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Giovanni Boldini a Bergamo. Da Ferrara alla Carrara

Giovanni Boldini, 1891, Ritratto del piccolo Subercaseaux , olio su tela, Museo Giovanni Boldini, Ferrara Giovanni Boldini, 1891, Ritratto del piccolo Subercaseaux , olio su tela, Museo Giovanni Boldini, Ferrara
Giovanni Boldini, 1891, Ritratto del piccolo Subercaseaux , olio su tela, Museo Giovanni Boldini, Ferrara
Giovanni Boldini, 1891, Ritratto del piccolo Subercaseaux , olio su tela, Museo Giovanni Boldini, Ferrara

Nuovo incontro tra capolavori a Bergamo. Arriva in città il Ritratto del piccolo Subercaseaux di Giovanni Boldini (1842-1931). Dopo aver ospitato Carlo Crivelli dal Victoria and Albert Museum e Boccaccio Boccaccino dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il ritratto di Boldini segna una nuova tappa del progetto “È nostro ospite” che chiama in Carrara opere eccellenti in cambio di dipinti concessi in prestito.

Dal 19 luglio al 25 settembre 2016 l’opera di Boldini sarà esposta in dialogo con un altro capolavoro, il Ritratto di Maria Gallavresi con la madre di Cesare Tallone parte della collezione del museo, mettendo così in luce la straordinaria capacità di introspezione psicologica della ritrattistica.

Mentre il Ritratto di Leonello d’Este, una delle rare tavole di Pisanello, sarà a Ferrara in occasione della mostra pensata per celebrare il quinto centenario dell’Orlando, a Bergamo giunge il dipinto di Boldini. Il Ritratto del piccolo Subercaseaux è quindi affiancato al quasi coevo ma assai diverso capolavoro di Cesare Tallone Ritratto di Maria Gallavresi con la madre. Ne scaturisce il confronto inedito tra due dei migliori ritrattisti dell’epoca, l’uno, Tallone, che recupera in veste moderna il filone squisitamente lombardo del ritratto vero e piano, l’altro, Boldini, che rielabora le sue esperienze internazionali in un dipinto di esecuzione virtuosistica e di tono mondano, capace di fermare con immediatezza la sciolta vivacità del ragazzino dagli occhi di velluto. E questo confronto offrirà lo spunto per rivedere con occhi nuovi la ritrattistica ottocentesca conservata in Carrara. Ancora una volta dunque la collaborazione attorno a un progetto di qualità ha dato come esito un arricchimento reciproco tra le istituzioni.

Scrive Barbara Guidi, conservatore e curatore capo Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara: Il Ritratto del piccolo Subercaseaux – effigie del rampollo di una importante famiglia cilena residente a Parigi alla fine del XIX secolo – oltre a essere uno degli esiti più alti raggiunti da Boldini è, senza dubbio, uno dei ritratti più belli e suggestivi della pittura italiana ed europea del secondo Ottocento. La tela è emblematica della capacità di Boldini di restituire il carattere del modello e del suo stile pittorico nutrito della lezione dei grandi maestri eppure, al contempo, disinvolto e moderno.

SCHEDA DELL’OPERA

Nel Ritratto del piccolo Subercaseaux (1891) è raffigurato uno dei due figli del diplomatico cileno Ramón Subercaseaux Vicuña, probabilmente il primogenito Pedro, che all’epoca aveva circa 11 anni. L’artista ferrarese ricevette numerose commissioni da questa prestigiosa e altolocata famiglia. Il giovane si abbandona sul divano, in una posa elegantemente disinvolta, dalla quale traspare tutta la tenera irrequietezza dell’infanzia. La gamma cromatica è giocata sui toni del bianco, del nero, del grigio e del rosa smorzato dell’incarnato e Boldini, commentava la moglie Emilia Cardona, dipinge il fanciullo “come dipingerebbe la voluta di uno strumentomusicale o la grazia di un fiore”.

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