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Recto Verso. Il lato B delle tele alla Fondazione Prada a Milano

Recto Verso Prada Recto Verso Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano Sinistra: Mattis Leiderstam Kat. Nr. 1356 (Unknow Unknow), 2014 Stampa a pigmento su carta Hahnemühle Photo Rag Satin Destra: Mattis Leiderstam Kat. Nr. 0313 (Unknown Unknown), 2014 Stampa a pigmento su carta Hahnemühle Photo Rag Satin Foto Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano
Roy Lichtenstein
Stretcher frame with vertical bar, 1968
Olio e magna su tela
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

La mostra tematica Recto Verso presenta una selezione di opere nelle quali gli artisti hanno consapevolmente posto in primo piano l’elemento abitualmente nascosto, dimenticato o trascurato del retro del quadro. Concepita dal Thought Council (composto attualmente da Shumon Basar, Elvira Dyangani Ose, Cédric Libert e Dieter Roelstraete), l’esposizione è allestita nella galleria Nord della Fondazione Prada dal 3 dicembre 2015 al 14 febbraio 2016.

E’ iniziata invece lo scorso 7 novembre (e proseguirà fino al 10 gennaio 2016) la mostra antologica dedicata a Gianni Piacentino (Torino, 1945), a cura di Germano Celant. L’esposizione ospitata nei due livelli del Podium, lo spazio al centro del complesso architettonico della Fondazione, riunisce più di 90 lavori ed esplora il percorso dell’artista seguendo un ordine anticronologico, dalle opere più recenti realizzate nel 2015 fino ai primi lavori datati 1965.

Gianni Piacentino  Veduta della mostra  Fondazione Prada – Milano Foto Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada
Gianni Piacentino Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano Foto Delfino Sisto Legnani Courtesy Fondazione Prada

Ma torniamo a parlare di Recto Verso. La tradizione occidentale concepisce il dipinto principalmente come un artefatto frontale (“recto”). Il retro (“verso”) sembra trasmettere un significato culturale trascurabile, non essendo destinato allo sguardo del pubblico, perché visibile solo dall’artista e dagli addetti ai lavori.

Recto Verso Prada
Recto Verso Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano
Sinistra:
Mattis Leiderstam
Kat. Nr. 1356 (Unknow Unknow), 2014
Stampa a pigmento su carta Hahnemühle Photo Rag Satin
Destra:
Mattis Leiderstam
Kat. Nr. 0313 (Unknown Unknown), 2014
Stampa a pigmento su carta Hahnemühle Photo Rag Satin
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

In questa mostra artisti attivi nel corso degli ultimi due secoli si oppongono a questa convenzione portando in primo piano il retro della tela. Ad esempio, in alcuni lavori esposti, la tecnica del trompe-l’oeil, resa celebre dai pittori fiamminghi del Settecento, è impiegata per focalizzare l’attenzione sul telaio piuttosto che sull’immagine dipinta. Si tratta di opere che rappresentano il retro di un’opera sia attraverso la pittura, come nei lavori di Louis-Léopold Boilly, Roy Lichtenstein e Luca Bertolo, sia tramite la fotografia, come nelle opere di Gerard Byrne, Thomas Demand, Philippe Gronon, Matts Leiderstam e Ian Wallace.

Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Philippe Gronon
Verso n.38, Nymphéas par Claude Monet, collection du Musée d’Art Moderne de Saint Etienne, 2009
Stampa a pigmento
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

Le tracce che gli artisti lasciano sul retro del quadro possono essere di varia natura e contenere un livello di intenzionalità variabile nello svelare un contenuto non visibile: dal messaggio esplicito, che durante la contestazione della Biennale di Venezia nel 1968 Gastone Novelli decise di mostrare esponendo un suo quadro al contrario, come un muro su cui scrivere slogan politici, fino alla presenza di vere e proprie immagini riportate sul retro della tela, come nei lavori di Llyn Foulkes e di Giulio Paolini, che diventano visibili solo se mostrati al contrario, mettendo così in discussione la prevalenza del recto sul verso.

Recto Verso Prada
Recto Verso Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano
Sinistra:
Giulio Paolini
La Decima Musa, 1966
Tre tele intelaiate sovrapposte
Destra:
Giulio Paolini
Alceo, 1960
Tre tele intelaiate sovrapposte
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

Nel processo in cui il retro inizia a diventare un vero e proprio soggetto d’indagine, la confusione dei due piani si avvicina sempre più a una vera e propria fusione, come nelle combustioni operate da Alberto Burri. Anche la struttura del quadro può passare in primo piano: con l’uso della doppia esposizione, Sarah Charlesworth guarda attraverso l’opera per dare visibilità agli elementi fisici e strutturali dell’oggetto rappresentato. E se Carla Accardi sostituisce la tela con la plastica trasparente, esponendo così la struttura altrimenti nascosta e il muro retrostante, in anni più recenti Pierre Toby utilizza con la stessa finalità il vetro. Nei lavori di Pierre Buraglio e Daniel Dezeuze, vicini al movimento artistico Supports/Surfaces, nato in Francia verso la fine degli anni Sessanta, il piano pittorico svanisce completamente, lasciando affiorare solo il supporto materiale.

Recto Verso Prada
Recto Verso Veduta della mostra Fondazione Prada – Milano
Sinistra:
Alberto Burri
Plastica 8, 1963
Plastica e combustione
Destra:
Alberto Burri
Plastica, 1962
Plastica, combustione su telaio di alluminio
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

L’allestimento della mostra nella galleria Nord illustra il gesto del capovolgere e rivelare. Alcune opere sono sospese tra le pareti che dividono lo spazio espositivo. Grazie a questo procedimento i quadri, che normalmente sono presentati come entità piane e bidimensionali, diventano oggetti scultorei e tridimensionali attorno ai quali il visitatore può muoversi liberamente.

Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Giulio Paolini
Antologia, 1974
Due tele intelaiate e inviti di mostre
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada
Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Sinistra:
Gastone Novelli
Lutte, échec, nouvelle lutte, 1968
Tecnica mista su tela
Destra:
Pierre Buraglio
Châssis, 1974
Telaio, filo di nylon, pittura
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada
Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Louis Cane
Sol / Mur, 1974
Spray su tela
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada
Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Giulio Paolini
Antologia, 1974
Due tele intelaiate e inviti di mostre
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada
Recto Verso Prada
Recto Verso
Veduta della mostra
Fondazione Prada – Milano
Sinistra:
Alberto Burri
Plastica, 1962
Plastica, combustione su telaio di alluminio
Destra:
Alberto Burri
Plastica 8, 1963
Plastica e combustione
Foto Delfino Sisto Legnani
Courtesy Fondazione Prada

 

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Informazioni utili:
Fondazione Prada
Largo Isarco 2
20139 Milano
T +39 02 56 66 26 13
visit.milano@fondazioneprada.org
fondazioneprada.org

Progetti in corso
GIANNI PIACENTINO – Podium: 7 novembre 2015 – 10 gennaio 2016
AN INTRODUCTION – Sud, Deposito: 9 maggio 2015 – 10 gennaio 2016
TRITTICO – Cisterna: 9 maggio 2015 – 10 gennaio 2016
RECTO VERSO – Nord: 3 dicembre 2015 – 14 febbraio 2016

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