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Libere, disobbedienti, innamorate: il coraggio di buttarsi nel futuro

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libere-disobbedienti-innamorateLibere, disobbedienti, innamorate di Maysaloun Hamoud, al cinema dal 6 aprile. Sex & The City a Tel Aviv? No, proprio no. Molto meglio.

Cosa fanno tre giovani donne arabe a Tel Aviv? Fanno quello che farebbero tutte le giovani donne del mondo: amano, ridono, piangono, inseguono desideri, inciampano e si rialzano.

Amano e ridono ancora, magari bevendo, fumando marijuana, ballando, in attesa dell’alba. Cercano la loro strada, la loro identità.
O, come nel caso della timida Nour (Shaden Kamboura), vengono salvate da un perimetro che qualcun altro ha stabilito per loro.
Ci pensano Laila (Mouna Hawa) e Salma (Sana Jammelieh), attraverso la loro potente voglia di vivere e il loro sanissimo anticonformismo, a sbriciolare le insicurezze e le diffidenze della nuova coinquilina. Anzi: della nuova amica.

Libere, disobbedienti, innamorate (In Between), freschissima opera prima di Maysaloun Hamoud, è una storia che parla di amicizia tra donne. Tra le tre protagoniste, nonostante le differenze che le caratterizzano, nasce un’amicizia speciale, necessaria.
Una riflessione a cuore aperto sull’indipendenza femminile che la regista sviluppa con uno stile asciutto, sicuro e con un ritmo rock. libere-disobbedienti-innamorate

«La mia generazione -spiega Maysaloun Hamoudnon può convivere ancora a lungo con i codici obsoleti della società patriarcale e dello sciovinismo: è tempo di mettere le carte in tavola. Se continuiamo a nascondere le nostre paure sotto il tappeto, finiremo per inciamparci sopra e sarà troppo tardi»

Libere, disobbedienti, innamorate (coproduzione franco-israeliana firmata da Shlomi Elkabetz, il regista di Vivianeì) racconta di una Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground in cui tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti cercano la strada per realizzarsi. Più forti, non senza fatica e sacrificio, di chi le tradisce, di chi le giudica e di chi le umilia.

Le protagoniste di Sex & The City erano molto chiacchierone, ma a fatti molto tradizionaliste. Laila, Salma e  Nour invece non parlano molto, ma sanno che devono agire. Forse sono più vicine alle coetanee di Girls, non hanno una rete di sicurezza, devono essere pronte a saltare nel vuoto, pronte ad accettare la solitudine. La conquista dell’indipendenza e del rispetto può avere un costo molto alto, ma per un futuro nuovo è l’unica strada percorribile. Libere, disobbedienti, innamorate è un film che parla di donne coraggiose.

Non è facile essere Laila (avvocatessa emancipata, la canna sempre accesa tra le dita e l’uomo giusto che non bussa mai alla porta), non è facile essere Salma (dj lesbica, tanto passionale quanto fragile, figlia di genitori ferocemente devoti alla tradizione), non è facile essere Nour (studentessa modello, vittima predestinata della peggiore sopraffazione maschilista, nel solco di una consolidata tradizione), ma bisogna almeno provarci. libere-disobbedienti-innamorate

«Libere, disobbedienti, innamorate – racconta la regista – è il ritratto di tre giovani donne arabe che vivono e amano a Tel Aviv. Ho cercato di raccontare il complicato dualismo della loro quotidianità, stretto fra la tradizione da cui provengono e la sregolatezza della metropoli in cui abitano, e il prezzo che devono pagare per una condizione che normalmente può apparire scontata: la libertà di lavorare, fare festa, scopare, scegliere. Laila, Salma e Nour scelgono, appunto, di non voltarsi a guardare indietro, anche se il loro viaggio dolceamaro verso il futuro è lontano da qualunque certezza».

 

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