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Sogno di una notte di mezza sbornia. De Filippo al Parenti

Sogno di una notte di mezza sbornia Sogno di una notte di mezza sbornia
Sogno di una notte di mezza sbornia
Sogno di una notte di mezza sbornia

Il 12 dicembre 2014 è andata in scena, in anteprima teatrale, la commedia Sogno di una notte di mezza sbornia, scritta da Eduardo De Filippo e interpretata da Luca De Filippo. La commedia, che si terrà sinoal 6 gennaio 2015 al Teatro Franco Parenti di Milano è liberamente tratta dall’opera La fortuna si diverte di Athos Setti. A interpretare il ruolo del protagonista, Pasquale Grifone, è proprio Luca De Filippo il quale non solo ha ereditato gli elementi distintivi che hanno caratterizzato la comicità unica del padre Eduardo, ma è stato perfino in grado di attingere dall’antica tradizione teatrale napoletana.

Infatti, Sogno di una notte di mezza sbornia rappresenta il lavoro di un progetto ambizioso realizzato da Luca De Filippo e dalla sua Compagnia Elledieffe, poiché propone una versione inedita dei testi scritti da Eduardo De Filippo. In realtà, si distingue per una sorta di prologo che porterà in seguito all’allestimento di una delle opere più famose dell’artista Non ti pago che lo stesso Eduardo definì: «Una commedia molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia scritto». Sogno di una notte di mezza sbornia, scritto nel 1936, dà quindi l’ispirazione al commediografo per realizzare Non ti pago del 1940, composta in tre atti e contenuta fino al 1971 nella raccolta intitolata Cantata dei giorni dispari e in seguito inclusa nella Cantata dei giorni pari.

Sebbene la trama sia nel complesso piuttosto lineare, è tuttavia caratterizzata dallo stile comico di Luca De Filippo, che fin dall’inizio della sua carriera preferisce restare fedele a tutti gli elementi di base della tradizione napoletana nella quale si è formato, grazie anche all’influenza del padre Eduardo. In particolare antepone l’uso del dialetto e la nota comicità che sfocia dapprima in una riflessione e, poi, in una critica alla società.

La storia, come già anticipato, ruota attorno alla vita del protagonista Pasquale Grifone che abita con la sua famiglia in un basso, in altre parole una piccola abitazione che è notoriamente il sinonimo di degrado urbanistico e sociale, e che palesa l’interesse di Eduardo nel descrivere l’esistenza dei personaggi provenienti da ogni estrazione sociale e, soprattutto, i più poveri e quindi i più difficili da descrivere. Un giorno Pasquale Grifone riceve in sogno nientemeno che la visita di Dante Alighieri il quale gli suggerisce quattro numeri da giocare al lotto, specificando però che uno di questi è anche la data della sua morte che avverrà a breve.

Sogno di una notte di mezza sbornia
Sogno di una notte di mezza sbornia

Da questo momento in poi accadranno diversi episodi tragicomici che dimostreranno la caducità dell’uomo. La commedia è, infatti, rappresentata dai sogni, dalle vincite al lotto perfino dalle superstizioni e dalle credenze popolari, elementi questi che senza dubbio rimarcano sull’umanità dolente afflitta dai problemi di natura economica. «Tutti defunti, tutti nella tomba, uno sopra l’altro, a strati: una parmigiana di morti», parole crude queste usate nella commedia, poiché dimostrano quanto l’uomo sia spesso accecato dai soldi e dalla sua voglia di emergere sugli altri. Quest’aspetto così complesso è però evidenziato dal tema cruciale dell’opera, giacché al centro della messa in scena c’è il popolare gioco del lotto; là dove la scommessa si pone fra la vita e la morte, il rapporto fra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Sogno di una notte di mezza sbornia
Sogno di una notte di mezza sbornia

La vicenda si snoda quindi fra l’accanimento al gioco, dovuto alla precaria condizione finanziaria, e, soprattutto, nei rapporti intessuti con la famiglia che incidono profondamente sulla coscienza di Pasquale Grifone, reo di aver messo in difficoltà i suoi cari che tuttavia si stringono intorno al protagonista e al suo dramma solo per egoismo giacché per loro sono più importanti i soldi piuttosto che gli affetti stessi. «Attraverso questo lavoro Eduardo ha l’opportunità di indagare profondamente sui linguaggi, le forme, i ritmi teatrali. Di fare propria una commedia scritta da altri restituendo alla collettività teatrale la sua identità di artista e di creatore», ha detto il regista teatrale Roberto De Simone a proposito della commedia.

Luca De Filippo è riuscito dunque a riproporre a teatro il linguaggio che ha donato la popolarità a suo padre, e che l’ha inserito appieno fra gli artisti più amati della scena sia italiana sia internazionale. Perché Eduardo ha saputo utilizzare lo stile comico, a volte grottesco tanto da assomigliare a una farsa, che l’ha sempre accompagnato nelle sue indimenticabili opere per dare voce alle difficoltà del popolo italiano. Tuttavia a colpire ancor di più è il finale, poiché in realtà non chiude la storia, ma offre nuovi spunti di riflessione. Così l’autore rilancia una sorpresa che non si esaurisce mai, mettendo in dubbio la stabilità della vita fra il gioco dell’esistenza e quello della scena.

INFORMAZIONI UTILI

Sogno di una notte di mezza sbornia

Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo, 14

Sito Web: http://www.teatrofrancoparenti.it/

Infoline e costi: biglietteria@teatrofrancoparenti.it Intero €32, ridotto Over60 €18, ridotto Under25 €15, convenzioni €22,50

Tel: 02 59 99 52 06

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