All’origine della decisione dello sciopero di 5 giorni previsto per questa settimana (dal 3 febbraio) alla National Gallery di Londra c’è la privatizzazione di alcuni servizi del Museo, uno dei più importanti della Gran Bretagna.
Sono infatti stati annunciati i piani per esternalizzare alcuni servizi museali, in particolare quelli dedicati alla sicurezza e ai visitatori. Affidare questi servizi a una compagnia provata esterna, andrà a influenzare circa 400 lavorati, anche se il museo ha garantito che non ci saranno licenziamenti.
Il segretario generale del sindacato, Mark Serwotka, ha dichiarato che questa privatizzazione “rischia di danneggiare la reputazione mondiale di quello che è uno dei più importanti beni culturali del Regno Unito”. La National Gallery già nel luglio 2014 aveva dichiarato, riguardo questa faccenda, che “il museo deve essere in grado di garantire la sicurezza e i servizi essenziali.”