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My Bed di Tracey Emin. La messa in scena dell’intimità. L’opera raccontata in un video

Tracey Emin, My Bed, 1998 Tate Britain Tracey Emin, My Bed, 1998

Tate, Regno Unito. Circa ogni settimana il gruppo Tate pubblica un video – intitolati Tate Shots – riguardo gli artisti, le opere d’arte oppure le pratiche artistiche legate alla collezione del museo. Il video che abbiamo scelto oggi è dedicato a Tracey Emin e alla sua opera My Bed.

Trascorsi quindici anni – il 30 marzo 2015 – la Tate Britain ha esposto una delle opere più discusse degli anni Novanta. My Bed di Tracey Emin.

My Bed è l’installazione che raggruppa tutti quegli oggetti che, nel 1998, rappresentavano la vita dell’artista inglese e la fine della sua relazione sentimentale. Vestiti, biancheria intima, bottiglie di vodka, preservativi, pillole anticoncezionali, vecchie polaroid e mozziconi di sigaretta. La versione originale comprendeva elementi che successivamente vennero eliminati. Una bara su cui era posizionato il letto e un cappio che pendeva dal soffitto.

“Nel 1998 mi lasciai con il mio compagno e trascorsi quattro giorni a letto, a dormire, in uno stato di semi incoscienza. Quando mi svegliai, mi alzai e vivi tutto il caos che si era ammassato dentro e fuori dalle lenzuola.”

L’opera fu esposta per la prima volta nel 1998 in una galleria a Tokyo. L’anno seguente fu esposta alla Tate Britain per concorrere al Turner Prize. My Bed creò molto scalpore e attirò parecchi visitatori. In seguito, nel 2000, venne acquistata da Charles Saatchi per un ammontare di 150’000 sterline. Il magnate della pubblicità e collezionista d’arte la posizionò nella sala da pranzo della sua casa di Londra.

Nel giugno 2014 My Bed è stata nuovamente messa in vendita e battuta dalla casa d’aste Christie’s per 2,5 milioni di sterline. Ad acquistarla è stato il conte e collezionista d’arte tedesco Christian Duerckheim. Egli ha acconsentito a prestare l’opera alla Tate Britain. Soddisfacendo il desiderio dell’artista Tracey Emin che ha sempre pensato che la Tate fosse il luogo naturale della sua installazione.

Tracey Emin, My Bed, 1998 Tate Britain
Tracey Emin, My Bed, 1998

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