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Aleksandr Rodčenko al LAC di Lugano

Rodchenko, Lily Brik, 1924 Rodchenko, Lily Brik, 1924

Oltre trecento opere tra fotografie, fotomontaggi, collage, stampe offset e costruzioni spaziali, documentano la strabiliante carriera di Aleksandr Rodčenko.

Rodchenko, Lily Brik, 1924
Rodchenko, Lily Brik, 1924

Un percorso espositivo questo, pensato dal Museo d’arte della Svizzera italiana e dedicato a uno dei maggiori esponenti dell’avanguardia russa, programma dal 28 febbraio all’8 maggio 2016 nella sede del LAC a Lugano.

Rodchenko, Stairs, 1930
Rodchenko, Stairs, 1930

Le opere in mostra sono state selezionate da Olga Sviblova, fra le massime esperte di fotografia e d’arte delle avanguardie sovietiche, direttrice del Multimedia Art Museum di Mosca e curatrice del Padiglione Russo alla Biennale di Venezia del 2009.

Rodchenko, Radio-listener, 1929
Rodchenko, Radio-listener, 1929

Nell’esposizione di Lugano la nuova visione fotografica di Aleksandr Rodčenko trova espressione nelle serie dedicate alla città di Mosca del primo ventennio del Novecento, all’architettura, alle attività ginniche e parate sportive, ai prodotti dell’industria e al lavoro, ma anche dalle fotografie di stampo giornalistico che negli anni Trenta celebrano le imprese del regime stalinista.

Rodchenko, Girls with Kerchiefs, 1935
Rodchenko, Girls with Kerchiefs, 1935

Nelle immagini della capitale sovietica si manifesta il desiderio di sottolineare la modernità e vitalità della città all’indomani della Rivoluzione d’ottobre; le fotografie dedicate a ginnasti e alle parate raffigurano gli uomini e le donne che incarnano lo spirito dei nuovi tempi. Nei loro gesti atletici, nella sincronia dei movimenti si manifestano spirito dinamico e una nuova coesione sociale. I prodotti dell’industria sono rappresentati così da esaltarne l’uniformità e la serialità apparentemente infinita, espressione di una nuova epoca tecnologica e di nuove prospettive di benessere. Negli scatti dedicati alla costruzione del canale tra il Mar Baltico e il Mar Bianco, benché realizzati con l’intento di celebrare una grande impresa ingegneristica (essi erano destinati infatti alla pubblicazione internazionale “URSS in costruzione”), traspare l’aspetto sinistro di un’impresa che si rivelerà tanto inutile quanto costosa in termini umani.

L’opera fotografica di Aleksandr Rodčenko, non si esaurisce quindi in espedienti formali. Uno spirito romantico e utopico detta le sue scelte estetiche. L’artista manifesta la propria fiducia nella possibilità di una trasfigurazione positiva del genere umano e del mondo. Le serie fotografiche realizzate negli anni Venti possono essere lette come illustrazioni di una realtà e di una vita che i principi del costruttivismo avevano contribuito a rivoluzionare.

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Completano il percorso espositivo tre Costruzioni spaziali: sculture aeree ideate fra 1920 e 1921, fra le prime espressioni dell’estetica costruttivista. Si tratta di oggetti ottenuti attraverso l’applicazione di un principio compositivo essenziale; ogni scultura si compone di sagome geometriche, ovali, esagoni, quadrati, progressivamente più piccoli, ritagliate da uno stesso foglio di metallo o di compensato. Tali opere mettono in luce un ulteriore aspetto della creatività di Rodčenko e riflettono il desiderio di applicare anche all’arte l’essenzialità e la ripetitività dei principi alla base della produzione industriale.

Rodchenko, Hanging Spatial Construction no. 10
Rodchenko, Hanging Spatial Construction no. 10

INFORMAZIONI UTILI

Aleksandr Rodčenko
LAC Lugano Arte e Cultura
Piazza Bernardino Luini 6, 6901 Lugano
+41 (0)58 866 4230

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