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Il volgare circo artistico di Goldin

In nome dell’emozione e dei schei

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro*

VERONA, PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
2 FEBBRAIO – 1 APRILE 2013

Cambia la città, cambia il contenitore. Non cambia il contenuto e nemmeno il curatore. Cambia invece il titolo. Raffaello non va più verso Picasso come a Vicenza. A Verona si va “Da Botticelli a Matisse“. Così, a caso, senza un minimo di logica. “Da chillo a chill’altro” come direbbero a Napoli. E chisseneimporta che vengano chiamati in causa i Botticelli e Matisse e chissà perché non i più sfortunati Bellini o Van Gogh. Perché non un “Da Bellini a Van Gogh” o “Da Van Eyck a Bacon” o “Mantegna verso Degas“? Chi lo sa, intanto una carrellata informe di quadri dà vita ad un un effimero “Show dell’Arte”, un’accozzaglia di artisti che danzano come scimmiette su un palco. In fondo basta che la gente venga ed assista, cosa rimanga poi non interessa un granché.

Così si vende un prodotto e il curator-star Marco Goldin ne è maestro: bombardamento mediatico (con tanto di pannelli e gigantografie per il centro commerciale “offrendo agli avventori un piacevole momento di cultura tra un acquisto e l’altro“), sparata di nomi eccelsi e tanta, tanta emozione. Eh! L’emozione cari visitatori, questo sì che è il vero fil rouge dell’esposizione, non fa altro che ripeterlo l’emozionato Goldin. Chissenefrega della storia dell’arte e di un qualsiasi progetto scientifico. Bisogna far gli schei (con le banche complici nel maxi finanziamento) e tanti bei clienti ignoranti.

Da Vicenza a Verona per ripetere il successo dei 275 mila della Basilica Palladiana. Ottanta opere (molti capolavori) alla Gran Guardia di fronte all’Arena romana. Quattro tele nuove a rimpiazzarne otto che vanno: fuori Raffaello, dentro Memling e Van Eyck con il “Ritratto d’uomo” dal bel “copricapo azzurro” disseminato su ogni spazio vuoto della città.

Serata inaugurale con un frizzante e melenso Marco Goldin alla Crozza-Briatore perché “Verona è il luogo ideale per una mostra da sogno” che “regali immense emozioni” poiché “la vita è una storia di sguardi” (il sottotitolo espositivo è “Volti e figure. Storie di sguardi“). Insomma, uno show da sogno per un curatore da sogno. E in sala? Miele a palate, entusiasmo alle stelle…

Pierre-Auguste Renoir, Danza a Bougival, 1883*
Pablo Picasso, L’italiana, 1917*
Sandro Botticelli, Cristo risorto, 1480*
Francis Bacon, Omaggio a Van Gogh per la mostra dell’artista nel 1988 ad Arles, 1985

Luca Zuccala

INFORMAZIONI UTILI

Da Botticelli a Matisse. Volti e figure

VERONA, PALAZZO DELLA GRAN GUARDIA
2 FEBBRAIO – 1 APRILE 2013

 A cura di Marco Goldin – Linea d’Ombra

ORARIO MOSTRA
Lunedì-giovedì: 9-19
Venerdì-domenica: 9-20

Dal 1 marzo, il venerdì e il sabato la mostra è aperta fino alle 21.

PRIVATI
Biglietti con prenotazione
Intero € 13,00
Ridotto € 10,00: studenti universitari con tessera di riconoscimento, oltre i 65 anni
Ridotto € 7,00: minorenni (6-17 anni)

Biglietti senza prenotazione (acquistabili solo in mostra)
Intero € 12,00
Ridotto € 9,00: studenti universitari con tessera di riconoscimento, oltre i 65 anni
Ridotto € 6,00: minorenni (6-17 anni)

Biglietto speciale aperto
€ 15,00: visita la mostra quando vuoi, senza necessità di bloccare data e fascia oraria precise. Acquistabile via internet, tramite call center o presso la biglietteria della mostra. Questo stesso biglietto potrà essere regalato a chi si desidera.

Jan van Eyck, Ritratto d’uomo con copricapo azzurro, 1429 circa,olio su tavola, cm 19,1 x 13,2.Sibiu, Muzeul National Brukenthal

Pierre-Auguste Renoir, Danza a Bougival, 1883,olio su tela, cm 181,9 x 98,1.Boston, Museum of Fine Arts.Picture Fund

Pablo Picasso, L’italiana, 1917
,olio su tela, cm 149 x 101,5
.Zurigo, Stiftung Sammlung E.G. Bührle

Sandro Botticelli, Cristo risorto, 1480 circa
,tempera su tavola, cm 45,7 x 29,8.Detroit Institute of Arts
,dono di Wilhelm R. Valentiner

Francis Bacon, Omaggio a Van Gogh per la mostra dell’artista nel 1988 ad Arles, 1985
,olio e sabbia su tela, cm 198 x 147,5
.Londra, The Estate of Francis Bacon

 

 

 

 

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10 Commenti

  • Non preoccupatevi troppo per Goldin. Il curatore di mostre non lo farà ancora per molto. Adesso aspira a fare lo scrittore, l’attore, l’affabulatore, l’incantatore di serpenti. Lo avete mai ascoltato in teatro? Sull’arte ripete sempre le stesse cose ma volete mettere la teatralità, la mise en scéne, le phisique du rôle?

    • Mi preoccupo sì: ha appena firmato un bel contrattino di appalto nientemeno che con la Fondazione CarisBo a Bologna per una mostra sulla Ragazza con l’orecchino di perla e la “Golden Age” della pittura olandese, il tutto curato dallo “storico dell’arte” e amministratore unico de La Linea d’Ombra Marco Goldin (insieme a qualche studioso olandese); chissà che perle di acume critico usciranno da quel catalogo e che impostazione rigorosa avrà quella manifestazione. Dire che sono esterrefatta per questa mossa che non si confà affatto con il trend di qualità della Fondazione felsinea capitanata ancora per poco da Roversi-Monaco, è dir poco.
      Non solo non molla, il Nostro, ma assurge a vette sempre più alte. Al peggio non c’è mai fine.

      • Chiedo scusa: c’è una chiosa a quest’ultima mia nota, che dà anche il senso dell’operazione “orecchino di perla”, in gran fanfara dal febbraio del prossimo anno.

        “Accanto a questa mostra, la Fondazione Carisbo e Genus Bononiae proporranno anche Attorno a Vermeer, omaggio tributato da una quindicina di grandi artisti italiani contemporanei, da Guccione a Sarnari, da Olivieri a Verna, scelti da Marco Goldin per il senso della loro adesione all’intima idea specialmente del medium luminoso vermeeriano, senza distinzione tra figurativo e astratto.
        Il binomio antico-contemporaneo è, del resto, una precisa cifra stilistica del critico veneto, riaffermata in modi diverse e originali in concomitanza di molte delle sue mostre…”
        (dal testo del comunicato diffuso da Studio Esseci, Ufficio Stampa di Padova)

        … la scelta del critico Goldin intorno ai vermeeriani contemporanei in terra italiana. Se non si fosse capito dove si voleva parare.

        Voglio esserci e spero, con tutto il cuore, di essere obiettiva.

  • Le mostre di Goldin sono evidentemente la serie B dell’arte senza possibilità alcuna di futura promozione.Di notevole spessore in questi”memorabili eventi”, frequentemente,
    le sole cornici.
    Della serie:”O Francia o Spagna,purché se magna “il resto.

  • volgare è questo articolo? ma tu cosa sai fare?

    • Se tu avessi letto anche solo una minima parte di quello che Luca scrive qui, ti renderesti conto che il tuo apostrofo inutilmente offensivo non ha alcun senso.
      Qual è il problema se si accendono le corde della passione in un modo o in un altro? Credi che Luca riuscirà mai a toglierti il tuo beneamato Goldin? Impossibile: ai furbetti, al cattivo gusto e all’improvvisazione per i cerebri molli non c’è mai fine. Stiamo parlando dell’Italia, naturalmente, dove il primo che passa può fare ciò che vuole, ma solo se si è ben foderato prima. Non si pretenderà mica di revocare il paradiso dei ruffiani, degli imparaticci e dei senza valore, così sui due piedi, con quattro righe accalorate (e disperate)?
      Luca, ripensandoci, ma come ti sei permesso? Che ci guadagni? Dove pensi di arrivare con la tua violenta protervia? Forse a un ricco posto di ricercatore per lo stipendio – a quarantanni – inferiore a quello di un bidello? Certo che sei diabolico…

  • ECCELLENTE.SOTTOSCRIVO PAROLA PER PAROLA.HO VISITATO LA STESSA A VICENZA E NON MI SAREI POTUTO ESPRIMERE MEGLIO.PROPRIO IN NOME DELL’EMOZIONE E DEGLI SCHEI.

  • Eccellente, mai si scrive troppo contro il pattume goldinesco. Ma non ci sarà mai fine a questa contro-cultura di cui nessuno (tranne Goldin, gli sponsors e qualche assessore in vena di protagonismo d’accatto) ha davvero bisogno?
    Un solo appunto: non ho molta stima per l’epiteto “curatela”, ma anche questo è sin troppo compiacente per quest’accrochage informe che circola in Italia da tempo.

  • A Luca che ti sei bevuto stamattina? Pane e invidia? non c’è neanche da commentare un articolo così…

    • forse si è bevuto “pane & libere opinioni”, no?…mentre un commento che dichiara l’inutilità di commentare è l’ennesimo meta-ossimoro italiota…

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