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Giovanni Boldini e Filippo de Pisis al Castello Estense, Ferrara

Al Castello Estense da oggi allestiti alcuni dei capolavori di Giovanni Boldini e Filippo de Pisis, i due ferraresi protagonisti della scena artistica internazionale tra Otto e Novecento.

Giovanni Boldini (1842–1931) La signora in rosa (Ritratto di Olivia de Subercaseaux Concha), 1916
Giovanni Boldini (1842–1931) La signora in rosa (Ritratto di Olivia de Subercaseaux Concha), 1916

Nel sontuoso appartamento di rappresentanza al piano nobile si svilupperà un racconto per immagini dell’intero percorso boldiniano, attraverso una vasta selezione di dipinti e opere su carta: dalle prime prove eseguite a Firenze accanto ai macchiaioli, ritratti che hanno l’immediatezza della pagina di un diario, alle brillanti invenzioni che evocano le atmosfere della vita moderna nella Parigi degli impressionisti, fino alle icone della pittura boldiniana, effigi di aristocratiche quali la contessa de Leusse o Madame Lydig, quando Boldini si era ormai imposto come interprete incontestato del ritratto della Belle Epoque.

Filippo de Pisis (1896–1956) Strada di Parigi, 1938
Filippo de Pisis (1896–1956) Strada di Parigi, 1938

 

Filippo de Pisis (1896–1956) Ritratto di Allegro, 1940
Filippo de Pisis (1896–1956) Ritratto di Allegro, 1940

Nei celebri Camerini di Alfonso I, aperti per questa occasione, il testimone passa a De Pisis, altro più giovane ferrarese attivo sul palcoscenico parigino. Il percorso restituisce un intenso ritratto della personalità artistica depisisiana, a partire dalle testimonianze del periodo giovanile, dense di memorie, sogni e speranze alla vigilia del trasferimento a Parigi, per concentrarsi poi sulle creazioni della maturità, quando l’artista ha assimilato il ricordo di De Chirico e della pittura metafisica e plasma un linguaggio del tutto personale, trascrizione pittorica delle emozioni vissute nella Ville lumière.

Giovanni Boldini (1842–1931) Fuoco d’artificio c. 1890
Giovanni Boldini (1842–1931) Fuoco d’artificio c. 1890

A chiudere il cerchio saranno infine le opere dell’ultima stagione in cui la poesia delle immagini si spoglia fino all’ essenziale.

INFO:

http://www.castelloestense.it/

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