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Mappe del tempo. Fotografia Europea 2017 torna a Reggio Emilia

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Memoria in archivio ripercorsa dal medium che più di tutti oggi fa da intermediario tra noi e la realtà: la fotografia. È questo il tema protagonista della dodicesima edizione di Fotografia Europea dal titolo Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro, in corso dal 5 maggio al 9 luglio 2017 nella città di Reggio Emilia. Il festival si presenta con un vastissimo programma tra i luoghi più suggestivi della città: oltre trenta esposizioni del circuito ufficiale a cui si affiancano quelle dei prestigiosi partner regionali e le quattrocento mostre del circuito Off.

Guy Tillim, A Short History of Soth African Photography, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Guy Tillim, A Short History of Soth African Photography, Fotografia Europea 2017

In modo critico e creativo gli artisti partecipi di questa edizione si relazionano con il concetto di archivio, di idea di storia, cercando di delineare delle mappe, dei capitoli formatisi lungo gli anni attraverso le immagini e le trasformazioni passate e presenti avvenute.

I fotografi analizzano, raccontano e riadattano queste mappe creando una sorta di viaggio nel tempo per lo spettatore, un viaggio che arriva fino a oggi, tempo in cui più che mai il bisogno di registrare e immortalare la realtà si fa sentire. Tempo in cui tutti possono farlo con uno scatto fotografico, diventato simbolo della nostra società.

Fin dagli anni Novanta ci si è chiesti cosa significhi avere a disposizione una massa di dati come mai era avvenuto prima, e in quale intrico di reale e virtuale e di verità e manipolazione siamo ormai immersi.

La responsabilità dell’immagine è quella di svelare la verità, che sia manipolazione oppure no, e di testimoniare quello che non conosciamo, di registrare la realtà, non la storia, la realtà.

Il percorso di questo progetto attuale e complesso prende avvio da Palazzo Magnani con l’esposizione di Paul Strand e Cesare Zavattini. Un Paese. La storia e l’eredità. Un Paese è uno dei primi libri fotografici italiani che racconta la storia dell’Italia minore del dopoguerra attraverso i testi dello sceneggiatore Zavattini e le immagini del fotografo statunitense Strand. Il passato e il presente vengono messi in dialogo, la tradizione contadina è in relazione con la modernità, indagando sulla società e la condizione umana del nostro paese. Un ritratto psicologico e naturalistico che rivela gli stati d’animo del passato ritrovabili tutt’ora nel nostro ambiente quotidiano. La rassegna illustra inoltre attraverso gli scatti di Gianni Berengo Gardin, Luigi Ghirri, Stephen Shore e Olivo Barbieri, come Un Paese sia diventato una vera e propria musa per vari scrittori e fotografi.

Un approfondimento sullo studio di Berengo Gardin è possibile osservarlo nei Chiostri di San Pietro. Dall’archivio al mondo. L’atelier di Gianni Berengo Gardin illustra il processo creativo e il materiale di lavoro dell’artista italiano attraverso le sue macchine fotografiche, prove di stampa, stampe originali e tutte le attrezzature necessarie, ricostruendo un vero e proprio archivio di lavoro e di memoria del fotografo.

Gianni Berengo Gardin, 1975, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Gianni Berengo Gardin, 1975, Fotografia Europea 2017

Nei Chiostri di San Pietro si possono trovare inoltre il progetto Up to now di Fabrica by Benetton Group: allestimento fotografico d’impatto visivo più che concettuale, con gli scatti di giovani talenti diventati fotografi affermati, i quali creano con Up to now un unicum narrativo e iconografico suggestivo. La mostra Les Nouveaux Encyclopedistes di Joan Fontcuberta propone invece un concetto di archivio del tutto differente, dove classificazione, enciclopedia e conoscenza sono rivisitate attraverso l’uso della fotografia, mostrando quanto sia cambiata la memorizzazione nozionistica. Sempre nei Chiostri di San Pietro è accolto il progetto storico-fotografico sul Sudafrica: A short History of South African Photography, 100 fotografie scattate in Sudafrica negli ultimi 100 anni. Per finire Speciale Diciottoventicinque che vede una ventina di ragazzi tra i diciotto e i venticinque anni lavorare in un archivio privato.

Ai Chiostri di San Domenico, gli artisti Tommaso Bonaventura, Aleix Plademunt e Moira Ricci hanno scelto dei paesi specifici per i loro scatti, creando una sorta di mappa ideale del mondo intero.

La collettiva di Palazzo Da Mosto Archivi del futuro s’interroga sul rapporto, e apparente paradosso, tra futuro e archivio. Le scelte che facciamo oggi determineranno sia il nostro archivio che il nostro futuro: cosa conservare e di conseguenza cosa tramandare. In mostra sette esempi eccellenti: Daniel Blaufuks, Alessandro Calabrese, Kurt Caviezel, Edmund Clark, Crofton Black, David Fathi, Agnès Geoffray e infine Teresa Giannico.

Tra le numerose iniziative, ogni anno Fotografia Europea invita artisti e curatori di tutta Europa a misurarsi con il tema della manifestazione. 600 progetti hanno partecipato alla Public Call 2017: i migliori sette si possono ammirare negli spazi di Via Secchi 11 e nelle stanze della storica Galleria Parmeggiani. I progetti selezionati spaziano dalla Finlandia all’Olanda a quelli più interessanti made in Italy, offrendo la possibilità di scoprire le frontiere del cambiamento. Tra gli artisti il fotografo finlandese Kukka-Maria Rosenlund, l’olandese Marjolein Blom, il romano Giorgio di Noto e altri ancora.

A Palazzo dei Musei si tiene invece la mostra LOOP – Giovane Fotografia italiana #05 che sostiene la fotografia italiana emergente con sette artisti selezionati under 35.

Un’altra mostra affascinante che custodisce i ricordi di un’era, quella degli hippie della Summer of Love negli anni Sessanta, è ospitata a Spazio Gerra. Tra i celebri fotografi partecipi Baron Wolman con i suoi ritratti introspettivi di personaggi come Jimi Hendrix, John Lennon e Janis Joplin. L’artista ci fa rivivere attraverso i suoi occhi le esperienze del passato, il suo vissuto, eventi leggendari come il concerto di Woodstock e l’intera rivoluzione culturale che dalla California della seconda metà degli anni Sessanta si è diffusa in tutto il mondo occidentale.

Per il festival è stato allestito anche uno spazio dedicato all’archivio di un ex ospedale psichiatrico al Museo della storia della psichiatria, dove l’aspetto della ricerca scientifica si rapporta all’aspetto artistico sotto diverse prospettive di pensiero.

Infine, come omaggio all’origine e alla storia della fotografia l’esposizione Foto graphia. Tra immagine e memoria alla Biblioteca Panizzi propone esemplari storici dal dagherrotipo alle carte salate, alla fotografia digitale.

Anche per la sua XII edizione Fotografia Europea è arricchita dal Circuito Off, un programma di oltre 400 esposizioni ed eventi autogestiti, disseminati nel territorio cittadino e provinciale.

Mostre ed eventi collegati al festival sono ospitati dalla Fondazione Mast di Bologna, dallo Csac Centro studi e archivio della comunicazione dell’Università di Parma, dalla Collezione Maramotti; la novità è rappresentata dalla Fondazione Fotografia di Modena, una delle realtà più interessanti nell’ambito dell’immagine contemporanea.

Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Guy Tillim, A Short History of Soth African Photography, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Guy Tillim, A Short History of Soth African Photography, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Laia Abril, A bad day, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Laia Abril, A bad day, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
Gianni Berengo Gardin, 1975, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia Gianni Berengo Gardin, 1975, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
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A Short History of South African Photography, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia A Short History of South African Photography, Fotografia Europea 2017, Reggio Emilia
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Informazioni utili

Fotografia Europea 2017

Reggio Emilia

Dal 5 maggio – 9 luglio 2017

www.fotografiaeuropea.it

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