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Il meglio della URBAN CULTURE va in asta da Artcurial Parigi

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Si intitola C.R.E.A.M. l’asta di Artcurial del prossimo 16 maggio a Parigi destinata a celebrare il meglio della Urban Culture degli ultimi 30 anni.

Attraverso una vasta selezione di opere fra arte e fashion, la maison Artcurial, da sempre attenta al tema urban art,  vuole valorizzare l’emergere di questa sotto-cultura urbana come uno degli episodi sociali più significativi nell’evoluzione della più recente civiltà occidentale, un  fenomeno di costume  e culturale che ha contribuito a plasmarne gli odierni gusti stilistici, espressivi e decisionali. Attraverso un set di circa 150 lotti che includono opere originali di Richard Prince, Barry McGee, José spoke e Futura, stampe e sculture di Kaws, Todd James, Christopher Wool e Barbara Kruger, ma anche un’esclusiva selezione di rari e ricercati oggetti e abiti Supreme, Artcurial porta in scena un tributo alla creatività dei trascorsi 30 anni.

Era infatti il 1994 quando i  leggendari rapper newyorkesi i Wu-Tang Clan cantavano “Cash, Rules, Everything, Around, Me. C.R.E.A.M., get the money. Dollar dollar bill, y’all” , il ritornello della loro hit C.R.E.A.M, che dettò il ritmo del momento, diventando il simbolo di un’intera generazione. Quello stesso anno a New York un piccolo negozio dedicato totalmente al mondo dello skateboarding apriva le sue porte: localizzato al civico 274 Lafayette Street, nasceva Supreme, ancora ignaro del fatto che da lì a poco da fenomeno di strada sarebbe diventato un brand esclusivo e dal successo mondiale.

Sotto la guida di James Jebbia il brand ha infatti continuato con successo la sua evoluzione. Negli ultimi 3 decenni di fatto, quella che era iniziata come una protesta dal basso, si è presto evoluta in un nuovo fenomeno di stile mondiale, fino a diventare il nuovo mainstream che attualmente pervade tutti i settori della cultura contemporanea.

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Supreme
Kate Moss – 2012
Affiche originale réalisée
pour la campagne d’affichage publique annonçant la collection SS2012.
Cette affiche n’a jamais été commercialisée.
75 x 60 cm
29.50 x 23.60 in.
200 – 300 €

Mentre negli anni ’90 questa cultura rappresentava  la ribellione “avanguardista” di una scena artistica e musicale alternativa e ancora in sviluppo, all’inizio del XXI Secolo la cultura urbana ha iniziato a imporsi. A poco a poco, la sperimentazione ha dato forma a un nuovo corso in cui è andato via via instaurandosi un format ufficiale, che ha trovato posto nelle più quotate  gallerie e concept stores,  come Colette a Parigi: nasceva così un nuovo stile, ma soprattutto un nuovo business, che sarebbe  cresciuto esponenzialmente nei decenni a seguire.

Stagione dopo stagione, Supreme in particolare,  ha saputo condutture la cultura urbana (così come quella street) fino ai più alti livelli della società, là dove anche artisti e collezionisti si incontrano, e lo ha fatto però, anche se pochi amanti lo sanno, spesso guardando proprio all’arte contemporanea, che per prima da sempre sa intercettare ed esprimere i nuovi stili comunicativi ed espressivi che vanno ad emergere nella società.

Il brand con il “box logo”, per esempio, ha preso innanzitutto ispirazione dallo stile dell’artista Barbara Kruger, prima di diventare una sorta di tabula rasa, che alcuni dei più grandi artisti di tutti i tempi, come Damien Hirst, Richard Prince, Christopher Wool oppure Takashi Murakami hanno potuto interpretare e innovare. Queste importanti collaborazioni artistiche hanno aiutato ad assicurare il successo del marchio e a espandere un catalogo già ricco di importanti firme lungo le scene dei graffiti come Futura, Rammellzee e KAWS.

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Sognando però una cultura e un’arte democratica che potesse diffondersi più facilmente, James Jebbia creò all’epoca i Supreme skateboards, che funzionarono di fatto come una tela per i maestri dell’arte contemporanea, al tempo a prezzi decisamente più accessibili delle opere originali.   Dopo che gli skateboard sono diventati oggetti da collezione, i giocattoli erano gli oggetti che successivamente avrebbero ricevuto a loro volta il tocco di artisti famosi, rubando la definizione di “opera d’arte” alla più tradizionale pittura, e legittimando il multiplo come “simpatico” monile simbolo della propria adesione a nuova tendenza e cultura metropolitana.
Nelle capitali di tutto il mondo, il vestiario urbano ha continuato a essere contaminato dall’interesse artistico,  che si è poi concentrato però soprattutto sulle le sneaker: collezionare sneakers diventa una tendenza internazionale, un’epidemia di consumo diffusa, ma sapientemente alimentata nel gusto dell'”esclusiva” dalle edizioni limitate, lanciate in eventi esclusivi nelle maggiori capitali del mondo.
 
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E’ stato però solo a Parigi, cha la cultura di strada ha trovato la sua prima affermazione ufficiale anche nell’ambito delle maggiori maison di moda:  nel 2001 Marc Jacob di Louis Vuitton ha scelto lo street artist Stephen Sprouse perché portasse aria fresca al famoso monogramma del brand. Un’operazione da molti “urban culture lover” considerata blasfema,  un tradimento della genesi iniziale. Ma per la cultura di strada fu praticamente come ricevere la légion d’honneur.
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Louis Vuitton x Supreme
Boîte Skateboard Trunk – 2017

Oggi, la cultura di strada non è forse così ribelle o spontanea come un tempo.  Viene così da domandarsi come ha potuto quella che era nata come“la scuola della riappropriazione” divenire linfa creativa per l’arte contemporanea e la moda di oggi?
In asta da Artcurial vi saranno le testimonianze artistiche e culturali di un intero periodo e di un’intera generazione, elementi che hanno contribuito a definire la contemporaneità culturale.  Certo, si tratta per lo più oggetti di uso quotidiano, dalla scarpa alla t-shirt fino allo skateboard, ma sono ormai diventati anche preziosi pezzi da collezione, fortemente desiderati da un’intera generazione di collezionisti, dai 15 ai 50 anni d’età, che hanno condiviso l’emergere e, in seguito, l’affermazione di tale cultura urbana in cui si riconoscono a pieno.

Del resto anche risultati recentemente conseguiti dall’arte urbana dimostrano chiaramente la definitiva consacrazione anche sul mercato di questa tendenza,  con pezzi come Dark continent of king di Dondi White venduto per una prezzo record di €97,500, Rodeo Girl di Bansky a €379 500  o la spettacolare Companion di Kaws per €380,000.
 
Ecco quindi alcuni degli highlights di un’asta che sicuramente tutti i veri appassionati  della cultura street non potranno perdersi:
Barbara KRUGER I shop therefore I am – 1990 800 - 1 200 €
Barbara KRUGER
I shop therefore I am – 1990
800 – 1 200
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22 . KAWS
4 Foot Companion (black) – 2007- 40 000 – 60 000 €
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Richard PRINCE
No Glove, No Love – 1991
4 000 – 6 000 €
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José PARLA
Blue Light Magenta Spot – 2012
10 000 – 15 000 €
66 Everlast x Supreme Sac de frappe « Lights Out » – 2016 Carton d'origine (DS) 4 000 - 6 000 €
66
Everlast x Supreme
Sac de frappe « Lights Out » – 2016 Carton d’origine (DS)
4 000 – 6 000 €
1 Louis Vuitton x Supreme Boîte Skateboard Trunk – 2017 Malle en peuplier et hêtre recouverts de toile Monogram exclusive LV Supreme, poignée en cuir rouge bouclerie en palladium, planche de skate serigraphiée LV Supreme, trousse à outils en toile monogramée LV & Supreme, paire de trucks Supreme, set de 4 roues Supreme, grip adhésif Supreme, sangle cuir rouge LV Carton d'origine et dust bag (DS) 20,50 x 86 x 27 cm 8.07 x 33.86 x 10.63 in.   50 000 - 70 000 €
1
Louis Vuitton x Supreme
Boîte Skateboard Trunk – 2017
20,50 x 86 x 27 cm
8.07 x 33.86 x 10.63 in.
50 000 – 70 000 €
FUTURA 2000-artcurial-cream
FUTURA 2000
Sans titre – 2016
15 000 – 20 000 €

C.R.E.A.M.- 3 DECADI DI URBAN CULTURE USA  – Artcurial Parigi


Asta16 maggio 2018, ore 18.00, Parigi
www.artcurial.com

 

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