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Top Price. Le 5 opere più costose di Amedeo Modigliani

Nu couché 1917-1918 AMEDEO MODIGLIANI Nu couché, 1917 - 1918

Sotheby’s Londra. Ancora una volta la testimonianza di un’indimenticabile storia d’amore va all’asta.

Il prossimo 21 giugno, durante la Evening sale di Arte Impressionista e Moderna, la Jeanne Hébuterne (au foulard) di Amedeo Modigliani (1919) andrà all’incanto con stima superiore alle 28 milioni di sterline, oltre 35 milioni di euro, quasi 40 milioni di dollari.

AMEDEO MODIGLIANI Jeanne Hébuterne (au foulard)
AMEDEO MODIGLIANI
Jeanne Hébuterne (au foulard), 1919

Ma quali sono le 5 opere dell’artista livornese più costose di sempre?

1) Nu couché (1917-1918)
Pittura, Olio/tela, 59,9 cm x 92 cm
Prezzo di aggiudicazione: 170.405.000 $ (Christie’s New York – 9/11/2015)

Nu couché, 1917 - 1918
AMEDEO MODIGLIANI
Nu couché, 1917 – 1918

Nel dicembre del 1917 ci fu una mostra di Amedeo Modigliani presso la galleria di Berthe Weill in rue Taitbout. La Weill era una delle figure più originali del mercato dell’arte di quegli anni. Il giorno della mostra i nudi dell’artista livornese suscitarono un tale scandalo che il commissario di polizia del quartiere minacciò di fa chiudere la galleria se le opere non fosse state ritirate all’istante. Fortunatamente la mostra non fu chiusa ma vennero venduti solo due dipinti, a 30 franchi l’uno.

Con 170,4 milioni di dollari, il Nu couché di Amedeo Modigliani è la seconda opera d’arte più pagata in un’asta pubblica. La vendita è avvenuta il novembre scorso da Christie’s a New York (La prima è Les femmes d’Alger, di Pablo Picasso, battuta, sempre da Christie’s a New York l’11 maggio 2015, per 179,3 milioni di dollari).

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2) Tête (1911 – 1912)
Scultura Volume, Pietra, 73 cm
Prezzo di aggiudicazione: 70.725.000 $ (Sotheby’s New York 4/11/2014)

Tête, 1911 - 1912
AMEDEO MODIGLIANI
Tête, 1911 – 1912

L’ambizione di Modigliani era quella di diventare scultore monumentale. Voleva ritrovare nella scultura – o nella pittura a cui dovette rassegnarsi, perché riusciva più congeniale al suo fisico debole – la forza formale che deriva dalla sintesi. Questa tête ne è ottimo esempio.

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3) Nu assis sur un divan (la belle romaine) (1917)
Pittura, Olio/tela, 100 cm x 65 cm
Prezzo di aggiudicazione: 68.962.500 $ (Sotheby’s New York – 2/11/2010)

AMEDEO MODIGLIANI Nu assis sur un divan (la belle romaine)
AMEDEO MODIGLIANI
Nu assis sur un divan (la belle romaine), 1917

Appartengono al periodo 1916 – 1917 una serie di nudi femminili che molto probabilmente Modigliani dipinse a casa di Léopold Zborowski. E’ piuttosto difficile immaginare il motivo per cui i nudi di Modigliani, in quegli anni, suscitarono un tale scandalo. Il nudo non era certo una novità in pittura ma è possibile ipotizzare che il taglio della rappresentazione di alcuni soggetti contribuisse ad allontanare l’idea di donna come modella in posa ma piuttosto sottolineando la realtà intima di una qualsiasi donna nuda nell’atelier di Modigliani.

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4) Tête (1910 – 1912)
Scultura Volume, Pietra, 64 cm
Prezzo di aggiudicazione: 48.567.000 $ (Christie’s Parigi – 14/06/2010)

MODIGLIANI Tête, 1910 - 1912
AMEDEO MODIGLIANI
Tête, 1910 – 1912

E’ il 1909 quando Modigliani si stabilisce definitivamente a Montparnasse e stringe amicizia con Brancusi, insieme al quale scopre la scultura negra e la forza espressiva e ritmica della linea. L’esperienza della scultura è un passaggio chiave per l’individuazione della funzione costruttiva della linea, determinante per tutta la pittura di Modigliani dopo il 1914.

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5) Paulette Jourdain (1919)
Pittura, Olio/tela, 100,3 cm x 65,4 cm
Prezzo di aggiudicazione: 42.810.000 $ (Sotheby’s New York – 4/11/2015)

MODIGLIANI Paulette Jourdain, 1919
AMEDEO MODIGLIANI
Paulette Jourdain, 1919

Quando Modigliani cessò del tutto di scolpire, la tecnica che ne derivò fu del tutto personale. Un ibrido fra scultura e pittura. La rigidità delle linee era esattamente ciò che desiderava – il risultato di una ricerca.
Paulette Jourdain era la donna di servizio della famiglia Zborowski. Quest’ultimo negli ultimi anni di vita di  Modigliani (1916-20) divenne suo protettore e promotore, nonché suo affezionato mercante.

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