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Paul Klee al Centre Pompidou. L’ironia all’opera

PAUL KLEE Insula dulcamara 1938 Zentrum Paul Klee Berne PAUL KLEE Insula dulcamara 1938 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE  Insula dulcamara 1938 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Insula dulcamara 1938 Zentrum Paul Klee Berne

Ultimi giorni per visitare la mostra retrospettiva Paul Klee. L’ironie à l’oeuvre. Sino all’1 agosto, il Centre Pompidou presenta oltre 200 opere dell’astrattista. Il filo conduttore? L’ironia.

Non è facile raccontare qualcosa di nuovo su quegli artisti storici che sono già stati attraversati in lungo e in largo dalla critica. Stavolta ci prova il Centre Pompidou di Parigi con una retrospettiva su Paul Klee, che guarda al lavoro dell’astrattista di origini svizzere, attraverso la lente dell’ironia.

A 47 anni di distanza dall’ultima grande mostra francese dedicata all’artista – che fu allestita nel 1969 al Musée National d’Art Moderne di Parigi – Paul Klee. L’ironie à l’oeuvre riunisce 230 opere provenienti dal Zentrum Paul Klee di Berna, in Svizzera, e da altre prestigiose collezioni, sia pubbliche che private, per spiegare come l’attitudine all’ironia – quella romantica ottocentesca – la predisposizione alla caricatura e alla satira, siano ricorrenti nella produzione di Klee.

PAUL KLEE La Belle jardiniäre 1939 Zentrum Paul Klee Berne bd
PAUL KLEE La Belle jardinière 1939 Zentrum Paul Klee Berne

La mostra si sviluppa in sette sezioni tematiche: si inizia con le grafiche satiriche degli esordi, corrispondenti agli anni successivi gli studi a Monaco, di cui fanno parte anche le illustrazioni del Candido di Voltaire. Si continua poi con una sezione dedicata alla risposta di Klee al Cubismo – da lui scoperto a Monaco alla fine del 1911 – nella quale i suoi componimenti spontanei e brulicanti di segni diventano una critica ironica alle seriose scomposizioni cubiste.

Il terzo capitolo della mostra è ambientato negli anni seguenti la Prima Guerra Mondiale, quando Klee, reduce dall’esperienza nell’aviazione tedesca, inizia a definire un catalogo di automi, strizzando l’occhio all’estetica della macchina tanto in voga nei circoli dadaisti del tempo. L’esposizione affronta poi il rapporto tra Klee e il Costruttivismo del Bauhaus, tra l’astrattista e il Picasso surrealista degli anni Trenta, per concludersi nella Germania di Hitler, quando la sua arte fu etichettata come “degenerata” e lui forzato a trasferirsi a Berna. Ma anche allora, esiliato e ormai prossimo alla morte, Paul Klee riuscì a mantenere intatto il suo sguardo leggero sulle cose e la capacità di esorcizzare le brutture del suo tempo e di servire la bellezza – come scrisse nei sui diari – raffigurandone i nemici. Con ironia.

PAUL KLEE Bild aus dem Boudoir Image tiree du Boudoir 1922 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Bild aus dem Boudoir Image tiree du Boudoir 1922 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Angstausbruch III Explosion de peur III 1939 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Angstausbruch III Explosion de peur III 1939 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Ubermut Exubérance 1939 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Ubermut Exubérance 1939 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Von der Liste gestrichen 1933 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE Von der Liste gestrichen 1933 Zentrum Paul Klee Berne
PAUL KLEE (Lustig) [Lachende Gothik] [(Drìle) [Gothique joyeux]], 1915
PAUL KLEE (Lustig) [Lachende Gothik], 1915

Informazioni utili

Paul Klee. L’ironie à l’oeuvre

sino all’1 agosto

Centre Pompidou, galerie 2, level 6

Parigi

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