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La collezione Gallino da Wannenes. All’asta le opere di un grande arbitro del gusto

701 NERI DI BICCI (Firenze, 1418/1420 - 1492) Tobia e San Raffaele Arcangelo, San Simone, San Taddeo, San Nicola da Tolentino, Sant'Agostino, Santa Monica e San Giacomo Maggiore Olio su tavola, cm 170,8X179,9 Stima € 400.000 - 600.000

 

701  NERI DI BICCI (Firenze, 1418/1420 - 1492) Tobia e San Raffaele Arcangelo, San Simone, San Taddeo, San Nicola da Tolentino, Sant'Agostino, Santa Monica e San Giacomo Maggiore Olio su tavola, cm 170,8X179,9 Stima € 400.000 - 600.000
Lotto 701 – Collezione Gallino
NERI DI BICCI
(Firenze, 1418/1420 – 1492)
Tobia e San Raffaele Arcangelo, San Simone, San Taddeo, San Nicola da Tolentino, Sant’Agostino, Santa Monica e San Giacomo Maggiore
Olio su tavola, cm 170,8X179,9
Stima € 400.000 – 600.000

Week end all’insegna dell’arte antica e dei gioielli a Genova, nelle sale di Palazzo del Melograno da Wannenes. Apre oggi, 27 maggio, l’esposizione dei lotti delle aste che si svolgeranno il 31 maggio e il 1° giugno. Il catalogo dedicato agli Old Master è molto ricco. I lotti sono 445 e segnaliamo un nucleo prezioso di una quarantina di lotti della collezione dell’antiquario Giancarlo Gallino. Ma ripercorriamo i cataloghi d’asta in ordine cronologico.

Si parte con l’asta di Importanti Gioielli il 31 maggio. In catalogo una collana a due fili di perle naturali d’acqua salata, con un diametro compreso tra i 6 e i 10 millimetri (lotto 348, stima 100.000 – 120.000 euro) con una stima che riflette la bellezza di questo gioiello ed il grande interesse riservato dai collezionisti a perle naturali di questa qualità.

Schermata 2016-05-26 alle 16.55.30

Da segnalare nello stesso catalogo l’importante diamante taglio vecchio europeo di carati 8,28, colore G, purezza SI2 (il lotto è corredato di certificato Geci Milano), presentato con una stima di 30.000 – 60.000 euro (lotto 349), ed un anello in oro e platino con rubino Burma di carati 3,63 e diamanti taglio goccia per 3 carati stimati. Il rubino non presenta tracce di trattamenti termici ed è accompagnato da certificato gemmologico Gubelin, Lucerna: la valutazione è di 35.000 – 45.000 euro ().

Schermata 2016-05-26 alle 16.55.47
lotto 349
350 RUBINO BURMA
lotto 350

Nel catalogo di dipinti antichi e del XIX secolo del 1° giugno molte le opere di notevole interesse: tra queste il bel ritratto di Costanzo Patrizi (lotto 669, stima 18.000 – 22.000 euro), di Giuseppe Passeri. Passeri apprende i primi insegnamenti dallo zio, il pittore e storiografo Giovanni Battista: ma il suo vero maestro fu Carlo Maratta, che lo avvicina ai più importanti artisti del classicismo rinascimentale e dell’età barocca, in modo particolare Annibale Carracci, Guido Reni e Nicolas Poussin. Dal Maratta il Passeri acquisisce la propensione al genere del ritratto, pur mantenendo una sua cifra che ne supera il classicismo aulico per giungere a un linguaggio proto settecentesco che bene si osserva sin dagli affreschi realizzati a Palazzo Barberini nel 1678. Questo sofisticato ritratto del marchese Costanzo Patrizi, elegante cavaliere di Malta, spicca per un equilibrato e originale estro pittorico e compositivo ed andrà inserito nella migliore produzione dell’artista.

Per questo catalogo si segnala poi una Veduta di Venezia con il bacino di S. Marco dalla chiesa di S. Maria della Salute, già attribuita al Canaletto e qui riferita ad un pittore veneziano attivo nel Settecento, che riprende in una tela di notevole qualità uno dei soggetti più replicati del Canaletto (lotto 554, stima 15.000 – 25.000 euro).

Schermata 2016-05-26 alle 17.00.21
lotto 554

William George Constable nel suo catalogo del 1962 ne elenca infatti diverse versioni , tra cui una a Windsor e un’altra nella Wallace Collection. Antonio Morassi nel ’63 vi aggiunse questa, già in collezione visconte di Hombledon. Lo studioso attribuiva la nostra tela al catalogo del Canaletto basandosi sull’elegante impianto spaziale, ottenuto con sorprendente semplicità e dominato dal grande cielo, e sulla saldezza pittorica di ogni particolare, esaltato dal gioco delle luci.

lotto 585
lotto 585

Da segnalare una Giuditta e Oloferne di gusto caravaggesco di Domenico Fiasella, databile al 1624, (lotto 585, stima 15.000 – 25.000 euro) ed un bozzetto tardo barocco di Sebastiano Conca (lotto 647, stima 7.000 – 10.000 euro), raffigurante la Trinità in Gloria tra Angeli e Santi, e modello per l’affresco realizzato da Vito D’Anna nel 1751 nella cupola della chiesa palermitana di Santa Caterina (il D’Anna si recò appositamente a Roma per acquisire cartoni, disegni e bozzetti da utilizzare per le sue opere in Sicilia).

Di notevole interesse sono due tele allegoriche del veronese Antonio Balestra, Zefiro, Flora e Amore e Venere con Mercurio che istruisce Amore, databili tra il 1710 e 1715, periodo particolarmente felice per la storia artistica di questo pittore (lotti 753-754, stimati entrambi 35.000 – 50.000 euro), e una raffinata Adorazione dei Magi di Corrado Giaquinto da collocarsi al 1750 dove la sensibilità rocaille ha una compostezza che sembra precedere stilemi neoclassici (lotto 802, stima 30.000 – 50.000 euro).

lotto 802
lotto 802

Tra la selezione di dipinti del XIX secolo, che presenta opere di grande piacevolezza compositiva e coloristica, segnaliamo la grande tela, degli anni Novanta dell’Ottocento, del ligure Raffaele Giannetti, L’arrivo in laguna a Venezia, (del quale si offre in vendita anche il bozzetto, lotto 895, stima 2.500-3.500 euro): una tela ariosa e cromaticamente equilibrata, dove il trattamento delle figure, risolto con felicità interpretativa, è di un sicuro talento (lotto 894, stima 30.000 – 40.000 euro). Sempre nel catalogo dei dipinti del XIX secolo sono illustrate due intime scene d’interno, la prima di Domenico Induno, La prova (lotto 859, stima 10.000 – 15.000 euro), la seconda del fratello maggiore Girolamo che ha invece come tema La lettura (lotto 860, stima 8.000 – 12.000 euro).

860 GEROLAMO INDUNO LA LETTURA
lotto 860
895 GIANNETTI
lotto 895
859 DOMENICO INDUNO LA PROVA
Lotto 859

 

Importanti opere dalla collezione di Giancarlo Gallino

La Galleria Antichi Maestri Pittori di Giancarlo Gallino ebbe, come si sa, un ruolo determinante per proporre dapprima a Torino, e poi in Italia, un nuovo modo di intendere la figura dell’antiquario. Una figura non più solo di tramite con il collezionismo, e fosse pure di alto ed altissimo livello, ma promotore di nuovi interessi per l’arte antica e, più che interprete, “arbitro” del gusto.

Giancarlo Gallino aveva un’istintiva capacità di giudicare, e scegliere, le persone: un giovane antiquario di notevole esperienza come Ezio Benappi, storici dell’arte noti e capaci, come Giovanni Romano, Luciano Bellosi, Enrico Castelnuovo e Massimo Ferretti; ed all’ombra di questi, un agguerrito gruppo di giovani studiosi destinati a grandi cose e testimoni di una felice stagione di collaborazione tra il mercato e il collezionismo più avanzati e il mondo accademico.

Così le opere trattate dalla galleria, rompendo la tradizione dei cataloghi compiacenti e spesso anonimi, veniva affidata allo studio di uno storico esterno, in schede destinate a confluire nei cataloghi delle mostre annuali – dove venivano presentate le nuove acquisizioni, offrendo non solo risultati esaustivi delle opere offerte, con la rassicurante garanzia di un esperto esterno ed una corretta e spesso nuova lettura degli oggetti, che portava alla loro piena valorizzazione, anche commerciale.

lotto 894 RAFFAELE GIANNETTI (1837-1915) L'arrivo in Laguna a Venezia Firmato 'R Giannetti' e datato '1903' in basso a destra  Sul retro cartellino 'Giuseppe Biasutti presso la Regia Accademia N. 1024 Venezia / Deposito oggetti per pittura e disegni'  Olio su tela, cm 116X215 Stima € 30.000 - 40.000
lotto 894
RAFFAELE GIANNETTI (1837-1915)
L’arrivo in Laguna a Venezia
Firmato ‘R Giannetti’ e datato ‘1903’ in basso a destra
Sul retro cartellino ‘Giuseppe Biasutti presso la Regia Accademia N. 1024 Venezia / Deposito oggetti per pittura e disegni’
Olio su tela, cm 116X215
Stima € 30.000 – 40.000

Gli Antichi Maestri Pittori ebbero un ruolo di primo piano nello studio e nella valorizzazione dell’arte antica piemontese, per la quale il Settecento era stato fino ad allora – come dimenticare la grande stagione dell’antiquario Pietro Accorsi – protagonista indiscusso. Una nuova generazione di collezionisti acquistava così opere di artisti come Spanzotti, Gandolfino da Roreto, Defendente Ferrari e Macrino d’Alba, mentre le istituzioni – la Galleria Sabauda, il Museo d’Arte Antica di Palazzo Madama e la GAM – arricchivano le loro collezioni, anche grazie ai sostanziali interventi di fondazioni private, con opere di Pietro d’Alba, del Maestro di Boston, di Antoine de Lonhy, di Ambrogio da Fossano e di Gaudenzio Ferrari, oltre che di Giovanni Migliara e di Pelagio Palagi provenienti dalla storica collezione di Baldassarre Ferrero.

A partire dal 1993, con il coinvolgimento di Giovanni Agnelli per Lingotto Fiere e di Federico Zeri nel ruolo di presidente del comitato scientifico, nasce “Arte Antica”: le cinque edizioni di questa mostra biennale di antiquariato si caratterizzarono per una formula di grande rigore, dove tutte le opere presentate erano pubblicate in catalogo solo dopo essere passate al vaglio di un comitato scientifico composto da esperti a livello internazionale nelle varie categorie artistiche: i nomi sono, solo per citarne alcuni, quelli come Andrea Bacchi, Rossana Bossaglia, Enrico Castelnuovo, Andrea De Marchi, Everett Fahy, Massimo Ferretti, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina e Carmen Ravanelli Guidotti.

Sono questi anni nei quali Giancarlo Gallino ha modo di trattare opere d’arte di straordinaria qualità: i due scomparti di Antonello da Messina (acquistati dallo Stato nel 1996 per la Galleria degli Uffizi, recentemente sono stati riuniti al terzo pannello oggi al Museo del Castello di Milano), la giottesca Annunciazione che dà il nome al Maestro della Annunciazione Spinola, la tavoletta con San Pietro Martire e san Tommaso d’Aquino davanti al Crocefisso di Beato Angelico, il bozzetto in terracotta di Alessandro Algardi con l’Estasi di san Filippo Neri per l’altare per la chiesa romana di Santa Maria in Vallicella e quello, davvero stupefacente, di Canova per le celebri Tre Grazie, studiato da Hugh Honour.

724 MAESTRANZA PISANA DI BIDUINO, CIRCA 1200 Stima € 150.000 - 180.000
lotto 724
MAESTRANZA PISANA DI BIDUINO, CIRCA 1200
Stima € 150.000 – 180.000

A questa serie di capolavori appartengono due opere dalle quali Gallino, nella sua vita professionale, non seppe separarsi e che vengono ora messe in vendita dagli eredi. La prima è un oggetto unico per fascino, provenienza e valore storico, un capitello figurato che, come ha ricostruito Enrico Castelnuovo nello studio del 1990, proviene dalla terza loggia di un monumento simbolo del patrimonio artistico italiano, la torre di Pisa (lotto 724, stima 150.000 – 180.000 euro); il capitello fu probabilmente recuperato durante i restauri ottocenteschi della torre, assieme a un altro capitello oggi conservato al Museo dell’Opera del Duomo. La seconda è la grande tavola eseguita da Neri di Bicci quasi certamente poco dopo il 1475. Essa raffigura l’arcangelo Raffaele e Tobiolo affiancati da sei santi, in basso la rappresentazione a trompe l’oeil di un tabernacolo: l’opera è espressione, straordinaria per conservazione, di un momento centrale dell’arte fiorentina, dove gli elementi più aggiornati del Rinascimento vengono divulgati nello stile comunicativo ed efficacemente espressivo tipici di questo protagonista della pittura toscana del Quattrocento (lotto 701, stima 400.000 – 600.000 euro).

Lotto 704
Lotto 704

Il gusto impeccabile di Giancarlo Gallino è evidente nelle altre opere appartenenti alla sua collezione, come la Crocefissione con la Vergine e San Giovanni del perugino Mariano d’Antonio Nutolo, attivo tra 1433 e il 1468 (lotto 704, stima 30.000 – 40.000 euro), o la Maddalena penitente in terracotta attribuita a Baccio da Montelupo. Figura centrale nella Firenze degli anni successivi alla morte del Magnifico, quest’artista fu in grado, come noto, di padroneggiare diversi materiali, dal legno al bronzo (che utilizzò per il suo capolavoro, il san Giovanni Evangelista di Orsanmichele): ma amò la terracotta, passione che se da una parte lo legava al gusto del tempo (ed ai grandi Della Robbia), d’altra doveva derivare dalle sue radici, nato come era a Montelupo (lotto 725, stima 6.000 – 8.000 euro).

lotto 725
lotto 725

Infine, tra le opere della collezione Gallino, ricordiamo l’affascinante altarolo (lotto 703) da riferire a Vincenzo di Antonio Frediani per la parte dipinta (documentato fra il 1481 al 1505) al lucchese Matteo Cividali (Lucca, 1436 – 1501) per quella scultorea: raffigura Cristo in Pietà con due donatori e gli strumenti della Passione (all’interno) e Santa Caterina d’Alessandria e Santa Lucia (all’esterno delle ante). La stima oscilla tra i 40.000 ed i 50.000 euro.

lotto 703
lotto 703
lotto 703
lotto 703

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