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La moda sceglie il wearable food

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La moda non è mai stata così stuzzicante.

Di recente, da qualche anno a questa parte, l’eco sostenibilità ha raggiunto i più svariati settori tra cui appunto la moda ma anche il design e l’arte. Questione di creatività unita alla voglia di salvaguardare dove possibile le risorse primarie quali pellami animali o materiali non biodegradabili.

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Oggigiorno ogni cosa è diventata green ed eco-sostenibile e da qualsiasi parte del mondo veri e propri artisti, progettisti e stilisti si destreggiano tra frutta, verdura, legumi e altri prodotti biodegrabili per creare intere collezioni di abiti e accessori, allargando sempre di più l’offerta del cosiddetto wearable food.

Dagli Stati Uniti una progettista di origine israeliana di nome Yael Friedman compone gioielli eco dalle nuance coloratissime ed originali creati con materiali naturali provenienti dalla terra quindi  non solo verdura e frutta ma anche tuberi e radici.

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Una tra le prime artiste di fama internazionale che diede sfoggio del suo outfit “ecosostenibile” fu proprio la stravagante cantante pop Lady Gaga che diede il via a passerelle, durante le successive settimane della moda, ricche di stranezze da indossare.

In occasione degli MTV Awards del 2010, per chi non avesse seguito i tabloid gossippari, esordì con un abito fatto interamente di bistecche crude. Da quel momento in poi un’orda di creatività e goloserie conquisto le collezioni di moda, tra foulard dipinti col nero di seppia, abiti fatti con pasta, piovre e verdure per esempio dallo chef del Sud Tirolo Roland Trettl, oppure la collezione particolare di Weareable food ideata dalla cinese Sung Yeonju famosa per i suoi vestiti fatti di gamberetti e cipolle!

Un po’ meno invasive e più nella norma forse rimangono le creazioni fatte col cioccolato, protagoniste tra l’altro di numerosi sfilate ed esposizioni a Shangai. Insomma, la fashion food ha incuriosito un po’ tutto il mondo, dando anche appetitosi spunti culinari anche se il pubblico ancora acerbo di fronte a tanta novità è molto vasto.

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A quale scopo vestirsi di ortaggi, frutta e tuberi? Sarà davvero la rivoluzione del nuovo millennio?

La stilista inglese Emily Crane risponde così: «Credo che i materiali che utilizziamo oggi per produrre abiti un giorno finiranno e la produzione di massa terminerà, quindi l’obiettivo del fashion food per me è dar vita a un modo più sostenibile per fare vestiti. Spero che la gente possa acquistare un giorno le mie ricette e creare da sè i propri capi commestibili!».   Vedere per credere anche se forse in questo caso sarebbe più opportuno dire “assaggiare per credere!”.

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