Print Friendly and PDF

Destrutturazione e poesia. Cinquant’anni di Arman in mostra a Roma

Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla Nuits de Chine, 1976 Accumulazione di fisarmoniche su carrello (Accumulation of accordions on dolly) 144,8 x 137,2 x 106,7 cm (57 x 54 x 42 in) ©Arman Studio New York

Dagli esordi negli anni Cinquanta ai primi anni del duemila. Arman 1954-2005 è il titolo della mostra personale dedicata all’artista francese presso gli spazi di Palazzo Cipolla di Roma. Fino al prossimo 23 luglio in mostra circa settanta opere in una retrospettiva sul lavoro di Armand Pierre Fernandez, noto come Arman (Nizza, 1928 – New York, 2005), a cura di Germano Celant.

Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla
Poubelle Ménagére, 1960 Accumulazione di giocattoli, fumetti e carte in scatola di legno con coperchio di vetro (Refuse inside glass container) 65 x 40 x 10 cm (25,5 x 15,8 x 4 in) ©Arman Studio New York

Il percorso à rebours negli spazi di Palazzo Cipolla punta a ricostruire la poetica che Arman ha attuato nel corso di cinquant’anni di attività. Un lavoro intenso sia per serie sia con opere singole. Tra pittura e scultura, assemblage e ready-made, disegno e azione.

Raccolta e collezione. Ecco i concetti che si ritrovano sia nei Cachets, in cui l’artista fa uso di obliterazioni con timbri a inchiostro misti a interventi pittorici, sia nelle Accumulations di oggetti e utensili. A opere delle serie Poubelles e Inclusions (sia in cemento sia in resina) sono affidate invece le riflessioni  sul concetto di scarto o resto, anche nella sua forma archeologica.

Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla
Untitled, 2005
Accumulazione di pennelli, contrabasso affettato e vernice acrilica su tela (Accumulation of Paintbrushes, sliced fiddle bass and acrylic paint on canvas) 200,6 x 149,8 x 40,6 cm (79 x 59 x 16 in) ©Arman Studio New York

In opere come Colères o Rages degli anni Sessanta, o nei recenti Sandwich Combo, della fine anni Novanta, Arman esplora l’annullamento della funzionalità di un oggetto attraverso la sua scomposizione o distruzione. L’atto di rendere disfunzionale uno strumento d’uso può avvenire sia mediante la sua demolizione sia tramite interventi di ibridazione tra due soggetti, come un frigorifero e un carrello della spesa (Du Producteur au Consommateur, 1997), o un pianoforte e un letto a baldacchino (Eine Klein Nacht Musik, 2000).

Le opere di Arman tornano in Italia dopo più di quindici anni dall’ultima antologica a lui dedicata, arricchite della presenza dei più recenti lavori monumentali, a mostrare l’ironia del suo muoversi nella contemporaneità. Arman si muove come un testimone delle diverse epoche che ha attraversato.

Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla
Nuits de Chine, 1976 Accumulazione di fisarmoniche su carrello (Accumulation of accordions on dolly) 144,8 x 137,2 x 106,7 cm (57 x 54 x 42 in) ©Arman Studio New York

La mostra Arman 1954-2005 sarà accompagnata da una monografia pubblicata da Silvana Editoriale, che ricostruisce cinquant’anni di creatività attraverso la cronologia storico-contestuale e quella dell’artista, correlate dalle immagini di opere e documenti, fotografie personali e testi di poetica di Arman.

Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla
Schmilblic, 1990
Macchina da luna park a fette
(Sliced Menagerie car)
16 x 50 x 180 cm (6,3 x 19,69 x 70,87 in) ©Arman Studio New York
Arman 1954-2005 Roma, Palazzo Cipolla
Untitled, 1969 Accumulazione di pennelli incassati in resina di poliestere (Accumulation of paintbrushes embedded in polyester resin) 183 x 183 x 3,8 cm (72,05 x 72,05 x 1,5 in)©Arman Studio New York

Informazioni utili

Arman 1954-2005

Roma, Palazzo Cipolla

Dal 5 maggio al 23 luglio 2017
A cura di Germano Celant

Commenta con Facebook

leave a reply

*