Van Gogh, Monet, Picasso. I pronostici si avverano tra i grattacieli di New York, dove durante la notte italiana l’asta di Impressionist & Modern Art da Sotheby’s ha aperto le danze di una stagione primaverile di vendite più ricca che mai.
69 i lotti in catalogo, cinque dei quali ritirati. Ma i collezionisti hanno drizzato le antenne sui pezzi più succulenti e più attesi. In particolare sulla famigerata tela “L’Allée des Alyscamps” di Van Gogh riproposta sul mercato dopo 12 anni e assegnata per 66,330,000$. Cifra sei volte superiore alla precedente aggiudicazione e tanto ingente da classificarsi come il terzo risultato più alto per un’opera del pittore olandese venduta all’asta.
Segue a ruota il padre dell’Impressionismo, indiscusso protagonista del catalogo di Sotheby’s. Con sei capolavori all’asta, Monet da solo questa sera ha incassato ben $115.378.000, quasi un terzo del fatturato totale dell’asta. Top lot – e non c’è da stupirsi – le sue prime “Nymphéas” che, battute per $54,010,000, sono diventate il secondo risultato più alto dell’artista, sostituendosi ad un altro esemplare della stessa serie venduto nel giugno 2014 da Sotheby’s a Londra per $53.982.178.
Datate 1905, queste Ninfee furono esposte alla mostra dedicata alla fortunata serie, organizzata alla Galleria Durant-Ruel nel 1909 e si presentano oggi non solo come una fondamentale testimonianza dell’evoluzione dello stile dell’artista, ma anche come apripista del futuro espressionismo astratto che dalla metà del ‘900 arriva fino ai giorni nostri.
$23,098,000 è invece il risultato di “Le Palais Ducal” e $20,410,000 la cifra per cui è passata di mano “Bassin aux Nymphéas, Les Rosiers”. Mentre a prezzi più contenuti, rispettivamente $11,4 e $6,4 milioni, sono andate all’incanto “La Seine à Vethéuil” e “Le Chemin d’Epinay, Effet de Neige”. Al palo solo “Au Val Saint-Nicolas Près Dieppe, Matin”.
Anche Picasso non perde il suo smalto e fa breccia nel cuore – e nei portafogli – dei più astuti buyers. La sua “Femme au Chignon dans un fauteuil”, stimata $12-18 milioni, nel giro di pochi minuti accumula tante offerte da passare di mano per $29,930,000. E non tardano a trovare nuovi proprietari le altre cinque opere, tra dipinti e sculture, del maestro cubista.
Bene anche per Giacometti che si conferma uno degli artisti più apprezzati del momento: delle sue tre sculture offerte da Sotheby’s due sono state assegnate per cifre superiori alle loro stime: $16,154,000 per “Femme de Venise IV”, divenuta l’aggiudicazione più alta della nota serie “Femme de Venise”; e $12,794,000 per “Buste de Diego (Aménophis)”. Invenduta invece “Annette: Venise” e battuto per $7,082,000 l’olio su tela “Pommes dans l’atelier” proveniente dalla Collezione di Jerome H. Stone.
Nonostante i 14 lotti rimasti al palo, tra cui lavori di Chagall, Renoir, Degas e Matisse, la vendita newyorkese di Sotheby’s ha incassato $368,344,000, il totale più alto degli ultimi sei anni nelle omologhe vendite.
Due infine i record da segnalare: quello di Rudolf Bauer segnato con “Squares” venduto per $850,000; e quello di Rembrandt Bugatti che con il suo “Babouin Sacré Hamadryas” aggiudicato per $ 2,770,000 ha mandato in pensione il precedente risultato più alto, pari a $2.617.000, ottenuto da Christie’s nel 2008 con una sua scultura.
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