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La Celestina

Una nuova produzione, per il Piccolo Teatro, che resta in cartellone per un mese intero (la Prima è stata il 30 gennaio, e sarà in scena fino al 1° marzo). Sarà difficile trovare delle scuse per evitare di vedere la “Celestina” di Luca Ronconi, testo tratto  da un’opera omonima del Cinquecento dell’autore spagnolo Fernando de Rojas e adattato per il teatro dal drammaturgo canadese,  a noi contemporaneo, Michel Garneau, a sua volta tradotto in italiano da Davide Verga.  “Siccome di solito nei testi che scelgo mi piace sempre pensare alle passeggiate che fanno, questa è una gran bella passeggiata, capito? Allora questo continuo passaggio di mano in mano, di lingua in lingua, è un viaggio che mi piace” dice Ronconi. Ecco spiegata la ricerca linguistica che sta dietro ad una drammaturgia  complicata, ricca di richiami a Plauto per la scurrilità spontanea e non propriamente volgare dei contenuti, ma anche richiami a Carlo Emilio Gadda, secondo Ronconi, che per primo scrisse “Rappresentare la Celestina” (ne “I viaggi della morte”), testo che fornì a Ronconi lo spunto per iniziare questa produzione teatrale.

Una compagnia di bravi attori (Paolo Pierobon nel ruolo di Calisto, Lucrezia Guidone è Melibea, Maria Paiato interpreta Celstina, Fausto Russo Alesi è Sempronio, e altri), una scenografia, di Marco Rossi, che (al solito in Ronconi) si muove, crea ndo, in questo caso,variazioni su un grande elegante spazio inclinato, rendono quella che Ronconi vuole indicare come il principale significato dell’opera: il travaso, lo spostamento, la possibilità di sbilanciarsi. Ecco il perché della lunga trafila letteraria, di traduzioni e rifacimenti. Ecco perché la scenografia crea continuamente improbabili buchi o solleva barriere, scale, piani inclinati davanti agli attori. Ed ecco perché questi si muovono, nella complicata trama come esseri sempre pronti alla ricerca di un altro ruolo nella propria vita: Calisto decide di conquistare Melibea con l’aiuto della “maga” Celestina, ma nel corso delle innumerevoli vicende che caratterizzano lo spettacolo, Melibea viene data in sposa ad un altro uomo dai genitori. Una complessa e articolata trama che, alla fine, riporta tutto al punto di partenza: lo spettacolo, infatti, inizia con un flashback in cui Pleberio, padre di Melibea, piange sul corpo della figlia suicida per amore.Accompagnano lo spettacolo le melodie di Beppe Servillo e Flavio D’Ancona, il suono è di Hubert Westkemper.

SCHEDA TECNICA

“Celestina”

Milano, Piccolo Teatro Strehler,

30 gennaio-1 marzo

Regia di Luca Ronconi

Largo Greppi

Martedì e sabato, ore 19.30. Mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30. Domenica ore 16. Lunedì riposo

Platea, 33 euro. Balconata, 26.

Tel. 848800304, www.piccoloteatro.org

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