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Matisse: eredi vincono causa per opere da 4.5 milioni $

Cut-out Matisse Cut-out Matisse
Cut-out  Matisse
Cut-out Matisse

La famiglia Matisse vince la battaglia legale contro il mercante d’arte Jérôme Le Blay.

Il 19 ottobre scorso la corte d’appello di Versailles ha ordinato la restituzione alla famiglia di Pierre Matisse, figlio dell’artista Henri Matisse, di due cut-out dal valore complessivo di 4,5 milioni di dollari, oggetto della contesa.

Già nel maggio del 2008  a causa delle controversie legali Sotheby’s fu costretta a ritirare i pezzi, dalla vendita a New York.

La corte francese ha deliberato che la compagnia di Jérôme Le Blay, la “Côté Art”, non ha agito in “buona fede” reclamando la proprietà delle due opere.
Secondo il giudice, inoltre, la compagnia Rozven di Hong Kong che ha affidato i “ritagli” di Matisse a Sotheby’s, era una “copertura montata da Le Blay” atta a camuffare le origini dei pezzi.

La famiglia ha dichiarato che i cut-out erano parte di un gruppo di centinaia di opere di Matisse e altri artisti scomparse da un deposito vicino Parigi che Pierre, dopo la sua morte, affittò da Lefebvre-Foinet,  importante azienda fornitrice di materiali artistici.

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Sebbene non ci siano prove che Le Blay fosse a conoscenza dell’appropriazione indebita, questi, come dichiara la corte: «era evidentemente preoccupato di affrontare un’eventuale reclamo da parte degli eredi di Matisse»,  e abbia provato a nascondere le sue tracce. Le evidenze di questo comportamento vanno dal nascondersi dietro una compagnia straniera, al chiedere riservatezza a Sotheby’s, fino alla richiesta di compilare certificati “poco accurati” alla ormai anziana Josette Lefebvre, che versava in uno stato di offuscamento delle capacità mentali.

Georges Matisse, pronipote di Matisse, ha dichiarato a The Art Newspaper di essere: «molto felice del giudizio», che apre le porte alla famiglia al recupero di centinaia di opere ancora mancanti. Molte sono già state recuperate dai figli di Josette Lefebvre e del suo compagno, Jean Robinot, l’agente della Lefebvre-Foinet.

Le Blay, che potrebbe ancora fare appello all’Alta Corte di giustizia francese, non ha lasciato dichiarazioni in merito, dicendo che avrà bisogno di tempo per esaminare il giudizio, il quale avrà effetto immediato.

I cut-out, ricordiamo, sono opere su cui l’artista francese si cimentò negli ultimi anni della sua vita e protagoniste di  mostre in prestigiosi istituti museali, come il MoMA di New York.

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