “L’Italienne” aggiudicato a 11,000,000 da una stima di 3/5 milioni,  Egon Schiele (Stehender Rückenakt, 3,612,500 $), Paul Gauguin   (3,132,500) e Joan Miró (L’Envolée II, 1,452,500 $)


CHRISTIE’S | Impressionist and Modern Art Evening Sale | 15 May 2018, New York 

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