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Regole per un buon investimento in filatelia

Prima di un’analisi finanziaria della raccolta italiana, è bene dare alcuni consigli essenziali a chi vuole investire in filatelia.

  1. La filatelia è un investimento “a lunga scadenza” che non distribuisce cedole: una volta raggiunti gli obiettivi immobiliari e assicurativi, il “superfluo”, di cui si è sicuri di non aver bisogno a beve scadenza, può essere destinato a una gamma di intelligenti e piacevoli investimenti, tra i quali cade anche il collezionismo filatelico, accanto alle opere d’arte, agli arredi, ai gioielli e agli orologi.
  2. La qualità: la quotazione di un francobollo non dipende solo dalla sua rarità e dalla sua richiesta, ma anche dal suo stato di conservazione. Per i francobolli allo stato di nuovo, ovvero non utilizzati per la corrispondenza, la qualità si basa sulla freschezza della gomma al verso, la quale può deteriorarsi in modo traumatico per una cattiva conservazione in ambiente umido, con creazione di punti di ossidazione o più estesi ingiallimenti. Inoltre la presenza di una traccia di linguella che i collezionisti del passato applicavano al verso del francobollo per sistemarlo nell’album (quando cioè non esistevano le taschine) diminuisce la quotazione di un francobollo, mentre un più sostanziale deprezzamento subiscono i francobolli nuovi privi di gomma. Il valore si basa inoltre sulla freschezza del colore, il quale si può deteriorare con una lunga esposizione alla luce. Abrasioni, tagli della carta, pieghe diminuiscono notevolmente il valore del francobollo. I francobolli antichi, privi di dentellatura, per essere perfetti devono presentare tutti e quattro i lati con margini bianchi visibili a occhio nudo, senza il minimo intacco dell’immagine centrale. I francobolli moderni, provvisti di dentellatura per facilitarne la separazione, devono possedere tutti i dentelli, ma la loro qualità si basa pure sulla centratura della stampa: un francobollo é perfettamente centrato se i bordi dell’immagine distano in uguale misura dai lati opposti del francobollo. Un francobollo usato per corrispondenza è perfetto se l’annullo applicato è nitido, non deturpa l’immagine e le scritte col valore facciale.
  3. Scegliere un settore: è essenziale che il collezionista filatelico scelga gli opportuni “limiti” da imporre alla sua raccolta, che si basano sulla sicurezza finanziaria di poterla completare. Così, ad esempio, chi intende completare la raccolta della Repubblica italiana, porterà prima a completamento il settore della posta ordinaria, aerea ed espressi, poi passerà ai cosiddetti “servizi” che includono i francobolli più costosi, per personalizzarla infine con buste importanti. Evitare, pertanto, di farsi convincere all’acquisto di oggetti filatelici che non ricadono nel progetto intrapreso. Si corre il rischio di disperdersi e alla fine di stancarsi e di vendere tutto prima del tempo.
  4. Non avere fretta negli acquisti: ovvero cercare l’oggetto di bella qualità – o anche di qualità non eccezionale – ma sempre al “giusto prezzo”, che garantisca il buon esito dell’investimento, nella vasta rete del commercio al dettaglio e delle aste nazionali e internazionali. Pagare un prezzo allettante per un oggetto di dubbia qualità o un prezzo eccessivo per una qualità eccezionale, ma non corrispondente al vero valore di mercato, significa partire col piede sbagliato e non ottenere in tempi ragionevoli l’atteso guadagno finanziario. Un serio e fidato commerciante aiuterà il cliente in questo senso, proponendosi anche come intermediario in una tranquilla ricerca dei francobolli mancanti. Per i francobolli antichi più rari e costosi si può optare, al fine del completamento della raccolta, per esemplari difettosi (di 2a e 3a scelta) che si potranno ottenere con sconti fino all’85-95% rispetto alla piena quotazione di catalogo.
  5. Pagare il “giusto prezzo”: Affidarsi sempre a un serio commerciante che possa riacquistare nel futuro i francobolli che ha venduto e alle grandi case d’asta che con le loro moderate commissioni permettono di acquistare a quel “giusto” prezzo che è alla base dell’investimento.

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