Come si racconta oggi il corpo nell’arte? Performing PAC Milano. 3 giornate sulla performatività

Come si racconta oggi il corpo nell’arte? Quali e quante sono le eredità raccolte da chi lavora con pratiche artistiche che oggi vengono definite performance? Sono queste gli interrogativi ai quali il PAC di Milano si propone di rispondere, con la annuale tre giorni (1-2-3 marzo 2018) dedicata agli studi delle arti visive contemporanee dove Performatività è la parola chiave di quest’anno.

Accanto agli interventi di studiosi di fama internazionale come Susanne Franco – docente di Storia della Danza e del Teatro presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia – Lois Keidan – tra i fondatori della Live Art Development Agency (LADA) con sede a Londra e Andrè Lepecki – Professore e Direttore del Dipartimento di Performance Studies alla New York University, si inseriscono tre performance realizzate dall’artista spagnola Dora Garcia (Reharsal/retrospective), dal premio Dutch Doc Paulien Olthenen (La defense. A live photo video essay), dal lavoro del duo composto dalla dance maker Cristina Kristal Rizzo e dalla danzatrice-coreografa Annamaria Ajmone (ikea_site specific).

Non poteva mancare l’omaggio a due artisti simbolo della performance: Vito Acconci e Gina Pane.

Con Flashback, titolo dell’omaggio, il PAC, scavando nei suoi archivi storici e rendendoli fruibili per la prima volta al pubblico, propone un ‘tuffo nel passato’. Il focus è su due mostre fondamentali realizzate presso il Padiglione d’Arte Contemporanea nel 1981 e nel 1985. Si tratta di Exploding House (1981) a cura di Zeno Birolli e di Partitions/Opere multimedia 1984-1985 (1985) a cura di Lea Vergine.

La bellezza di queste due retrospettive è da rintracciarsi, più che nella presenza di opere importanti, nei racconti che rimettono in scena il meccanismo del backstage del progetto e del catalogo, fino ad arrivare all’allestimento finale della mostra con la sequenza delle opere; Tali racconti, attraverso veri e propri “reperti” storici, scandagliati da un’ équipe di studenti del Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, si compongono di atti amministrativi, lettere di servizio, corrispondenze con gli artisti, inviti, comunicati stampa, piantine con la disposizione delle opere, cataloghi-taccuini, fotografie di opere e allestimenti e altri documenti.

Dai flashbacks degli anni Ottanta si ritorna al presente con i video delle performance che il PAC ha prodotto negli anni Duemila tra cui: Vanessa Beecroft (VB65, 2009), Marina Abramović (As soon as possible. Performance loop – The Class of Marina Abramović, 2003- The Abramović Method, 2012), Regina Jos Galindo, (Exalatiòn, estoy viva, 2014), Santiago Serra (10 €, 2017), Franko B (Love in times of pain, 2010), Luca Vitone (Trallallero, 2017), i giovani artisti cubani: Carlos Martiel (Trofeo, 2016), Grethell Rasa (Decreto mis ideales, 2016), Susana P.D Matienzo (El Tanque, 2016) e le nuove generazioni di artiste sudafricane: Donna Kukama (Chapter U: Me looking at me. Looking at you, 2017, Anne Historical (Aphasia: Treatment situations, 2017), Buhlebezwe Siwani (uKhongolese (Parlamento), 2017).

La rassegna ha chiuso con un finissage sabato 3 marzo 2018, con il progetto musicale COSMIC BOMBERO SHOW che ha avuto come protagonista l’artista Marco Belfiore. Per questo show musicale, Belfiore si è spinto oltre la sua ricerca di artista visuale sperimentando la composizione e produzione simultanea di musica elettronica e di video-animazioni sperimentali.