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Sanremo 2018: un disastro premiato dagli ascolti

Il Sanremo di Baglioni? Un disastro sotto tutti i punti di vista.

26e89de85e755817b0058edea6b5d0d2Il Sanremo di Baglioni? Un disastro sotto tutti i punti di vista, ma il boom di spettatori c’è.

Un Sanremo così brutto non lo si vedeva da tempo. Baglioni direttore artistico e conduttore non lasciava presagire nulla di buona, e così è stato, ma forse anche peggio. L’elenco dei cantanti in gara era da far storcere il naso già sulla carta, solo i più reazionari han gioito per l’assenza della quota talent – che in questo modo in realtà ha quasi eliminato del tutto la quota under 60. Si rimpiangono sia Carlo Conti con il suo taglio nazionalpopolare che Fabio Fazio finto radical chic.
Il pubblico però lo premia, e la prima serata si è portata a casa 11 milioni 603mila spettatori, con uno share del 52.1%.

Al di là delle canzoni in gara, in media tutte brutte – si salvano solo Diodato con Adesso (la sorpresa della serata) e Imparare ad amarsi di Ornella Vanoni (con Pacifico e Bungaro, ché da sola non c’aveva voglia di andare) che ha cantato -con tutte le scusanti del caso- male, migliorerà sicuramente nel corso delle prossime serate (che si prevede saranno infinite – lo show si rivelato un disastro senza idee valide.

Claudio Baglioni come conduttore è un misto tra un pretino di campagna e un banchiere annoiato, ma in realtà per se stesso si è ritagliato poche parti. A condurre la baracca ci pensa Michelle Hunziker, che sarà fastidiosa come la sua risata, ma almeno sa come si conduce una trasmissione – anche quando si tratta di un transatlantico come quello di Sanremo.
Favino, da alcuni scambiato per Savino, è stato messo all’angolo da Fiorello che ha spadroneggiato per tutta la prima parte della serata, facendo sembrare questo inizio di kermesse la prova generale per un Sanremo tutto suo. Il Sanremo di Baglioni? Un disastro sotto tutti i punti di vista.
L’unica idea degna di tale nome è l’omaggio ai grandi compositori italiani: per la prima serata c’è stato ospite Gianni Morandi con Se non avessi più te in duetto con Claudio Baglioni, per celebrare Luis Bacalov, che è nato si argentino, ma naturalizzato italiano. Poi purtroppo è arrivato anche Tommaso Paradiso per cantare Una vita che ti sogno, marchetta al nuovo album di Morandi.

Tra i cantanti in gara Elio e le Storie Tese con il loro brano di addio alle scene, Arrivedorci, hanno fatto i soliti elii, Nina Zilli ha presentato una canzone di noia rara (Senza appartenere), Noemi mette a segno con Non smettere mai di cercami la sua peggiore partecipazione sanremese. Annalisa che grazie a Benji & Fede sembrava essersi ricatapultata nel 2018 ha presentato un brano incolore, Il mondo prima di te, che va ad aggiungersi alla lista delle sue dimenticabili hit. Ermal Meta e Fabrizio Moro con Non mi avete fatto niente sono già stati accusati di plagio e nell’aria ci sono venti di polemica.
Mario Biondi fa il verso a Frank Sinatra con Rivederti, che cantata da Karima probabilmente sarebbe stata meno noiosa. Ron è riuscito a rendere noiosa anche una canzone di Lucio Dalla, Almeno pensami, e Giovanni Caccamo allo stato attuale si rivela essere stato un grande abbaglio.

Per le prossime serate attesi come ospiti grandi nomi come Laura Pausini (che avrebbe dovuto presenziare ieri ma che ha spostato a sabato ché è rimasta senza voce), Sting, Giorgia e Gianna Nannini (ormai di casa come ospiti – aria nuova in cucina, insomma). Il problema sarà capire come verranno incastrati tra un’orrida gag e l’altra del trio di conduttori più scalcagnato degli ultimi anni (Michelle Hunziker che mentre canta perde una scarpa, che ridere!).

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