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Torino cromatica. L’emozione dei colori nell’arte tra Gam e Castello di Rivoli

Vassily Kandinsky, Impression Sonntag (Impression Sunday), 1911 Städische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München Gam Torino Castello di Rivoli Vassily Kandinsky Impression Sonntag (Impression Sunday), 1911 Städische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München
Vassily Kandinsky, Impression Sonntag (Impression Sunday),  1911  Städische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München Gam Torino Castello di Rivoli
Vassily Kandinsky
Impression Sonntag (Impression Sunday), 1911
Städische Galerie im Lenbachhaus und Kunstbau München

Finché siamo vivi, siamo vivi. Il colore è la vita.
Etel Adnan, 29 settembre 2016

La potenza del colore “invade” Torino. Il prossimo 13 marzo sarà inaugurata la mostra L’emozione dei COLORI nell’arte, che avrà luogo in due sedi espositive del capoluogo piemontese: la GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea– e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

L’esposizione presenterà una straordinaria raccolta di 400 opere d’arte realizzate da oltre 125 artisti provenienti da tutto il mondo. Si potranno ammirare le opere di artisti più o meno noti che si sono dedicati a sperimentazioni con il colore all’interno della loro produzione. Tra i più celebri spiccano i nomi di Paul Klee, Vassily Kandinsky, Edvard Munch, Henri Matisse, Robert Delaunay, Andy Warhol, Lucio Fontana e Alighiero Boetti.

Andy Warhol Orange Car Crash (5 Deaths 11 Times in Orange) (Orange Disaster), 1963 Serigrafia su acrilico su tela, 210x220 cm. GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino
Andy Warhol
Orange Car Crash (5 Deaths 11 Times in Orange) (Orange Disaster), 1963
Serigrafia su acrilico su tela, 210×220 cm.
GAM-Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Torino

Una mostra collettiva che ripercorre la storia, le invenzioni, l’esperienza e l’uso del colore nell’arte moderna e contemporanea, sia occidentale che non occidentale. Parole chiave sono: la molteplicità e l’eterogeneità, in grado di testimoniare l’uso del colore da svariati punti di vista, tra i quali quello filosofico, quello biologico, quello antropologico e quello neuroscientifico.

Durante il secolo scorso sono state organizzate numerose mostre sul colore a partire dalle teorie della percezione divenute popolari negli anni ’60. Quel tipo di approccio discende da una nozione universalistica della percezione e da una sua pretesa valenza oggettiva, molto distante dalla consapevolezza odierna della complessità di significati racchiusa nel colore. Carolyn Christov-Bakargiev, curatore della mostra.

Thomas Ruff Substrat 16 I, 2002 stampa cromogenica / chromogenic print, 287 x 186 cm Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Thomas Ruff
Substrat 16 I, 2002
stampa cromogenica / chromogenic print, 287 x 186 cm
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

La mostra intende dare conto di tutti quei movimenti e di quelle ricerche artistiche, che lontani dalle storie canoniche sul colore e sull’astrazione, attraverso questo elemento, hanno dato forma a molteplici narrazioni che si ricollegano alla memoria, alla spiritualità, alla politica, alla psicologia e alla sinestesia.

Luigi Russolo, Profumo, 1910
Luigi Russolo, Profumo, 1910

Un percorso che prende avvio dall’indagine sui precedenti dell’arte astratta moderna attraverso i disegni dei seguaci Hindu Tantra (XVIII secolo) e dei Teosofisti (XIX secolo) che utilizzavano il colore come riflesso della ricchezza del loro mondo interiore. Forme-colore come fonti per la trasmissione immateriale del pensiero.

Una storia del colore dal Settecento a oggi.

Isaac Newton –fine Settecento– scoprì che i colori non erano altro che il risultato di onde elettromagnetiche non assorbite dai materiali. Johann Wolfgang von Goethe pubblicò nel 1810 La teoria dei colori opponendosi ai risultati newtoniani, affermando che i colori sono prodotti dalla mente e non sono entità oggettive. All’epoca prevalse la teoria di Newton. Ma grazie alle recenti ricerche neuroscientifiche, c’è stato un ritorno alla visione dell’intellettuale tedesco Goethe.

Ruota cromatica di Goethe (1809) La teoria dei colori
Ruota cromatica di Goethe (1809)

L’Ottocento è anche il secolo del grande sviluppo della chimica e della scoperta dei colori sintetici derivati dal catrame di carbone. Nell’Ottocento e nel Novecento si sviluppa la standardizzazione industriale dei colori con i vari codici RAL e Pantone. Gli artisti reagiscono con esperienze sinestetiche, spirituali e psichedeliche del colore. Ironizzando talvolta anche sui codici e gli standard industriali con un impulso profondamente libertario.

L’emozione dei COLORI nell’arte riflette sul tema da un punto di vista che tiene conto della luce, delle vibrazioni e del mondo affettivo. Si pone in discussione la standardizzazione nell’uso del colore nell’era digitale, standardizzazione che riduce sensibilmente le nostre capacità di distinguere i colori nel mondo reale.

Nel corso della mostra, il neuroscienziato Vittorio Gallese dirigerà, per la prima volta a livello mondiale, un laboratorio di studio incentrato sull’esperienza del pubblico di fronte alle opere d’arte.

Informazioni utili

L’EMOZIONE DEI COLORI NELL’ARTE

14 marzo – 23 luglio 2017 (inaugurazione 13 marzo 2017)

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Piazza Mafalda di Savoia – 10098 Rivoli (Torino)

tel. +39/011.9565222 – 280; info@castellodirivoli.org;

www.castellodirivoli.org

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

Via Magenta, 31 – 10128 Torino

tel. +39/011.4429518 – +39/011.4436907; gam@fondazionetorinomusei.it;

www.gamtorino.it

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