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Piatto solidale d’artista

Metti un artista in cucina, uno chef alle prese con l’arte e il cliente di un ristorante che può percepire il “sapore” di un quadro, di una scultura, di un’installazione o di una performance, grazie a una sorta di “proiezione ortogonale” dell’opera nel piatto solidale che andrà a consumare, dal cui prezzo sarà devoluto un euro a favore della onlus Pane Quotidiano che ogni giorno distribuisce alimenti a più di 2.500 persone indigenti. Su questa originale unione di forze, o catena di passaggi, comunque la si voglia definire, si basa lo spirito di “Piatto solidale d’artista”, iniziativa, giunta alla tredicesima edizione, promossa dall’associazione “Arte da mangiare, mangiare arte”- su progetto di Ornella Piluso, curato da Stefano Valera – e organizzata con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Milano, Comune di Milano e Commisione Expo 2015.

«Una testimonianza di ricerca seria e professionale, svolta ai massimi livelli di rigore e passione, per consacrare il trionfo del “made in Italy” in entrambi gli ambiti d’eccellenza, quello artistico e quello gastronomico» dichiara “Arte da mangiare, mangiare arte”, associazione culturale nata Milano nel 1996, per volontà della scultrice topylabrys, con l’intento di mettere gli artisti a confronto con le tematiche dell’ambiente e dell’alimentazione. In più, l’appuntamento vuole segnare il cammino verso Expo 2015, il cui titolo è proprio “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

La manifestazione si svolgerà fino al 4 luglio in vari locali di Milano, dove gli chef interpreteranno in un piatto – proposto con scopo solidale – le creazioni di differenti artisti.

Particolarmente originale, quest’anno, la scelta del ristorante Acanto dell’Hotel Principe di Savoia dove sarà esposta l’opera “Album –ricordi in conserva”, installazione composta da 9 pezzi, singolarmente acquistabili, appositamente creata dagli artisti Monica Scardecchia e Gianfranco Maggio che rivisitano in chiave moderna e originale immagini di repertorio dell’ hotel. Un album, carico di atmosfere d’antan, riproposto dall’executive chef Fabrizio Cadei in un “Aspic di pollo jaune, giardiniera di verdure e salsa verde”, rielaborazione di una ricetta della tradizione proposta negli anni ‘30 agli ospiti illustri del noto albergo milanese.

I due giovani artisti, con il loro lavoro sperimentale che coniuga fotografia e conservazione alimentare, vogliono rendere il concetto di “ricordo” immortale. «Non si tratta di tradizionali fotografie, ma conserve di ricordi- affermano Monica Scardecchia e Gianfranco Maggio – conservare significa mantenere un soggetto nell’essere suo, custodirlo, salvaguardarlo da tutto ciò che potrebbe alterarlo o distruggerlo. E’ possibile conservare un ricordo per sempre? O esistono date di scadenza anche per la memoria? Il nostro progetto, riflettendo sugli ambiti della fotografia e della conservazione alimentare, interroga l’archetipo che si “conserva” dietro il gesto di “conservare”».

Per scoprire i vari e fantasiosi abbinamenti tra piatti, opere e solidarietà e la mappa dei luoghi dell’iniziativa, basta dare un occhio a www.artedamangiare.it.

 

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