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Come funzione il cervello davanti all’arte astratta

Uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Parma e della Columbia University, che svela qualcosa di nuovo su come si comporta il cervello di chi osserva un’opera d’arte astratta. Nello spettatore che guarda, ad esempio, i tagli sulla tela di Lucio Fontana, si attiva la corteccia motoria. Un segnale indiretto dell'”accensione” dei neuroni specchio, cellule del sistema nervoso che permettono di spiegare dal punto di vista fisiologico l’empatia, ovvero la nostra capacità di metterci in relazione con l’altro. Osservando la riproduzione dell’opera d’arte tutti i soggetti, indipendentemente dal grado di mediazione culturale – solo una metà conosceva l’artista – hanno mostrato a livello cerebrale la stessa reazione, che invece non si è verificata di fronte agli stimoli di controllo: la soppressione del ritmo mu, segnale dell’attivazione del sistema motorio corticale. Che indica, al tempo stesso, l’attivazione del meccanismo dei neuroni specchio.

Fonte: Repubblica.it  CLICCA QUI e leggi tutto l’articolo di Alessia

Manfredi

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