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Il MUDEC celebra Vasilij Kandinskiji. Viaggio dalle icone russe all’astrazione

Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij Improvvisazione sulle forme fredde, 1914 Olio su tela, cm 119 x 139 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Improvvisazione sulle forme fredde, 1914
Olio su tela, cm 119 x 139
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

A 150 anni dalla nascita, Milano celebra il genio di Vasilij Kandinskiji (Mosca 1866- Neuilly-sur-Seine 1944), da una prospettiva inedita. Al MUDEC una mostra racconta la vicenda creativa del padre della pittura astratta, filtrata attraverso il legame con la terra d’origine. Un’occasione per rifarsi gli occhi, ma anche per riflettere sul prezioso legame fra tradizione e sperimentazione.

Il volto inedito di Vasilij Kandinskiji

Storie leggendarie e passaggi onirici, figure iconiche e cromie che proiettano l’assoluto. A Milano va in scena la creatività visionaria di Vasilij Kandinskij, come non l’avete mai vista. Quella in corso al MUDEC non è l’ennesima mostra blockbuster dedicata al pittore russo, ma un progetto filologico pensato in sinergia con la missione del museo ospitante: rileggere l’arte moderna e contemporanea attraverso le matrici culturali che l’hanno generata.

Vasilij Kandinskij Non-obiettivo (Le naïves), 1910 Olio su tela, cm 50 × 66 Krasnodar, Museo Regionale d’Arte © Krasnodar Regional Arts Museum after F. A. Kovalenko, Krasnodar, Russia
Vasilij Kandinskij
Non-obiettivo (Le naïves), 1910
Olio su tela, cm 50 × 66
Krasnodar, Museo Regionale d’Arte
© Krasnodar Regional Arts Museum after F. A. Kovalenko, Krasnodar, Russia

Il destino di un cavaliere errante

Discendente da una famiglia della borghesia moscovita, dopo una fanciullezza itinerante, Vasilij Kandinskij torna nella città natia, per laurearsi in “Economia politica” e intraprendere la carriera accademica. Ma la passione per la pittura -radicata fin dall’infanzia- scalpita; così ai 37 anni d’età il futuro pioniere dell’astrattismo abbandona la cattedra per fare dell’arte una missione esistenziale.

Galeotto fu l’incontro con l’artigianato locale, nel corso di una spedizione di studio etnografico nei governatoriato di Vologda, a Nord del paese. Gli anni trascorsi sui libri -lontano da cavalletto e pennelli- non avevano spento, bensì fortificato la propensione per la ricerca estetica di quest’anima destinata a cambiare il corso della storia dell’arte.

Vasilij Kandinskij Composizione 217 (Ovale grigio), 1917 Olio su tela, cm 98 x 133 Ekaterinburg, Museo di Belle Arti © Ekaterinburg Museum of Fine Arts, Ekaterinburg, Russia
Vasilij Kandinskij
Composizione 217 (Ovale grigio), 1917
Olio su tela, cm 98 x 133
Ekaterinburg, Museo di Belle Arti
© Ekaterinburg Museum of Fine Arts, Ekaterinburg, Russia

L’estetica del viaggio

La mostra  –curata da Ada Masoero e Silvia Burini- narra di un duplice viaggio: quello reale, compiuto dal Kandinskij-uomo nei territori di Vologda, e quello ideale, che avrebbe portato il Kandinskij-artista ad abbandonare la tradizione figurativa, per avventurarsi nell’astrazione.

Al MUDEC quasi 50 capolavori del pittore russo si alternano all’arte decorativa che ispirò quelle stesse creazioni. Così il fascinoso rincorressi di stampe tradizionali e icone popolari, utensili domestici e tessuti dal sapore antico ricostruisce lo sfaldarsi delle forme e l’accostarsi delle cromie, che -generatasi dalla mente del genio- diedero vita a tele di pura emozione.

Vasilij Kandinskij Mosca. Piazza Rossa, 1916 Olio su cartoncino, cm 51,5 x 49,5 Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Mosca. Piazza Rossa, 1916
Olio su cartoncino, cm 51,5 x 49,5
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia

La rivoluzione dell’astrattismo

Sala dopo sala, le fiabe folcloristiche si mescolano ai topoi dell’infanzia, e la ragione incontra il sentimento. Se le effigi dei cavalieri–retaggio fanciullesco e archetipo culturale insieme- sono un pretesto per accedere al mondo dell’inconscio; le immagini del Cremlino incarnano tanto la terra natia, quanto la madre dell’artista. Ma per rappresentare i moti più profondi occorre abbandonare le coordinate spaziotemporali e attingere alla più eterea fra le arti: la musica. Ecco dunque che ogni nuance si fa simbolo di una nota del pentagramma e ogni segno custode di una “vibrazione” segreta. Così i paesaggi si sciolgono e i volti si liquefano.  Il viaggio è concluso; eccoci giunti nel territorio dell’astrazione.

Vasilij Kandinskij Destino (Cupole), 1909 Olio su tela, cm 83 x 116 © Astrakhan State Picture Gallery after P. M. Dogadin, Astrakhan, Russia
Vasilij Kandinskij
Destino (Cupole), 1909
Olio su tela, cm 83 x 116
© Astrakhan State Picture Gallery after P. M. Dogadin, Astrakhan, Russia
Vasilij Kandinskij Il cavaliere (San Giorgio), 1914-15 Olio su cartoncino, cm 61 x 91, Mosca, Galleria Tret’jakov © State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij
Il cavaliere (San Giorgio), 1914-15
Olio su cartoncino, cm 61 x 91,
Mosca, Galleria Tret’jakov
© State Tretyakov Gallery, Moscow, Russia
Vasilij Kandinskij Improvvisazione 34 (Oriente II), 1913 Olio su tela, cm 120 x 140 Kazan’, Museo di Belle Arti © State Museum of Fine Arts of the Republic of Tatarstan, Kazan, Russia
Vasilij Kandinskij
Improvvisazione 34 (Oriente II), 1913
Olio su tela, cm 120 x 140
Kazan’, Museo di Belle Arti
© State Museum of Fine Arts of the Republic of Tatarstan, Kazan, Russia

 

Informazioni utili

Kandinskij, il cavaliere errante. In viaggio verso l’astrazione 

A cura di Silvia Burini e Ada Masoero

MUDEC- Museo delle Culture

Via Tortona, 56, CAP 20144, Milano

Fino al 09 Luglio 2017

http://www.mudec.it/ita/mostra-kandinskij-mudec-milano/

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