Print Friendly and PDF

Il Palazzo Enciclopedico: gli artisti e le opere

Il Palazzo Enciclopedico – Gli artisti e le opere, ovvero tre conversazioni dedicate alle opere e agli artisti presenti alla 55 edizione della Biennale Arte di Venezia (in corso fino al 24 novembre). Lunedì 17, martedì 18 e mercoledì 19 giugno, alle 21, nella Sala Conferenze del Broletto, in via Paratici 21 a Pavia, il Settore Cultura e Marketing Territoriale del Comune propone, nell’ambito delle iniziative che danno vita alla rassegna estiva Festa del Ticino 2013, tre incontri con la critica d’arte Riccarda Mandrini. Tema: Il Palazzo Enciclopedico, la Biennale curata da Massimiliano Gioni.

Il Palazzo Enciclopedico è la Biennale perfetta, nel senso che non è nemmeno una Biennale, ma una grande ricognizione sulla memoria e sulle immagini. Un’enorme mostra per un enorme museo immaginario che non esisterà mai. Come quello che sognava Marino Auriti, l’artista auto-didatta italo-americano che nel 1955 depositava presso l’ufficio brevetti statunitense i progetti per il suo Palazzo Enciclopedico, ovvero un museo da costruire nel mezzo di Washington, che potesse raccogliere tutto il sapere del mondo, dalla ruota al satellite.

L’impresa di Auriti rimase naturalmente incompiuta, ma il sogno di una conoscenza universale e totalizzante attraversa la storia dell’arte e dell’umanità e accomuna personaggi eccentrici come Auriti a molti artisti, scrittori, scienziati e profeti visionari che hanno cercato – spesso invano – di costruire un’immagine del mondo capace di sintetizzarne l’infinita varietà e ricchezza.

Oggi, il noto curatore Massimiliano Gioni (alla sua prima Biennale) ci riprova, e dichiara: Il Palazzo Enciclopedico è una mostra sulla conoscenza, sul desiderio di vedere e sapere tutto, e sul punto in cui questo desiderio si trasforma in ossessione e paranoia. Pertanto è anche una mostra sull’impossibilità di sapere, sul fallimento di una conoscenza totale e sulla malinconia che ci travolge di fronte all’evidente constatazione che i nostri sforzi saranno inutili.

Le conversazioni – spiega Riccarda Mandrini – sono parte di un progetto educativo dedicato all’arte moderna e contemporanea che il Settore Cultura da anni promuove, finalizzato ad avvicinare il pubblico all’arte italiana e internazionale. Esse si basano su una formula dinamica, già collaudata in precedenza, che parte dalla presentazione e dal commento di alcune opere esposte alla mostra. Attraverso questo modello si intende fornire gli strumenti per un approccio più diretto e una lettura sistematica dei lavori presenti alla Biennale.
Per informazioni sugli incontri, tel. 0382 46 30 93
www.labiennale.org

Commenta con Facebook

leave a reply

*