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Salvini uomo di cultura. “Voglio un museo di arte e design nella Casa del Fascio a Como”

Matteo Salvini Matteo Salvini
Matteo Salvini
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La Lega dedica tre pagine del manifesto “Salvini Premier” a una sezione intitolata “Patrimonio culturale e identità italiana”. Con un punto specifico per il futuro del capolavoro di Terragni

Se ne era parlato giusto un anno fa, quando una petizione lanciata su Change.org dall’associazione culturale MADEinMAARC si pose come obbiettivo quello di recuperare l’ex Casa del Fascio di Como, capolavoro di architettura razionalista di Giuseppe Terragni del 1936, per farne un punto di riferimento della cultura architettonica e artistica, una nuova struttura culturale che coinvolgesse anche il vicino edificio dell’ex Unione Lavoratori Industria (ULI), realizzato da Cesare Cattaneo e Pietro Lingeri nel 1940. I tempi sono maturi – scriveva l’associazione – “per proporre la trasformazione dei due edifici, a partire dall’ex Casa del Fascio, in un complesso e moderno centro culturale, sede del museo del razionalismo e dell’astrattismo e motore di iniziative di rilievo nazionale e internazionale”.

L’ex Casa del Fascio di Como, capolavoro di architettura razionalista di Giuseppe Terragni
L’ex Casa del Fascio di Como, capolavoro di architettura razionalista di Giuseppe Terragni

Ora, alla vigilia della salita al Quirinale delle delegazioni dei partiti in vista (?) della formazione del nuovo governo, qualcuno è andato a studiarsi meglio i programmi elettorali, scoprendo che la Lega di Matteo Salvini – non propriamente attenta alle questioni culturali, nel sentiment generale – ha fatto propria la mozione emersa a Como, inserendo nel proprio programma un punto specifico in cui si prevede appunto “la creazione del più grande museo di arte moderna, architettura e design nel nord Italia, a Palazzo Terragni [sic] e negli edifici adiacenti”. E il “Palazzo Terragni” a cui si fa riferimento è proprio la Casa del Fascio, un improvviso innamoramento nel quale i detrattori di Salvini hanno subito letto una captatio benevolentiae verso un elettorato di destra sul quale il leader della Lega punta all’egemonia. Ben tre pagine del manifesto “Salvini Premier” dedicate a una sezione intitolata “Patrimonio culturale e identità italiana”, che sostiene la cultura come “la risorsa strategica del nostro paese” e “l’industria che può garantirci il primato rispetto al resto del mondo“. Toni sorprendenti per una formazione politica normalmente ben più materialista: un segno di pur piccola emancipazione? Un piccolo scatto in avanti nella competizione per la premiership con Luigi Di Maio, il cui Movimento 5 Stelle indugia su questioni culturali – condividendo, ad esempio, con la Lega il proposito di abbassare l’Iva di settore – ma non scende in campo con progetti specifici e chiaramente individuati? La Lega per ora non fornisce ulteriori chiarimenti: qualche risposta si potrebbe avere già dopo le prime consultazioni…

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