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79 mila euro per lettere inedite Maria Callas da Bolaffi

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Sono volate in Inghilterra per la cifra record di 79 mila euro le lettere inedite inviate da Maria Callas alla maestra e amica Elvira de Hidalgo presentate all’asta Bolaffi a Milano di libri rari e autografi del 13 maggio.

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Una vendita, quella ospitata nelle eleganti sale del Grand Hotel et de Milan, che ha richiamato numerosi collezionisti, commercianti e librai che hanno partecipato attivamente in sala, al telefono o all’asta online.

Non ha tuttavia trovato un acquirente l’altro grande atteso dell’asta, l’importante carteggio di Giuseppe Verdi al conte Opprandino Arrivabene, oggetto di un procedimento di notifica perché dichiarato di interesse culturale. Il presidente della casa d’aste Giulio Filippo Bolaffi  ha dichiarato «Nonostante i ripetuti appelli rivolti alle istituzioni italiane, sia pubbliche che private, affinché si interessassero all’acquisizione del carteggio, il lotto è rimasto invenduto. Siamo molto amareggiati dell’attuale situazione nazionale dove lo Stato può bloccare una vendita all’estero ma poi non fa fronte all’acquisizione del bene per garantire la conservazione e la diffusione della cultura italiana tra i propri cittadini. Forse però –  prosegue – dove le istituzioni hanno fallito possono arrivare i privati cittadini. La Bolaffi spera che possa costituirsi un comitato d’acquisto spontaneo di “amici di Verdi, della città di Milano e della storia della musica” che dopo l’asta possa acquisire questo importante carteggio e riportarlo nella sua giusta collocazione: la Casa Verdi o l’Archivio Ricordi, e speriamo che anche i media possano darne risalto». In prima fila per stimolare questa l’iniziativa popolare, la casa d’aste Bolaffi ha dunque deciso di rinunciare alle proprie commissioni d’asta (circa 35 mila euro).

Nel complesso la vendita ha confermato il buon successo del settore, con una percentuale di venduto del 75%. Tra i libri rari si è imposta la cartografia, che rimane in cima alle richieste del mercato, con grandi performance come l’aggiudicazione della prima edizione dell’atlante di Giovanni Antonio Magini, passata da 7 mila a 24 mila euro (diritti inclusi).

Grandi sorprese si sono avute nella sezione di libri dedicati alla scienza, dove il Theoria motus cometae anni 1664 dell’astronomo Giovanni Domenico Cassini è balzato da 3 mila a 21 mila euro, e nella sezione dell’araldica, con alcune opere battute ben al di sopra delle aspettative, come il volume di Henri Abraham Chatelain passato da 6 mila a 22.500 euro.

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