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Alexander Calder e la bellezza dell’arte cinetica

Alexander Calder (1898-1976) Black: Two Dots and Eleven signed with initials and dated 'CA 58' (on the largest element) hanging mobile--painted sheet metal and wire 44 x 64 in. (111.7 x 162.5 cm.) Executed in 1958. Estimate: $1.200.000-1.800.000

15 maggio 2013, New York

Chiuse le aste degli impressionisti e dell’arte moderna, da Christie’s NY è il turno dell’arte del dopoguerra e contemporanea. “Post-War and Contemporary Art Evening Sale” sarà infatti di scena mercoledì 15 maggio al Rockfeller Plaza di New York. Dopo aver proposto alcuni focus su Jacson Pollock, Roy Lichtenstein e Jean-Michel Basquiat, andiamo oggi a scoprire l’arte di Alexander Calder, di cui il catalogo raccoglie quattro opere.

Un innato talento artistico
Alexander Calder
nasce in una famiglia di artisti nel 1898: il nonno, scozzese trasferitosi a Philadelphia nel 1968, è l’autore della colossale statua di William Penn in cima alla torre di Philadelphia City Hall; il padre era un noto scultore e la madre una ritrattista professionista. Anche il piccolo Alexander manifesta già nell’infanzia un certo talento artistico. Nel 1909 aveva infatti realizzato come regalo di Natale per i suoi genitori un cane e una papera da un foglio di ottone. Si trattava di sculture tridimensionali e la papera era cinetica: se sfiorata, dondolava.
Nonostante la sua propensione all’arte, i genitori non volevano che Alexander dedicasse la sua vita ad un lavoro così incerto, per questo gli suggerirono di iscriversi alla facoltà di ingegneria meccanica, dove conseguì la laurea nel 1919.
Qualche anno più tardi affittò uno studio a Parigi, nel quartiere di Montparnasse, dove iniziò a produrre giocattoli articolati, da cui nacque il Circo Calder, un circo in miniatura costruito con filo metallico, spago, gomma, stracci e altri oggetti di recupero. Tutti gli oggetti potevano stare in una valigia e questo permise a Calder di improvvisare spettacoli viaggiando per l’Atlantico. Nel periodo parigino Calder incontrò e strinse amicizia con molti artisti, tra cui Joan Mirò, Jean Arp, Marcel Duchamp e Piet Mondrian. Fu grazie a quest’ultimo che decise di avvicinarsi all’astrattismo. Il Circo Calder può essere considerato come il prologo dell’arte cinetica e dei Mobile, termine coniato da Marcel Duchamp giocando sul suo doppio significato francese di “mobile” e “motivo”. I numerosi esperimenti per sviluppare la scultura astratta – a seguito dell’incontro con Mondrian – lo portarono alle prime vere sculture cinetiche, azionate per mezzo di manovelle e pulegge. Entro la fine del 1931 nacquero invece le più delicate sculture che prendono il loro moto dalle correnti d’aria degli ambienti. Ecco i veri mobiles di Calder.

Black: Two Dots and Eleven
In asta da Christie’s Black: Two Dots and Eleven, un mobile del 1958, firmato e datato sull’elemento più grande con “CA58”, stimato $1.200.000 – 1.800.000. Si tratta di un mobile aggraziatamente sospeso a mezz’aria, realizzato nel periodo di massima popolarità dell’artista. Un’opera che raccoglie perfettamente tutta l’estetica di Calder e che mette in luce il suo particolare approccio all’arte astratta. Le forme escono dai confini della tela e il movimento diventa la componente aggiunta irrinunciabile: la ricetta per una delle più affascinanti arti del dopoguerra.

Alexander Calder (1898-1976)
Black: Two Dots and Eleven
signed with initials and dated ‘CA 58’ (on the largest element)
hanging mobile–painted sheet metal and wire
44 x 64 in. (111.7 x 162.5 cm.)
Executed in 1958.
Estimate: $1.200.000-1.800.000

Con un soffio l’opera prende vita
Black: Two Dots and Eleven è una costellazione di forme che unite danzano in una sinfonica armonia. Si tratta di undici elementi che cadendo dall’alto evocano le linee e la dinamicità del volo di un uccello. Ma limitarsi ad osservare le forme di quest’opera sarebbe limitativo: l’apice della poesia infatti viene raggiunto quando anche il più sottile soffio di vento scompone la staticità degli elementi, dando vita all’opera. E’ qui che l’estro ingegneristico di Calder si mostra all’arte.

Natura, Grazia e Bellezza
L’ispirazione dell’artista deriva da molteplici situazioni e ambienti, ma forse ciò che ha portato Calder alla sperimentazione di questo tipo di opere è stata la natura. Tuttavia l’artista ha sempre affermato che i suoi lavori sono di carattere astratto, una serie di forme bidimensionali in movimento. Per alcuni può essere poesia. Sicuramente sono lavori che scatenano la fantasia e l’immaginazione, al contrario di una scultura figurativa – sosteneva Calder. La maggior parte delle sue opere presentano colori primari, mentre qui l’artista predilige concentrarsi sulla purezza della forma attraverso un unico colore: il nero. Questa scelta dà ancora più valore alla silhouette che, in relazione agli altri aspetti dell’opera, come i corpi stretti e i supporti sottili, non fa che aumentare sua la grazia e bellezza.

Dall’eccezionale collezione di Andy Williams
Un valore aggiunto al lotto in questione è dato dalla sua illustre provenienza. Il 15 Maggio sarà infatti smembrata e messa in vendita una parte della collezione di Andy Williams, una leggenda della musica americana. Accanto alla sua carriera artistica, Williams ha coltivato anche la sua passione per l’arte dando vita ad un’eccezionale collezione. Inizialmente fu attratto dai grandi nomi dell’arte moderna, Picasso, Braque, Juan Gris, poi iniziò ad interessarsi anche alle tele cromatiche degli artisti degli anni ’50, semplicemente dicendo: “Mi piace il colore”. Con una spiccata attenzione verso la qualità, entrano nella sua collezione artisti come De Kooning, Hans Hofmann, Kenneth Noland e Alexander Calder.

Accanto a Black: Two Dots and Eleven, da Christie’s saranno messe all’asta anche altre tre opere di Alexander Calder: Tic Tac Toe (1941); Six White Dots Over Blue, Black, and Red (1948); Noir, Rouge, Bleu (Black, Red, Blue) (1968)

Alexander Calder (1898-1976)
Tic Tac Toe
signed with initials ‘CA’ (on the largest black element)
standing mobile–painted sheet metal, rod and wire
42 x 32 x 20 in. (106.6 x 81.2 x 50.8 cm.)
Executed in 1941.
$2,000,000 – $3,000,000

 

Alexander Calder (1898-1976)
Six White Dots Over Blue, Black, and Red
standing mobile–painted sheet metal and wire
42 x 24 x 22 in. (106.6 x 60.9 x 55.8 cm.)
Executed in 1948.
Estimate: $2,500,000 – $3,500,000

 

Alexander Calder (1898-1976)
Noir, Rouge, Bleu (Black, Red, Blue)
signed with initials and dated ‘CA 68’ (on the largest black element)
hanging mobile–painted sheet metal, rod and wire
39 x 155½ in (99 x 395 cm.)
Executed in 1968.
Estimate: $2,000,000 – $3,000,000

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