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Grace di Monaco, la favola di una principessa

Dopo aver aperto il Festival di Cannes 2014 arriva nelle sale italiane il 15 maggio Grace di Monaco, il nuovo film di Olivier Dahan (I fiumi di porpora 2, La Vie en Rose)Ambientato nel 1962, sei anni dopo la celebrazione del “matrimonio del secolo”, Grace di Monaco racconta un anno della vita di Grace Kelly (Nicole Kidman) che la vede impegnata nel tentativo di conciliare il suo passato da attrice premio Oscar con il presente da principessa regnante, il desiderio di tornare ad apparire sul grande schermo con il suo nuovo ruolo di madre di due bambini.

Hitchcock difatti in quegli anni volle richiamarla a sé per farne la protagonista di Marnie, ma Grace dovette tener conto dell’opinione pubblica che non approvava il suo ritorno sullo schermo nel ruolo di una ladra frigida e compulsiva.

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Mentre riflette sull’offerta fattale da Alfred Hitchcock la principessa piomba in una fase di profonda crisi e contestualmente il Principato di Monaco si trova a dover far fronte all’ingerenza del presidente francese Charles de Gaulle, che minaccia di imporre il sistema fiscale francese al Principato e di annettersi Monaco con l’uso della forza.
Ne deriva un’esplosiva crisi internazionale con l’imminente invasione del Principato da parte della Francia, è questo il momento in cui l’ex star del grande schermo dovrà prendere una decisione difficile: tornare alla sua vita da attrice o assumere a pieno il suo nuovo ruolo da principessa serenissima?
Grace di Monaco è proposto come una storia romantica che racconta la vita di Grace Kelly, dichiara il regista: “so che Grace di Monaco affronta temi che mi sono cari, come il peso della storia su alcune persone, il carisma e il fascino esercitato da alcune donne nella loro epoca e lo stupore suscitato da percorsi di vita come quelli di Grace Kelly o di Edith Piaf. […] Lo stile delle immagini che ho voluto ottenere con l’aiuto del direttore della fotografia, Eric Gautier, è quello del cinema americano degli anni ’60, di registi come Alfred Hitchcock; un cinema meticoloso, ma sobrio ed elegante, per accompagnare l’evoluzione di una delle figure più importanti della seconda metà del XX secolo fino al momento in cui assume davvero lo status di Sua Altezza Serenissima Principessa di Monaco”.

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Presentato in apertura al Festival di Cannes 2014 il film non ha trovato l’approvazione degli eredi secondi i quali la pellicola è “pura finzione cinematografica [..] Grace di Monaco non può essere presentato come una biografia perché è totalmente fittizio e opera una distorsione dei fatti ai fini puramente commerciali -questo quanto riportato da un comunicato ufficiale della famiglia- Non vogliamo essere associati in nessun modo a questo film perché è stato realizzato senza tener conto delle nostre osservazioni”.

Questo film non avrebbe dovuto esistere -ha dichiarato Stéphanie in una recente intervista – non l’ho visto e non andrò a vederlo”.

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Peggio del biopic su Diana con Naomi Watts (per la regia di Oliver Hirschbiegel) non si poteva fare, ma questo Grace di Monaco in effetti è un po’ un pasticciaccio. Le forze sono tutte concentrate nella ricostruzione storica, con molta attenzione ai dettagli, ai costumi e alle scenografie -e difatti a livello visivo fila tutto liscio- ma quello che realmente manca è un’identità forte: un po’ dramma romantico, un po’ spy-story, un po’ favola con la dama di compagnia intrigante e la Callas come migliore amica e consigliera di Grace… La principessa che infine salva il regno con la forza dell’amore; forse è un po’ troppo anche armandosi di una buona dose di sospensione dell’incredulità.

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