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Birdman di Iñárritu finalmente in arrivo nelle sale italiane

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Attesissima l’uscita nei cinema per il 5 Febbraio di Birdman, il magnifico film di  Alejandro G. Iñárritu che, dopo aver conquistato due Golden Globes (Miglior Attore a Michael Keaton e Migliore Sceneggiatura) prosegue la sua corsa meritata verso gli Oscar con ben 9 Nominations.

Iñárritu,  ha commosso quando ha commentanto la vincita del Golden Globe, parlando della sua «infanzia schifa» e raccontando di essere cresciuto in povertà in Ohio, con i genitori entrambi operai sempre a tribolare per tirar su sette figli.

Iñárritu, usa gli stessi toni di commedia con cui ha parlato delle difficoltà della sua famiglia, anche in Birdman dove la commedia cela il dramma, umano, personale e professionale, alla grandissima maniera di Altman.

La storia è quella di Riggan Thomson (Michael Keaton) attore famoso in passato per  aver interpretato il ruolo del supereroe Birdman, che per tentare di riavviare una carriera decisamente appannata mette in scena in un piccolo teatro di Broadway “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” del grande autore Raymond Carver (sempre per citare Altman) coinvolgendo la figlia ribelle Sam,  l’amante Laura, l’amico produttore, un’attrice che sogna da sempre di calcare il palcoscenico di Broadway  e un attore di grande talento ma di pessimo carattere, intrecciando le storie di questi personaggi con la vita vera, con tutto quello che gira intorno allo spettacolo, sia in scena che dietro le quinte.

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Iñárritu, nonostante l’aspetto corale del film, non perde mai di vista il suo protagonista: Michael Keaton è a dir poco eccezionale, incredibile, riesce a passare dal dramma alla commedia in un attimo con la stessa intensità e rimanendo credibile.

E sa anche prendersi in giro, dal momento che in Birdman Keaton, star degli anni 90 con i due Batman di Tim Burton, interpreta proprio una variazione di se stesso.

È lui, con il suo carisma e la grande forza interpretativa a guidare un cast di grandissimo livello – su tutti Emma Stone, nei panni di sua figlia Sam, appena uscita da un centro di disintossicazione, Edward Norton, grandissimo nel ruolo del primo attore fin troppo egocentrico e la sorpresa Zach Galifianakis, protagonista della serie Una notte da leoni, qui in un ruolo decisamente drammatico.

Un film decisivo per Keaton che così commenta: “Molte sono state le scene difficili, molti i salti nel vuoto senza rete sotto, metaforicamente parlando. Ero decisamente arrugginito nell’affrontare il livello di recitazione che Iñarritu mi richiedeva, un mix letale di commedia e tragedia, ma alla fine sembra che ce l’abbia fatta”.

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Iñárritu attraverso Michael Keaton racconta perfettamente l’uomo nella sua fragilità e contraddizione. Racconta la presunzione, ma anche la vulnerabilità di ogni artista e attraverso il suo sguardo, commenta e ragiona su tutta la società contemporanea, anche sulla fagocitante presenza dei social media nella vita di tutti.

E lo fa con piani sequenza, con un montaggio che sembra non esserci, con dei salti temporali e dialoghi interminabili, con una grandezza di un cast di livello eccezionale e anche con virtuosismi di regia che ci regalano un Alejandro Iñárritu davvero Ispirato.

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