La mostra ospitata alla Galleria Russo di Roma ripercorre la storia della pittura italiana dei primi anni quaranta del ‘900 attraverso i capolavori di Balla, Boccioni, Cambellotti, e tutti gli altri protagonisti del Futurismo.

Esplosioni visive di colori, velocità, movimento, scomposizione e compenetrazione degli oggetti, luce che si fa materia, sintesi tra visione ottica e visione mentale. C’è tempo fino al 15 marzo per visitare la mostra  “La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo” allestita presso le sale della Galleria Russo di Roma.
Un racconto che ripercorre l’intera genesi del primo movimento d’avanguardia nato in Italia, a partire dalla tecnica divisionista del primo decennio del Novecento fin dopo la morte di Marinetti, con gli ultimi esperimenti polimaterici di dell’aeropittura. Come scrive Massimo Duranti nel suo testo critico del catalogo che accompagna la mostra (Manfredi edizioni) :

“Questa mostra anticipa in realtà l’ottica della ricerca della modernità dei primi del ‘900 con brani eccellenti di Divisionismo – l’unico appiglio di cambiamento per i giovani artisti che agli albori volevano la rivoluzione dell’arte, anestetizzata da un Ottocento ripiegato su se stesso – per presentare appieno il Futurismo che col suo manifesto fornì la scintilla per quel radicale rinnovamento tanto anelato, movimento che continuò a vivere fino alla morte del suo fondatore, rigenerandosi e trovando sempre nuovi spunti di creatività”

La prima fase è dunque si apre con quattro capolavori che preludono al Futurismo : Il ritratto di Duilio Cambellotti eseguito da Giacomo Balla – “Il cesellatore” – del 1905 , l’Autoritratto con cappello’ di Severini realizzato nel 1904, ‘La falsa civiltà’ di Duilio Cambellotti (1905-1907) , il ‘Controluce’ di Umberto Boccioni del 1910.

La parte centrale del percorso espositivo si incentra sugli sviluppi del futurismo. Tra le varie opere spiccano ‘Velocità su carta (1913) e ‘Canto patriottico in Piazza di Siena’ (1915) di Balla, una raccolta di rare tempere ed incisioni di Boccioni eseguite entro il 1907 e la ‘Natura morta davanti a una finestra’ di Severini ( 1928). C’è poi un paravento di Balla (1915-1916), che rappresenta una splendida quanto raffinata testimonianza di quella ‘Ricostruzione futurista dell’universo’ che sarà uno dei temi più innovativi del Futurismo.

Alle opere più note alle bibliografie si affiancano alcuni inediti particolarmente significativi perché, spiega Fabio Benzi nell’introduzione del catalogo:

“ Da decenni dedico studi al Futurismo e ai suoi artisti e, continuamente scopro fatti, prospettive, documenti nuovi”.

Ci sarà spazio anche per le opere di artisti meno noti presso il grande pubblico, ma che rappresentarono contributi importanti nel panorama artistico di quegli anni.
Infine le testimonianze successive agli anni ’40 che evidenziano la fascinazione continua che le avanguardie hanno avuto nella storia della pittura italiana del ‘900.

Informazioni :

La ricerca della modernità. Opere dal Divisionismo al Futurismo

Galleria d’Arte Russo

Via Alibert, 20, 00187 Roma
tel. +39 066789949
fax. +39 0669920692

http://www.galleriarusso.it/

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