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Uffizi e Opificio Pietre Dure: siglato accordo di collaborazione

Giorgione Giorgione Le tre età dell'uomo

E’ stato siglato un accordo di collaborazione per la conservazione del patrimonio storico-artistico tra gli Uffizi e l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. In questo modo si è data  una forma amministrativamente definita allo legame ormai storico esistente tra i due istituti.

Giorgione
Giorgione Le tre età dell’uomo

L’Opificio delle Pietre Dure, una eccellenza a livello internazionale, sta attualmente lavorando sull’Adorazione dei Magi di Leonardo da Vinci e già in passato ha eseguito restauri su opere importantissime per la storia dell’arte del calibro della Madonna del Cardellino di Raffaello e degli affreschi di Pietro da Cortona di tre delle Sale dei Pianeti di Palazzo Pitti.

La convenzione, oltre ad assicurare che si realizzino ulteriori restauri di questo straordinario livello, potrà garantire anche azioni di risolutiva tempestività per problematiche che sorgessero impreviste. Ad esempio, recente è stata la verifica dello stato di conservazione delle Tre età dell’uomo di Giorgione, della Galleria Palatina, grazie alla quale è stata evidenziata la necessità di una immediata  operazione sulla struttura lignea.

Giorgione a Opificio

L’Opificio metterà infatti a disposizione le proprie competenze per la conservazione delle opere d’arte degli Uffizi, intervenendo negli ambiti della conservazione preventiva, della manutenzione e del restauro, sia come consulenza e progettazione, sia dal punto di vista operativo. La collaborazione riguarderà il controllo microclimatico degli ambienti e gli aspetti più direttamente inerenti la conservazione, oltre a prevedere corsi di aggiornamento per il personale delle Gallerie degli Uffizi.

 

“L’accordo con l’Opificio delle Pietre Dure – afferma il Direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – garantisce che il patrimonio unico al mondo delle Gallerie degli Uffizi sia in futuro ancor più oggetto di ricerca tecnica e conservativa: verrà protetto, monitorato, e ove necessario restaurato secondo una metodologia ineccepibile e riconosciuta, adoperando anche i più avanzati sistemi di analisi tecnologica, per i quali l’istituto fiorentino del Mibact è famoso in tutto il mondo.”

Il Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure, Marco Ciatti, si dice “grato al direttore Schmidt per aver fortemente voluto questa convenzione tra i nostri due istituti”. Continua: “Siamo lieti di questo accordo con le Gallerie degli Uffizi che, perfezionando una storica consuetudine, permetterà di conseguire risultati ancora migliori nell’interesse della conservazione e della conoscenza delle opere. La piena attuazione di questo progetto richiederà altresì una stretta collaborazione con i funzionari dei vari musei e il coinvolgimento anche dei restauratori privati, molti dei quali, peraltro, si sono formati nella scuola di questo Opificio”.

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