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Giulio Paolini a Roma e Londra

“Essere o non essere” è il titolo della rassegna dedicata a Giulio Paolini negli spazi espositivi al Macro – Museo Arte Contemporanea – Roma. Si tratta di una serie di opere realizzate nel 1987 al 2013, tra cui spicca una nuovissima opera ideata appositamente per l’occasione. La mostra di Paolini è prodotta in collaborazione con la Whitechapel Gallery di Londra, dove verrà trasferita in una versione modificata  ampliata nel prossimo luglio 2014.

Le opere di Paolini nell’ambito degli spazi del Macro sono state pensate come delle “isole”dense di luce in una successione di ambienti e spazi che risultano in penombra, proponendo una lettura. Del percorso monografico dedicato ad un tema particolare per la poetica appartenente a Paolini;  l’artista e il Suo ruolo (o non ruolo) rispetto alla concezione dell’opera ed al suo manifestarsi.

Per Paolini l’autore non è un demiurgo – non ha nulla da dichiarare, né da mettere al mondo- ma solo uno spettatore, che attende l’alzata di un sipario, l’inizio della rappresentazione, l’artificio di una visione… Interessante è analizzare il percorso/pensiero di Paolini. Come artista compare in prima persona calato nella ricerca del possibile e nell’attesa di quest’ultima, ovvero la del nascita dell’opera. In altri casi (l’artista) è rappresentato attraverso la dimensione del suo studio. La presenza diretta o indiretta dell’autore si inscrive sempre nel cammino – quasi magico, misterioso- che conduce attraverso all’eventuale nascita dell’opera, di cui egli non si considera il creatore, bensì l’ospite.

Il percorso espositivo si snoda attraverso cinque stanze della Sala Bianca che si apre con l’enigmatico autoritratto Delfo IV del 1977 seguito da Big-Bang del’97-’98 e da uno studiolo dal titolo  Senza autore del 2007-’08 ed Essere non essere  del 1994-’95. Quest’ultima opera che dà il titolo alla mostra romana sviluppa al suolo una scacchiera di tele al recto ed al verso intorno alla fotografia di due figure maschili, intente l’una a disegnare l’altra a guardare quel che sta prendendo forma.

Nella terza stanza il lavoro “Contemplator” enim del 1992 raccoglie intorno a sé quattro opere poste in relazione gli uni con gli altri atti a formare una situazione riferita a Paolini, a una sua controfigura (il valet de chambre in costume settecentesco) o a un suo gesto “rituale”come le mani che disegnano o che trattengono qualcosa. La realizzazione inedita di Paolini si trova nell’ultima Sala del Macro s’intitola” L’Autore che credeva di esistere (sipario: buio in sala), che vede al centro dell’ambiente un “tavolo di lavoro”, orientato verso un a”quadreria”di molteplici elementi diversi allestiti sulla parete frontale: teche in plexiglas, disegni, tele , riquadri disegnati a parete.

Sulla stessa si sviluppano immagini in dissolvenza che proiettano dei tracciati lineari corrispondenti alle direttrici prospettiche dello studio dell’artista e degli spazi espositivi del Museo. La mostra è accompagnata da una pubblicazione coedita da Macro-Whitechape Gallery-Quodlibet che raccoglie un ricco apparato iconografico con testi di Bartolomeo Pietromarchi (curatore mostre) e dello stesso Paolini. Alla mostra ha collaborato anche la Galleria Giacomo Guidi di Roma.

 

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INFORMAZIONI UTILI:

Giulio Paolini: “Essere non essere”
MACRO Museo Arte Contemporanea Roma
Sino al 9 marzo 2014
Sala Bianca via Nizza 138, Roma
Orario : da martedì a domenica 11.00- 19.00 sabato 11.00- 22.00
Info: www.museomacro.org

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