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Ledro Land Art 2013

L’Amministrazione comunale di Ledro, nell’ambito di un intervento di riqualificazione sul sentiero che dalla località Pur porta a Malga Cita, ha realizzato nel corso dell’estate, un percorso botanico artistico nel territorio naturale i cui principi ispiratori sono la relazione fra uomo e natura, il rispetto per l’ambiente, la riscoperta del paesaggio e dei suoi legami con la storia e le tradizioni del territorio.

Il proposito più ampio è quello di riuscire a creare un itinerario interdisciplinare, tra archeologia, arte, materiali naturali, ambiente, sentieristica e vita in malga che dal Museo delle Palafitte conduca a Tremalzo, luogo naturalistico per eccellenza, passando per il vecchio sentiero che conduce a Pur ed il sentiero che conduce dapprima a Malga Cita, quindi a Malga Giù e Bocca Casèt. Il Percorso di Land Art, situato nella parte più interna della Val di Pur, potrà essere quindi un importante raccordo ‘culturale’ tra il fondo valle e la montagna e potrà ben inserirsi nel progetto dell’Amministrazione comunale di costruire una rete museale locale che permetta una gestione coordinata, competitiva ed attrattiva delle potenzialità culturali ed ambientali del territorio ledrense.

‘Nella pineta incantata di Pur una galleria d’arte a cielo aperto’

Sculture e installazioni realizzate giocando con pietre, ferri e legno, e messe in dialogo con atmosfere, suoni e luci del bosco per un percorso di arte nel verde ricco di suggestioni. Il paesaggio diventa protagonista e custode di inediti lavori capaci si sorprendere gli escursionisti che attraversano la pineta di Pur in direzione malga Cita, nel cuore della Val di Ledro, e di metterli in contatto con  la bellezza della natura. 

Ispirandosi al principio dell’integrazione tra arte e natura e puntando sulla riscoperta del territorio, l’amministrazione comunale di Ledro ha dato vita a Ledro Land Art, un progetto in progress che per la sua prima edizione offre otto installazioni site-specific, tutte realizzate tra il 6 e il 23 giugno 2012 con materiali ecocompatibili.

Matteo Boato ha trasformato il bosco in cassa armonica costruendo un gigantesco violino il cui suono dialoga con l’acqua del torrente. Luca Degara ha realizzato un rifugio delicato e leggero all’interno di un corridoio di alberi. Alessandro Pavone ha scavato il legno di tre diverse essenze e la storia archeologica della zona dando vita a tre monumentali mani che dialogano con l’ambiente naturale. Viviana Puecher e Michele Filippi hanno inventato una leggenda per Ledro, raccontandola con le pietre naturali della zona. Corrado Rosa ha saldato insieme vecchi ferri arrugginiti per realizzare una chiocciola. Rossoscuro Design ha creato un’atmosfera onirica e misteriosa installando alcune altalene tra i pini. Marco Salvaterra e Milos Stojanovichhanno costruito un enorme accento con legni intrecciati insieme a creare una sorta di trait d’union tra segno grafico e paesaggio. Paolo Vivian ha utilizzato la pietra mettendola in relazione con le nuvole e richiamando la presenza delle mucche che transitano sul posto.

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