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Giovanni Fattori a Milano

Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, 1866 circa, Olio su tavola, 12,5 28 cm Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, 1866 circa, Olio su tavola, 12,5 28 cm
Giovanni Fattori, Silvestro Lega che dipinge sugli scogli, 1866 circa, Olio su tavola, 12,5 28 cm

25 ottobre – 21 dicembre 2013, Milano

La pittura italiana dell’800 ha visto tra i suoi indiscussi protagonisti Giovanni Fattori, esponente primario fra tra quei macchiaioli che fecero da precursori all’Impressionismo.

Oggi GAMManzoni. Centro Studi per l’Arte Moderna e Contemporanea di Milano ha deciso di dedicare a questo personaggio rivoluzionario una bella monografica, Giovanni Fattori. Capolavori da collezioni private,  curata da Luigi Mapes ed Enzo Savoia, che sarà aperta al pubblico sino al 21 dicembre 2013. Nel percorso sono visibili le tappe fondamentali della carriera dell’artista, specialmente tra il 1860 e il 1905,  tramite una selezione di quaranta lavori provenienti da prestigiose collezioni italiane, tra le cui quella del milanese Juker e quella del genovese Taragoni.

Tra i soggetti che Fattori ha dipinto maggiormente ci sono  militari, parte integrante di quella realtà ordinaria che il livornese ha studiato senza retorica né idealismi in tutti i suoi aspetti, basandosi su un’attenta riflessione su tempi e  modi della guerra, e non solo sul collettivo ma piuttosto sui drammi dei singoli. A tal proposito si possono ammirare a Milano dipinti come Paesaggio del Mincio (1865-1870), Cavalieri in perlustrazione (1875), Manovre di artiglieria (1880), Vedette (1870-1875) e Ritorno dalla passeggiata (1885-1890). La tecnica supera qui del tutto l’elemento descrittivo, grazie ad un’autonomia di costruzione delle figure caratterizzate da una ridotta gamma cromatica per accentuare la drammaticità degli eventi.

Giovanni Fattori, Le vedette, 1870-1875, Olio su tela, 40 x 107 cm

Ma non c’è solo la guerra nelle rappresentazioni di Giovanni Fattori. Di grande interesse infatti sono anche i paesaggi della Maremma, la parte della campagna toscana dove si sentiva più libero e vicino all’essenza delle cose nella loro pura e sincera solitudine.. Ne sono un esempio Veduta di Poggio Pelato a Castiglioncello (1867-1868), Viale Soleggiato (1870) e Case nella campagna livornese (1866-1870).

Sono paesaggi, questi, che hanno avuto parte fondamentale nell’esistenza dell’artista, e, ad integrarli, è arrivata successivamente la presenza umana, come si può notare in Contadina nel bosco ( 1861) e Riposo in Maremma (1867), dove la sperimentazione della “macchia” già vista negli anni precedenti si allarga verso una crescente libertà esecutiva, o in  Silvestro Lega che dipinge sugli scogli (1867), in cui l’amico pittore viene rappresentato sugli scogli investiti da un vento reso perfettamente grazie ad un ingegnoso utilizzo delle venature del legno.

Giovanni Fattori, Riposo in Maremma, 1875 c., Olio su tela, 35 x 72,5 cm

Da ammirare sono anche i capolavori che fanno da contrasto alla calma ispirata dai quadri sopracitati, ovvero i pastelli colmi di vitalità come Incontro Fatale (1900) e Un incontro (1904).

Giovanni Fattori, Incontro fatale, 1900, Pastello su cartone, 980 x 2000 mm

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INFORMAZIONI UTILI:

Giovanni Fattori. Capolavori da collezioni private
GAMManzoni – Via Manzoni, 45 Milano
Dal 25 ottobre al 21 dicembre 2013
orari: martedì-domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 Chiuso il lunedì
Catalogo: Manzoni Edizioni

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