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Tra Cubismo e Classicismo. Alzato il sipario su Picasso alle Scuderie del Quirinale

Pablo Picasso Pablo Picasso -Sipario per il balletto Parade, 1917 Tempera su tela,1050 x 1640 cm Musée National d'Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi © Succession Picasso, by SIAE 2017
Pablo Picasso
Pablo Picasso -Sipario per il balletto Parade, 1917
Tempera su tela,1050 x 1640 cm Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi
© Succession Picasso, by SIAE 2017

È stata inaugurata il 22 settembre dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la mostra dal titolo “Picasso. Tra Cubismo e Classicismo 1915-1922” allestita alle Scuderie del Quirinale, Roma.
L’esposizione raccoglie più di cento capolavori tra tele, gouaches e disegni – oltre a fotografie e molti documenti inediti – che provengono da 38 prestatori internazionali. Contemporaneamente, a Palazzo Barberini, a pochi passi dalle Scuderie del Quirinale, viene esposto per la prima volta a Roma il sipario dipinto dal maestro per il balletto Parade. Il motivo è semplice: l’immensa tela lunga 17 metri e alta 11 poteva essere ospitata solo nel grandioso salone affrescato da Pietro da Cortona. Ed è proprio da questo sipario che inizia una storia straordinaria, il primo viaggio di Picasso in Italia e la sua influenza sulla vicenda artistica e personale dell’artista, dato che proprio nel nostro paese conoscerà la ballerina russa Ol’ga Chochlova che sposerà l’anno seguente a Parigi.

Pablo Picasso
Pablo Picasso – Portrait d’Olga dans un fauteuil [Ritratto di Olga in poltrona], 1918 Olio su tela, 130x 88,8 cmMusée national Picasso-Paris, Parigi
Photo: Mathieu Rabeau / RMN-Réunion des Musées Nationaux/ distr. Alinari
© Succession Picasso, by SIAE 2017

Le Scuderie del Quirinale intendono celebrare questo viaggio nell’ambito di “Picasso-méditerranée 2017 -2019” una serie di esposizioni in più di 60 istituzioni internazionali su tre anni dove il nostro Paese gioca un ruolo chiave. Il centenario del primo viaggio del genio spagnolo in Italia infatti è lo spunto per qualcosa di più profondo di una semplice ricorrenza da ricordare o dell’esposizione di opere che in qualche modo evocano il viaggio nel Bel Paese. I pochi mesi di soggiorno infatti, avranno un’influenza duratura su Picasso, stimolando in lui ancor di più quell’incessante voglia di sperimentare che ha sempre caratterizzato il suo percorso artistico. E il titolo della mostra – la forbice temporale tra la fase del Cubismo e quella del neo-classicismo – è la necessaria semplificazione in poche parole di un complesso e personalissimo viaggio mentale prima ancora che artistico, tra numerose suggestioni e stili diversi.

Pablo Picasso
Pablo Picasso -Deux femmes courant sur la plage (La course) [Due donne che corrono sulla la spiaggia (La corsa)], 1922
Gouache su tavola, 32,5 x 41,1 cmParigi, Musée National Picasso-Paris, Dation Pablo Picasso, 1979
© Succession Picasso, by SIAE 2017

IL VIAGGIO IN ITALIA
Siamo a Roma nel maggio del 1917 dove Picasso soggiorna per curare le scene e i costumi di “Parade”, balletto russo – che aveva il suo quartier generale all’Hotel de Russie di Roma – di Sergiei Diaghilev con musica di Erik Satie, testi di Jean Cocteau e coreografia di Leonid Miasyn. Si era lasciato convincere dall’amico Cocteau a seguirlo in questa avventura che aveva un fine ambizioso: portare l’avanguardia e il tema circense tra le luci della ribalta e i lustrini luccicanti del mondo della danza. In fondo è un periodo non particolarmente felice per l’artista che – spagnolo in terra francese quindi senza obblighi militari – cerca di lasciarsi alle spalle le tragedie della Grande Guerra. Ecco dunque che dal suo temporaneo atelier in via Margutta e poi successivamente dopo il suo viaggio a Napoli, entra in contatto con una serie di realtà che si rivelano rigenerative del suo genio artistico.

Aria nuova che lo libera da quel senso claustrofobico di essere rinchiuso e incasellato per bene nella rivoluzione cubista che lui stesso aveva in qualche modo guidato. Il crescente intellettualismo del movimento cubista, e in generale delle avanguardie, lo mette a disagio soprattutto nella volontà di tagliare ogni legame con il passato. La gabbia della presunta purezza dello stile non fa per lui.

“Abbasso lo stile” diceva “Forse Dio ha uno stile?”. L’Arte è pur sempre finzione. Come egli stesso affermava ‘l’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità’. L’assoluta purezza non esiste e Picasso lo sa bene. Il Cubismo per lui non è di certo solo uno stile ma uno strumento per descrivere la realtà nelle sue molteplici sfaccettature. Relativismo, Cubismo analitico, Cubismo sintetico sono solo vani tentativi di relegare in una asettica definizione l’indomito estro creativo di un artista che guarda al mondo con la passione e la curiosità di un bambino. Tutta la sua vita è una sperimentazione.

Durante il suo viaggio scopre i vari livelli – aulico e popolare – dell’arte italiana che si rivelano una fonte preziosa per quella polivalenza artistica che segnerà per sempre la sua carriera. Le meraviglie di Roma lo ispirano ovunque: i capolavori di Michelangelo, le chiese rinascimentali e barocche, le sculture di Bernini ma anche la vita di strada con le belle fioraie romane che potrete ammirare nei bozzetti del secondo piano della mostra. Questo magnifica convivenza tra arte alta e popolare lo sorprenderà ancor di più a Napoli con la collezione Farnese di statue greche e romane del Museo Archeologico e al tempo stesso la vita affollata dei suoi vicoli, i presepi, i teatrini improvvisati di marionette e i costumi della commedia dell’arte. Una città passionale e sensuale che gli ricorda la sua Spagna. Nuovi stimoli che trova anche negli scavi di Ercolano e negli affreschi erotici di Pompei. E poi c’è Ol’ga -la prima ballerina dei balletti russi – che lo avvicina ancor di più a quel mondo della danza, del teatro e del circo che lo aveva sempre stregato fin dai tempi dei malinconici saltimbanchi del cosiddetto ‘periodo blu’.

Pablo Picasso
Pablo Picasso – Paul en Arlequin [Paolo vestito da Arlecchino],
1924Olio su tela,130 x 97,5 cm Musée national Picasso-Paris, Parigi, Dation Pablo Picasso
© Succession Picasso, by SIAE 2017
Pablo Picasso
Pablo Picasso – Saltimbanque assis, les bras croisés [Saltimbanco seduto con braccia conserte],1923Olio su tela,
130,5 x 97 cm Tokyo, Bridgestone Museum of Art, Ishibashi Foundation
© Succession Picasso, by SIAE 2017

LA MOSTRA ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE
La mostra allestita alle Scuderie del Quirinale documenta dunque l’impatto a lungo termine del soggiorno in Italia sulle successive sperimentazioni di Picasso che, nella ricerca della modernità, ha il coraggio di guardare alle proprie origini figurative mediterranee e classiche: nelle sue opere troviamo Arlecchino, nature morte, nudi monumentali ispirati alla statutaria antica tanto ammirata a Roma e Napoli. Un periodo forse meno conosciuto dal grande pubblico e che vale la pena indagare considerato il ruolo centrale del nostro paese in questa temporanea metamorfosi. L’esposizione si sofferma in particolare sul metodo del ‘pastiche’ che Picasso utilizzò con la consueta voglia di disorientare pubblico, critica e forse se stesso. Ecco dunque che anche nella fase che segue quella tipicamente cubista e che segna un parziale ritorno al figurativismo, non mancano mai elementi di ‘disturbo’ – seppur accennati – nelle composizioni dei suoi dipinti, anche nella fase cosiddetta ‘neoclassica’, come nella sproporzione di alcune dimensioni. Un ‘classicismo reinventato’ insomma, che è anche il titolo di una delle sale della mostra. A volte questa tendenza a mescolare elementi cubisti e classici è ancora più evidente con la coesistenza di più stili e tecniche nella stessa opera come nelle nature morte eseguite a Saint Raphaël nel 1919.

Il percorso espositivo si snoda in 10 sale tematiche suddivise sui due piani delle Scuderie del Quirinale. Tra i principali capolavori ospitati nelle dieci sale del museo ricordiamo: il Ritratto di Olga in poltrona (1918), Arlecchino (Léonide Massine) (1917), Natura morta con chitarra, bottiglia, frutta, piatto e bicchiere su tavolo (1919), Due donne che corrono sulla spiaggia (La corsa) (1922), Il flauto di Pan (1923), Saltimbanco seduto con braccia conserte (1923), Arlecchino con Specchio (1923), Paulo come Arlecchino (1924), Paulo come Pierrot (1925).

Pablo Picasso
Pablo Picasso – Arlequin au miroir [Arlecchino con specchio], 1923
Olio su tela,100 x 81cm
Madrid, Museo Thyssen-Bornemisza
© Succession Picasso, by SIAE 2017

L’ultimo dipinto della sala 10 non si trova lì per caso. Le trois danseuses (1925) segna la fine del rapporto tra Picasso e la danza e, secondo molti critici, tra Picasso e Ol’ga. Un quadro emblematico di creazione e rigenerazione dove l’azione convulsiva della figura di sinistra è considerata una metafora del’impulso creativo. Del resto proprio il maestro amava ripetere che ‘ ogni creazione è , prima di tutto, un atto di distruzione.’

Nel secondo piano, molti bozzetti e documenti esposti per la prima volta -selezionati dal curatore Olivier Berggruen con Anunciata von Liechtenstein- raccontano del rapporto tra Picasso e il teatro, tra Picasso e la danza. Due teche di vetro proteggono un progetto per un costume d’acrobata per il balletto Parade e una maschera di Pulcinella di legno, carta e tessuto dipinto dall’artista. In una sala è proiettato anche il video di una rivisitazione moderna di Mercure (1924) un balletto con la scenografia ideata da Picasso.

Pablo Picasso
Pablo Picasso – Arlequin et femme au collier [Arlecchino e donna con collana], 11917
Olio su tela, 200x 200cm
Musée National d’Art Moderne Centre Georges Pompidou, Parigi Photo: Centre Pompidou, MNAM-CCI/Bertrand Prévost / RMN-Réunion des Musées Nationaux/ distr. Alinari
© Succession Picasso, by SIAE 2017

PARADE A PALAZZO BARBERINI
Assolutamente da non perdere il sipario Parade ideato durante il soggiorno in Italia e realizzato in due settimane a Parigi. Come già accennato, proprio per le sue grandi dimensioni è ospitato a Palazzo Barberini e seppur decontestualizzato, un motivo di dialogo con la volta di Barberini affrescata da Pietro da Cortona si può ravvisare nella comune funzione di accogliere, introdurre e suggestionare gli ospiti. Parade infatti è il sipario che avrebbe introdotto gli spettatori al balletto che si tenne il 1917 a Parigi Théâtre du Châtelet. Al centro della scena è ritratto un gruppo di attori in un momento di pausa prima dell’inizio dello spettacolo. Una metafora della linea di demarcazione – ma al tempo stesso di unione – tra il reale e quello che possiamo solo immaginare. Non è l’unica provocazione picassiana. Temi tipicamente figurativi (come l’Arlecchino) contrastano con la scenografia e alcuni personaggi (es. i manager francesi e americani) tipicamente cubisti. E poi sullo sfondo il Golfo di Napoli e rovine di chiara derivazione pompeiana. Secondo alcuni critici la ballerina con le ali rappresenta Ol’ga mentre la scimmia sarebbe l’alter ego di Picasso. Il gesto di tenerezza tra la cavalla alata e il suo piccolo serviva forse a intenerire il pubblico che secondo le cronache del tempo rimase disorientato di fronte a quella scenografia e a quei costumi tridimensionali così come alle musiche sperimentali di Erik Satie. E quando il sipario si alzò tutti capirono che era quello il primo atto dello spettacolo. Non un elemento decorativo ma una monumentale opera d’arte che catapultava l’avanguardia fuori dai cafè bohèmienne per mescolarsi divinamente con la vita vissuta e l’arte popolare.

Pablo Picasso
Pablo Picasso- La Flûte de Pan [Il flauto di Pan],
1923 Olio su tela, 205 x 174 cm Parigi,
Musée National Picasso-Paris
© Succession Picasso, by SIAE 2017
Pablo Picasso
Pablo Picasso – Femme assise en chemise [Donna seduta in camicia],
1923 Olio su tela, 92,1 x 73 cm Tate, Bequeathed by C. Frank Stoop 1933
© Succession Picasso, by SIAE 2017

PICASSO. TRA CUBISMO E CLASSICISMO 1915-1925

SCUDERIE DEL QUIRINALE
Via XXIV Maggio 16, Roma

Dal 22 settembre 2017 a 21 gennaio 2018
Orario: dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 20.00 – venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti: Intero € 15,00 (audioguida inclusa) – Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa) giovani under26, insegnanti, forze dell’ordine, visitatori con invalidità – Gratuito (audioguida inclusa) : under18, visitatori con disabilità, soci ICOM, guide turistiche con tesserino e dipendenti MiBACT
Con il biglietto delle Gallerie Nazionali l’ingresso alla mostra è ridotto a 13 euro.
INFOLINE : 06 8110 0256 -info@scuderiequirinale.it – www.scuderiequirinale.it – #mostraPicasso

PICASSO E IL SALON DE PARADE

PALAZZO BARBERINI – via delle quattro fontane 13, Roma.
Dal 22 settembre 2017 a 21 gennaio 2018
Orario : martedì /domenica 9:00 -19:00 – La biglietteria chiude alle 18 :00
Giorni di chiusura : luned’ 25 Dicembre, 1 Gennaio.
Biglietto Barberini Corsini : Intero 12 euro – Ridotto 6 euro
Il biglietto è valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo
Con il biglietto delle Scuderie del Quirinale l’ingresso al museo di Palazzo Barberini è ridotto a 5 euro.
Informazioni : 06 -4824184 – #PicassoParade

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