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Yves Klein tra materia e misticismo all’asta da Sotheby’s per $10-20M

Lot 37
YVES KLEIN 1928 - 1962 RÉLIEF ÉPONGE BLEU (RE 51) signed and dated 59 on the reverse dry pigment and synthetic resin, natural sponges and pebbles on board 40 3/4 x 40 3/8 x 3 1/2 in. 103.5 x 102.5 x 9 cm. Estimate 15,000,000 — 20,000,000 USD
PRICE REALIZED: $16,965,000
Lot 37  YVES KLEIN 1928 - 1962 RÉLIEF ÉPONGE BLEU (RE 51) signed and dated 59 on the reverse dry pigment and synthetic resin, natural sponges and pebbles on board 40 3/4 x 40 3/8 x 3 1/2 in. 103.5 x 102.5 x 9 cm. Estimate  15,000,000 — 20,000,000 USD   PRICE REALIZED: $
Lot 37

YVES KLEIN
1928 – 1962
RÉLIEF ÉPONGE BLEU (RE 51)
signed and dated 59 on the reverse
dry pigment and synthetic resin, natural sponges and pebbles on board
40 3/4 x 40 3/8 x 3 1/2 in. 103.5 x 102.5 x 9 cm.
Estimate 15,000,000 — 20,000,000 USD

PRICE REALIZED: $

14 maggio 2014, New York

L’apice della sua stagione creativa e della sua innovazione artistica arrivò nel 1959, a seguito della mostra “Foresta di Spugne” organizzata quell’anno a Parigi presso la Galleria di Iris Clert. Yves Klein allora aveva 31 anni e non molto tempo dopo sarebbe mancato, lasciando di sé il ricordo del blu che porta il suo stesso nome. Anche l’asta di Sotheby’s dedicata all’Arte Moderna e Contemporanea in programma il prossimo 14 maggio, per il tempo necessario all’aggiudicazione di “Rélief éponge bleu (RE51)”, stimata 15-20 milioni, si immergerà nel blu Klein.
L’opera è un perfetto esempio dell’arte di Yves Klein: raffigura leggendari corpi di spugna e si pone come evento artistico che va al di là della semplice pittura o scultura, incarnando tutto il genio del suo creatore. Si tratta di un’opera interessante non solo perché emblematica dello stile di Klein, ma anche per la sua prestigiosa provenienza: è infatti certo che dopo essere stata esposta alla Galleria di Iris Clert, l’opera fu acquistata da Lucio Fontana, il pioniere italiano dell’astrattismo del XX secolo, per poi passare in diverse collezioni private e finire all’asta da Christie’s nel 2012, dove venne acquistata dall’attuale proprietario.

L’effetto visivo e la stessa articolazione dell’opera rendono RE51 un pezzo unico e irriproducibile. L’area di polvere blu appare come un velluto in continua evoluzione che svela, a seconda dei giochi di luce, effetti diversi e spettacolari, accentuati dalle spugne e dai ciottoli applicati che sottolineano i contrasti luce ed ombra. E’ la potenza dellYIves Klein Blue utilizzato puro sulla tela ad unificare tutta l’opera al punto da non rendere perfettamente identificabile la topografia della superficie che si struttura in uno sfaccettato schema labirintico scandito da zone più chiare e zone più scure. Il vuoto si riempie di un’energia coloristica che non dipende dalle forme fisiche, e mentre i corpi di spugna protendono verso lo spettatore, le parti cave della materia ci fanno strada nella profondità dell’opera, svelando la strada verso l’infinito.

La ricerca artistica di Klein, iniziata e conclusasi velocemente nel breve periodo della sua esistenza, era mossa da una continua indagine del mondo immateriale che ha portato l’artista a sviluppare un linguaggio che sapesse far dialogare l’estetica, la natura e il misticismo. Se quest’ultimo aspetto ha sfogo attraverso le sue tele monocrome, la natura è indagata con le spugne, esseri che vivono nelle profondità dell’oceano e che accennano ad un interesse antropometrico reso immateriale da un blu che tende all’etereo e all’intangibile.

Con il suo linguaggio artistico che non ha avuto precedenti, Yves Klein ha dato un grosso contributo allo sviluppo della cultura e dell’estetica contemporanea. Le opere che ci ha lasciato sono la testimonianza di un genio che gettò il suo sguardo oltre a quello di tutti gli altri artisti del periodo, giungendo ad una resa artistica che viene percepita in modo unico e irripetibile da ogni spettatore che si immerge nel suo leggendario blu.

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