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Come (de)costruire uno spazio in tre atti. Da Glorenza e Bolzano, una sequenza di mostre al Museion

1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti

Museion Casa Atelier di Bolzano ospita 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre attiuna sequenza di mostre a cura di Elisa Barison e Davide Bevilacqua, con opere di artisti e artiste ospitati da GAP -Glurns Art Point nasce a Glorenza nel 2012 come primo laboratorio per residenze d’artista in Alto Adige- nella Casa Atelier di Glorenza.

I tre atti analizzano la costruzione di spazi sociali attraverso le persone. Durante l’inaugurazione il pubblico sarà considerato parte integrante della mostra, che al momento dell’apertura sarà ancora in fase di allestimento.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
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PROLOGO

La città di Glorenza, con i suoi 888 abitanti, è una delle città più piccole d’Italia, probabilmente tra le più piccole del mondo. Essa però si può definire una città a tutti gli effetti. Che cosa la definisce come tale? Quali sono le caratteristiche della convivenza urbana? 1+1=3 prende spunto dalla Glorenza in forma astratta e minimizzata: Essa, anche a causa delle sue dimensioni, rappresenta il prototipo di una città perfetta, definita tale a causa della presenza di infrastrutture e edifici che non troviamo in situazioni rurali. Ne consegue che tutte le città più grandi e piccole del mondo dovrebbero assomigliare l’una all’altra; essere una moltiplicazione della Glorenza astratta.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
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Ma uno spazio si definisce veramente in conformità a linee, dimensioni, forme o sono i singoli frammenti, le persone a crearlo e definirlo attraverso i loro occhi e la loro convivenza? 1+1=3 riunisce venti artisti che non si conoscono né tantomeno vivono nello stesso luogo. Essi sono uniti unicamente da due momenti lontani da canoni cronologici o gerarchici. Un primo momento si riferisce al periodo di residenza che hanno individualmente trascorso al GAP Glurns Art Point a Glorenza: le riflessioni evinte in quel periodo trascendono il tempo della residenza e continuano a vivere tutt’oggi in molteplici città. Il secondo momento li riunisce tutti in un video, che fungerà da filo conduttore dei tre atti della mostra.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti

ATTI

Frammenti di riflessioni e le loro realizzazioni pittoriche, concepite nell’atelier di GAP Glurns Art Point a Glorenza, s’incontrano nella casa atelier del Museion di Bolzano formando un puzzle di una città ideale e della sua società. Le opere evidenziano le somiglianze di coesistenza urbana in diverse città e illuminano allo stesso tempo il particolare, l’individuo, l’origine della diversità e molteplicità urbana. In tre atti, 1+1=3 interroga e mette in luce le caratteristiche della convivenza interpersonale, la sua composizione, l’emergere dello spazio sociale e dell’identità dell’individuo all’interno di esso.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
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DRAMATURGIA

Ciascun atto inizia dopo l’inaugurazione con una fase di streaming, seguita da una retrospettiva fisica. I tre atti, o meglio, le tre mostre, conducono, poi, ad una metamorfosi e spronano i visitatori a ripetere il percorso più volte. L’inizio della mostra a livello fisico è contrassegnato da una performance lungo la circonferenza. Nessuno dei tre atti trova fondamento al di fuori del concetto generale. Nessun loro senza un noi, nessun noi senza un me.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti

SCENEGGIATURA ANALOGA

Akt I – sie / loro / them mostra opere di artisti che trattano della specificità di alcuni luoghi e dell’emergere di uno spazio sociale. Antonio Villa Jacob Wolff Franziska Schink Maria Mathieu Pascal Lampert Pierangelo Giacomuzzi

Akt II – wir / noi / us mostra opere di artisti che trattano di relazioni e comportamenti interpersonali. Alessandro Caccioti Federica Bruni Fernando Garcia Mendez Corina Forthuber & Adrian Luncke Mara Lea Hohn Frances

Drayson Akt III – ich / io/ me mostra opere di artisti che trattano dell’identità del uomo in relazione alla sua o ad altre culture. Bianca Mann Zoya Sardashti Janina Lange Michael Duglosch Celeste Rojas Mugica

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
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SCENEGGIATURA DIGITALE

Ai tre atti del progetto 1+1=3, che si sviluppano attorno alle tematiche della convivenza interpersonale, della creazione dello spazio sociale e dell’identità dell’individuo all’interno di questo, si alternerà una serie di display digitali che riportano queste stesse relazioni anche nello spazio virtuale. Negli intermezzi tra atti espositivi verranno ciclicamente installati tre dispositivi di streaming in tempo reale, i quali metteranno in mostra – attraverso video, immagini e testo – alcune componenti della produzione artistica ed espositiva che solitamente rimangono invisibili al pubblico: Prologo, Intermezzo 1, Intermezzo 2, Epilogo. L’idea sottostante consiste nell'”espandere” il dispositivo museale, considerando come parte della mostra stessa tutte le componenti complementari e necessarie per la realizzazione dell’opera d’arte che non sono poi messe in vista.

 1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti
1+1=3 o come (de)costruire uno spazio in tre atti

L’intenzione è di dissolvere i confini spazio-temporali della galleria e considerare le varie sfaccettature del sistema dell’arte e la loro funzione nei confronti dell’artista e del suo lavoro. Diventano quindi parte del display sia lo spazio di lavoro dell’artista, che la sua città di residenza e i suoi gusti personali, ma anche il ruolo del pubblico e le sue aspettative, l’arricchimento contestuale e teorico fornito da giornalismo e critica, così come le fasi di organizzazione, tenitura e documentazione della mostra stessa. Attraverso la collaborazione con l’associazione austriaca servus.at, che si occupa di arte e cultura in rete, la casa atelier a Glorenza verrà dotata di un sistema di video streaming che mostrerà in diretta gli spazi di Glurns Art Point GAP e le attività degli artisti in residenza là.

Contemporaneamente, una seconda installazione basata sulla condivisione di file video raccoglierà video-messaggi da parte degli artisti coinvolti nell’intero progetto 1+1=3, mentre un terzo display renderà visibile – stampandole su carta – le comunicazioni email tra GAP e gli stessi artisti. Le tipologie dei contenuti mostrati attraverso queste tre modalità di streaming cambieranno ad ogni iterazione del display digitale, talvolta coinvolgendo il pubblico in prima persona nel sistema interattivo.

Tutte le informazioni: http://www.museion.it/2018/03/gap-casa-atelier/

TEMPISTICHE

29 Marzo – 14. Aprile Mostra PROLOGO (digital 1) 14 Aprile – 27. Maggio

Mostra AKT I // sie / loro / them 7 Giugno – 23 Giugno Mostra

INTERMEZZO 1 (digital 2) 23 Giugno – 5 Agosto

Mostra AKT II // wir / noi / us 23 Agosto – 8 Settembre

Mostra INTERMEZZO 2 (digital 3) 8 Settembre – 25 Ottobre

Mostra AKT III // ich / io / me 25 Settembre – 4 Novembre

Mostra EPILOGO (digital 4)

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