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Giotto mai visto a Milano. Al via la mostra dal 2 settembre

“Giotto, l’Italia” è il grande evento espositivo che concluderà il semestre di Expo 2015, a Palazzo Reale di Milano. Il progetto scientifico è di Pietro Petraroia (Éupolis Lombardia) e Serena Romano (Università di Losanna) che sono anche i curatori dell’esposizione.

Giotto
Polittico Baroncelli, Angeli musicanti, particolare
1330 ca.
tempera e oro su tavola
dalla basilica di Santa Croce, cappella Baroncelli (Firenze)
Su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo: Soprintendenza Speciale per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico e per il polo museale della città di Firenze
Firenze/Mondadori Portfolio/Domenico Ventura

“Giotto, l’Italia” resterà aperta al pubblico dal 2 settembre 2015 al 10 gennaio 2016. La mostra, con allestimento di Mario Bellini, ha un motivo particolare per essere realizzata in Palazzo Reale: esso infatti ancora ingloba strutture del palazzo di Azzone Visconti, ove, negli ultimi anni della sua vita, Giotto venne a realizzare due cicli di dipinti murali, oggi perduti.

“L’arte di Giotto rappresenta un passaggio fondamentale nella storia della rappresentazione del pensiero e della realtà nella bellezza. Il nome di Giotto evoca, ovunque nel mondo, la grandezza dell’Italia e della sua storia – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. In questo semestre di ExpoinCittà che vede Milano sotto i riflettori del mondo, Palazzo Reale percorre i secoli a ritroso raggiungendo, dopo il Rinascimento di Leonardo, il primo Trecento di Giotto, quando l’Italia, che ancora non esisteva come nazione, proponeva già i frutti della sua cultura unitaria in molti diversi centri lungo tutta la Penisola. Una proposta straordinaria che regalerà a tutti i visitatori la possibilità di gettare uno sguardo incantato sulla storia della nostra identità culturale e artistica”.

La mostra si avvale di un prestigioso Comitato Scientifico che riunisce i responsabili delle istituzioni italiane che nel corso degli anni e fino ad oggi hanno contribuito non solo alla conservazione e alla tutela delle opere di Giotto, ma anche – e in misura straordinaria – alla conoscenza e all’approfondimento scientifico e tecnico delle innovazioni introdotte dal maestro, con studi e interventi d’avanguardia, noti e apprezzati in ambito internazionale.

Il Comitato è composto dal presidente Antonio Paolucci e da Cristina Acidini, Davide Banzato, Giorgio Bonsanti, Caterina Bon Valsassina, Gisella Capponi, Marco Ciatti, Luigi Ficacci, Cecilia Frosinini, Marica Mercalli, Angelo Tartuferi.

Al progetto collaborano Soprintendenze, Musei italiani ed esteri e istituzioni religiose che conservano opere di Giotto: i Musei Vaticani; le Gallerie dell’Accademia e le Gallerie degli Uffizi di Firenze; la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Firenze, Pistoia e Prato e il Polo Museale Regionale della Toscana; la Pinacoteca Nazionale di Bologna e il Polo Museale dell’Emilia Romagna; il San Diego Museum of Art – California; il Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno; i Musei Civici agli Eremitani di Padova e la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso; la pieve di San Lorenzo, Borgo San Lorenzo (Firenze); il Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte, Firenze; l’Opera di Santa Maria del Fiore e l’Opera di Santa Croce a Firenze; l’Arcidiocesi di Firenze.

Giotto
Polittico Baroncelli
1330 ca.
tempera e oro su tavola
dalla basilica di Santa Croce, cappella Baroncelli (Firenze)
Fondo Edifici di Culto – Ministero dell’Interno
Su concessione della basilica di Santa Croce, Firenze/ Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno
scomparto centrale: Incoronazione della Vergine
elementi laterali: santi e angeli musicanti
predella: Cristo al centro con santi. Ai lati: da sinistra un santo vescovo, san Giovanni Battista, san Francesco e sant’Onofrio

Il titolo, “Giotto, l’Italia”, intende sottolineare il ruolo rivoluzionario del pittore fiorentino chiamato da cardinali, ordini religiosi, banchieri, dal re di Napoli e dal signore di Milano, in molti luoghi e città d’Italia. Giotto infatti ovunque si sia trovato a lavorare ha avuto la capacità di attrarre fortemente le scuole e gli artisti locali verso il suo stile innovatore, cambiando in modo definitivo i tragitti del linguaggio  figurativo italiano.

La mostra a Palazzo Reale riunisce 14 opere, prevalentemente su tavola, nessuna delle quali prima esposta a Milano: una sequenza di capolavori assoluti mai riuniti tutti insieme in una esposizione. Ognuno di essi ha provenienza accertata e visualizza quindi il tragitto compiuto da Giotto attraverso l’Italia del suo tempo, in circa quarant’anni di straordinaria attività.

Si attraverseranno dapprima le sale dedicate alle opere giovanili: il frammento della Maestà della Vergine da Borgo San Lorenzo e la Madonna da San Giorgio alla Costa documentano il momento in cui il giovane Giotto era attivo tra Firenze e Assisi. Poi il nucleo dalla Badia fiorentina, con il polittico dell’altar maggiore, attorno al quale saranno ricomposti alcuni frammenti della decorazione affrescata che circondava lo stesso altare. La tavola con Dio Padre in trono proviene dalla cappella degli Scrovegni e documenta la fase padovana del maestro. Segue poi lo straordinario gruppo che inizia dal polittico bifronte destinato alla cattedrale fiorentina di Santa Reparata, e che ha il suo punto d’arrivo nel polittico Stefaneschi, il capolavoro dipinto per l’altar maggiore della basilica di San Pietro in Vaticano. Accanto al polittico è esposto, evento straordinario, il frammento affrescato con due teste di apostoli o santi, proveniente dalla basilica di San Pietro, opera di Giotto anch’essa commissionata dal cardinal Stefaneschi.

Polittico Stefaneschi  secondo decennio del Trecento tempera e oro su tavola dalla basilica di San Pietro (Città del Vaticano) Città del Vaticano, Musei Vaticani Su gentile concessione del Servizio Fotografico dei Musei Vaticani, © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano 1 recto Polittico Stefaneschi recto  pannello centrale: San Pietro in trono tra angeli, santi e il cardinale Stefaneschi. pannelli laterali: San Giacomo Maggiore, San Paolo, Sant’Andrea, San Giovanni Evangelista. predella: i Santi Stefano, Luca e Giacomo Minore
Polittico Stefaneschi
secondo decennio del Trecento
tempera e oro su tavola
dalla basilica di San Pietro (Città del Vaticano)
Città del Vaticano, Musei Vaticani
Su gentile concessione del Servizio Fotografico dei Musei Vaticani, © Governatorato dello Stato della Città del VaticanoPolittico Stefaneschi recto
pannello centrale: San Pietro in trono tra angeli, santi e il cardinale Stefaneschi.
pannelli laterali: San Giacomo Maggiore, San Paolo, Sant’Andrea, San Giovanni Evangelista.
predella: i Santi Stefano, Luca e Giacomo Minore

Polittico Stefaneschi  secondo decennio del Trecento tempera e oro su tavola dalla basilica di San Pietro (Città del Vaticano) Città del Vaticano, Musei Vaticani Su gentile concessione del Servizio Fotografico dei Musei Vaticani, © Governatorato dello Stato della Città del Vaticano 1 verso Polittico Stefaneschi verso  scomparto centrale: Cristo in trono, angeli e il cardinale Stefaneschi pannelli laterali: crocifissione di san Pietro e decapitazione di san Paolo predella: la Vergine col Bambino in trono fra gli angeli incensieri e i dodici apostoli
Polittico Stefaneschi
secondo decennio del Trecento
tempera e oro su tavola
dalla basilica di San Pietro (Città del Vaticano)
Città del Vaticano, Musei Vaticani
Su gentile concessione del Servizio Fotografico dei Musei Vaticani, © Governatorato dello Stato della Città del VaticanoPolittico Stefaneschi verso
scomparto centrale: Cristo in trono, angeli e il cardinale Stefaneschi
pannelli laterali: crocifissione di san Pietro e decapitazione di san Paolo
predella: la Vergine col Bambino in trono fra gli angeli incensieri e i dodici apostoli

Il percorso espositivo si completa con i dipinti della fase finale della carriera del maestro, che precedono di poco le sue opere milanesi nel palazzo di Azzone Visconti: il polittico Baroncelli dall’omonima cappella della basilica di Santa Croce a Firenze, che grazie a questa mostra verrà temporaneamente ricongiunto con la sua cuspide, raffigurante il Padre Eterno, conservata nel museo di San Diego in California; e il polittico di Bologna, che Giotto dipinse nel contesto del progetto di ritorno in Italia, a Bologna, della corte pontificia allora ad Avignone.

Prestiti così straordinari si devono alla collaborazione lungimirante di istituzioni e proprietari, tra cui un ruolo determinante è stato quello dei Musei Vaticani, e al supporto scientifico e tecnico di molti uffici e istituti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Polittico di Bologna 1333 ca. tempera e oro su tavola dalla Rocca di Galliera (Bologna) Bologna, Pinacoteca Nazionale Su gentile concessione del Ministero per i  Beni e le Attività Culturali e il Turismo – Pinacoteca Nazionale, Bologna Madonna col bambino in trono e i santi Pietro, Gabriele Arcangelo, Michele Arcangelo e Paolo cuspide: Figlio dell’Uomo dell’Apocalisse predella: San Giovanni Battista, la Madonna, Cristo in pietà, san Giovanni Evangelista, santa Maria Maddalena
Polittico di Bologna
1333 ca.
tempera e oro su tavola
dalla Rocca di Galliera (Bologna)
Bologna, Pinacoteca Nazionale
Su gentile concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo – Pinacoteca Nazionale, Bologna
Madonna col bambino in trono e i santi Pietro, Gabriele Arcangelo, Michele Arcangelo e Paolo
cuspide: Figlio dell’Uomo dell’Apocalisse
predella: San Giovanni Battista, la Madonna, Cristo in pietà, san Giovanni Evangelista, santa Maria Maddalena
Giotto
Dio Padre in trono particolare
1303-1305 ca
tempera e oro su tavola
dalla cappella degli Scrovegni, Padova, Musei Civici di Padova, Museo d’arte medievale e moderna
Su gentile concessione del Comune di Padova – Assessorato Cultura Turismo e Innovazione

___________________

GIOTTO, L’ITALIA

2.9.2015 – 10.1.2016
Palazzo Reale
Piazza del Duomo 12, Milano

Orari

lunedì
14.30-19.30
martedì, mercoledì, venerdì e domenica
9.30-19.30
giovedì e sabato 9.30-22.30

Il servizio di biglietteria termina
un’ora prima della chiusura

Ingresso

Intero: € 12
Ridotto: € 10

www.mostragiottoitalia.it

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