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Le stanze di Vetro a Venezia

Mona Hatoum Drowning Sorrows (wine bottles), 2004 Collezione Pier Luigi e Natalina Remotti Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin Photo: Ela Bialkowska

Pensate a Richter, Beuys, Hirst, Kosuth, Merz, Hatoum. Cosa hanno in comune, qual è il tratto che unisce tutte queste menti creative? Nulla, niente, nessuno. Sarebbe questa la risposta più ragionevole. E invece no, vi conviene prendere un biglietto per Venezia per andare alla Biennale ma anche all’isola di San Giorgio Maggiore, che nell’ambito del progetto “Le stanze di Vetro”, curato dalla Fondazione Cini e Pentagram Stiftung, propone una mostra strepitosa dal titolo: “Fragile?”.

Mona Hatoum Drowning Sorrows (wine bottles), 2004 Collezione Pier Luigi e Natalina Remotti Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin Photo: Ela Bialkowska

Troverete solo lavori in vetro. Riflessioni acute partorite dagli artisti contemporanei più amati, messe insieme dal curatore Mario Codognato, in una sorta di greatest hits degli ultimi 40 anni. Dall’equilibrio assoluto di Gerhard Richter, che nessuno immaginerebbe scultore del vetro e invece riesce ad essere il numero uno anche con questa disciplina, all’ennesima riflessione escatologica di Damien Hirst, con due occhi letteralmente fuori dalle orbite del solito teschio, in chiave glass… E ancora le bottiglie che galleggiano sul cemento di Mona Hatoum, la “barra d’aria” di Penone del 1969, e tanti altri.

Sinceramente, se ne vedono spesso di mostre a tema “vetro” specie a Venezia e Murano. Niente, dimenticate tutto, qui non hanno sbagliato nulla. Ogni tanto le cose belle arrivano.

 

LE STANZE DEL VETRO

Isola di San Giorgio Maggiore, 1
30124, Venezia
tel. +39 041 5230869
info@lestanzedelvetro.it
www.lestanzedelvetro.it – www.cini.it

 

 

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