Forse Enea, dopo la caduta di Troia, approdò in Salento.
La scoperta di un gruppo di archeologi che nei giorni scorsi ha ritrovato una statua mutila femminile di grandi dimensioni raffigurante presumibilmente la dea Minerva, rivelerebbe dettagli ignoti del poema di Virgilio.
Infatti nell’Eneide si dice che Enea sbarcò nei pressi di una “rocca con il tempio di Minerva” e questo reperto potrebbe indicare che Virgilio si sia riferito ad un luogo realmente esistente in Salento e databile al IV secolo a.C.
Le indagini che saranno presto condotte in collaborazione con la soprintendenza dei Beni archeologici, l’Università del Salento e il Comune di Casto, daranno presto ulteriori informazioni.
La statua ad oggi è sprovvista di testa e di altri dettagli anatomici, ma conserva tracce di pigmento rosso porpora. Durante gli scavi sono stati ritrovati anche la falange di un dito e un braccio. Se si riuscisse a ricomporla tutta, si avrebbero maggiori conferme sull’identità della divinità romana, che dal gonnellino corto che presenta potrebbe anche raffigurare Artemide. Tutta intera la statua sarebbe alta almeno 4 metri.