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UNA RIVISTA INTERNAZIONALE SUL MERCATO DELL’ARTE

“Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”, diceva Tomasi di Lampedusa. E’ proprio vero. La nuova veste grafica ed editoriale di ArsLife mostra radicali cambiamenti. Nella piattaforma, molto più interattiva. Nella grafica. Persino nel logo. Ma il cuore è lo stesso. Dopo cinque anni restiamo il giornale italiano online, dedicato al mercato dell’arte, più cliccato. Soprattutto più letto (tempo medio di permanenza sul sito altissimo). Certo, se quando siamo nati speravamo nella crescita culturale e nell’avvicinamento del nostro Paese al sistema internazionale dell’arte, ora non abbiamo perso del tutto le speranze, ma ci crediamo un po’ meno. Così la prima parte del nome, dal latino Ars, si è trasformata nell’inglese Arts. Non cambierà nulla nei fatti. Continuando a cercarci come ArsLife ci si troverà automaticamente sulla nuova piattaforma. E’ bastato aggiungere una “t” (quella che ora rotea nel logo) per decuplicare l’indice dell’indicizzazione sul web. Una magia anglofona. Eppure non è stata una scelta legata allo share che ci ha convinto. Quanto una logica polemista. E provocatoria. Lo scriviamo e diciamo da anni, troppi anni: sinché continueremo a parlarci addosso, credere di essere al centro del mondo, continueremo a perdere terreno. Scivolare ancor più sotto della periferia. Mentre i Paesi emergenti crescono vertiginosamente e ormai sono a un passo dall’orbita centrale, dell’arte che conta, l’Italia -il popolo legato all’arte, artisti, critici, appassionati, mercanti, studiosi e studenti che siano- continua a retrocedere. Questa deriva deve finire. Per questo ArtsLife cercherà di allargarsi sempre più attraverso una logica di comunicazione orizzontale più che verticale. Non ci interessa fare la “Maria de Filippi dell’arte italica”. Non desideriamo affatto aumentare i nostri lettori insultando o denigrando qualcuno. La massa dei visitatori in arrivo da simili operazioni non solo non ci stuzzica, ma nemmeno desideriamo ci riguardi. Semplicemente non li vogliamo tra i piedi! Il nostro lavoro è finalizzato a generare dibattiti, dare informazioni puntali. Non cerchiamo facili consensi e lettori a tutti i costi. Ce ne freghiamo bellamente dei numeri. Il che non significa rinunciare all’intelligenza, al contrario. Il lavoro di raffinamento della piattaforma multimediale si è immediatamente esteso a un crescita selettiva dei contenuti. Nuove rubriche. Nuovi collaboratori. Il tutto finalizzato, anche con provocazioni (ma sempre ironiche e mai volgari), ad accendere il fuoco della critica e del pensiero. Se prima eravamo seguaci dell’Illuminismo ora ne facciamo una bandiera. Alla faccia non solo di tutti i politicanti ma persino degli imbecilli che ancora sguazzano nelle ideologie soltanto per interessi personali (morali o materiali che siano). Ciascuno deve imparare a ragionare con la propria testa! Un giornale serve solo a questo. Se aiuta, fornendo ispirazioni, spunti e notizie allora è un buon giornale. Altrimenti è solo un amplificatore di qualcosa o qualcuno. Non voglio annoiarvi con la descrizione di tutte le novità presenti su ArtsLife.com. Se lo riterrete opportuno navigate da soli per scoprirle. Sono moltissime. E in futuro cresceranno ancora. Il centro della nostra informazione è diventato e diverrà sempre più il mercato dell’arte. Con un aggettivo in mezzo. Internazionale. Per esser chiari. Un piccolo ma gustoso evento a New York, Londra, Parigi Shangai o Mosca ci interessa molto più che una roboante mostra con celebri critici nostrani -solitamente con il cappello in mano- a Roma o Milano. Insomma il nostro lavoro futuro cercherà di riportare il mondo italiano dell’arte al centro di quello internazionale. Senza di voi non siamo nulla. Perciò dovrete aiutarci ancora più di come avete fatto sino ad ora. Scrivete commenti, intervenite. Proponete idee, scritti immagini. ArtsLife sarà un giornale aperto. Per trasmettere e far circolare, nel mondo, la grande  energia italiana nell’arte.

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