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Sogno d’amore. L’universo poetico e sognante di Marc Chagall, a Napoli

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Nella straordinaria cornice della Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum di Napoli, è allestita la mostra dedicata a Marc Chagall dal titolo “Sogno d’amore”. Fino al 30 giugno 2019.

Sono 150 opere tra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni che raccontano la creatività e la produzione artistica di un flaneur di “baudeleriana” memoria, caratterizzata da uno stile personale, lontano dalle correnti artistiche che hanno animato gran parte del secolo scorso. Il grande artista russo naturalizzato francese, acuto osservatore della realtà, traspone sulla tela un mondo poetico e sognante. E’ un percorso espositivo che si divide in cinque sezioni: Infanzia e tradizione russa; Sogni e fiabe; Il mondo sacro; la Bibbia; Un pittore con le ali da poeta e L’amore sfida la forza di gravità.

Ad accogliere i fruitori sono una serie di opere legate alla sua infanzia, con colori vivaci e brillanti. Una scelta dettata dalla volontà di comunicare felicità e ottimismo. Sono dipinti che esplorano i luoghi d’origine dell’artista, come ricordi indelebili di un passato ancora vivo. “Villaggio russo”, del 1929, è un dipinto che raffigura una scena di Vitebsk, in Russia. Il primo piano della tela è occupato da due tipiche costruzioni in legno, una dipinta di rosso e l’altra d’azzurro, separate da una strada in salita interamente coperta di neve. E’ una riproduzione della terra natia, riconoscibile dai simboli della architettura cittadina, le torri della cattedrale. L’elemento onirico della composizione è la presenza di una slitta nel cielo trainata da un animale.

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Marc Chagall – Portrait de Vava

La seconda sezione è dedicata ai sogni e alle fiabe. Sono opere legate prettamente al soggiorno francese di Chagall, quando il gallerista ed editore Ambroise Vollard gli commissionò l’illustrazione delle “Favole”, del 1668, di Jean de La Fontaine, che saranno pubblicate da Tériade nel 1952. Egli riprenderà come fonte di ispirazione la tradizione russa, le icone e i lubki, (le colorate stampe popolari accompagnate da una semplice didascalia, usate per istruire e informare gli analfabeti). Nelle acqueforti influenzate dalle favole tratteggia vitelli, mucche, maiali, rane, volpi, galli e formiche. Nonostante la loro distanza nel tempo, di diversi secoli, lo scrittore francese e Chagall hanno aspetti in comune: il gusto per le tradizioni popolari, la capacità di penetrare il comportamento umano e una sconfinata immaginazione.

La terza sezione del percorso espositivo è incentrata sul mondo sacro e la Bibbia. E’ il secondo progetto di collaborazione tra Vollard e l’artista. Prima di dedicarsi al nuovo lavoro, Chagall, intraprende un pellegrinaggio in Terra Santa, includendo la visita ai luoghi che fanno parte della storia del popolo ebreo.

Qui, riscopre le sue radici, la sua terra d’origine. Le incisioni della Bibbia riproducono immagini legate alla fede, alla luce intensa della Palestina e alla forza spirituale dell’esperienza del viaggio. Quest’opera si sviluppò in due fasi: la prima composta da 66 stampe realizzate tra il 1931 e il 1939 e interrotta dalla morte improvvisa di Vollard; la seconda caratterizzata dall’intervento dell’editore greco Tériade che portò a compimento la pubblicazione di due volumi di 105 incisioni, avvenuta a Parigi nel 1956. All’interno della mostra una serie di incisioni sono colorate a mano, e due gouache, invece, intitolate “In cammino, l’asino rosso” e “Davide e Golia”, sono state realizzate tra gli anni 70 e 80.

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Marc Chagall – Double profil bleu et âne rouge

Interessante è il dialogo visivo e l’integrazione fra l’antica basilica che ospita l’exhibit e le opere del mondo sacro, in particolare dell’Antico Testamento, collocate nei pressi dell’altare. Chagall illustra nel 1966 “La storia dell’Esodo”, per l’editore León Amiel. L’artista rappresenta la storia biblica come un’allegoria della persecuzione a cui gli ebrei sono sottoposti con l’invasione nazista durante la seconda guerra mondiale. Attraverso ventiquattro scene, interpreta l’atto del popolo ebraico, che con l’aiuto del loro Dio e guidato da Mosè, fugge dalla schiavitù a cui è stato sottoposto in Egitto, per raggiungere finalmente la terra promessa. Liberi dall’oppressione, essi diventano un gruppo con identità e governati dalle proprie leggi. I testi sacri mettono in connessione il pittore con le sue radici più profonde, con l’infanzia trascorsa nella comunità ebraica di Vitebsk, con i sentimenti dell’amore e della fratellanza.

La quarta sezione trae spunto da una affermazione dello scrittore Henry Miller che definì Chagall: “il poeta con le ali di un pittore”. Sono opere che racchiudono l’esperienza e il mondo dell’artista: dai temi biblici ai clown e agli acrobati che rimandano all’attività circense a Vitebsk, con gli animali, trapezisti, luci, lustrini e giocolieri. I colori e la vivacità di questo microcosmo lo affascinavano, egli vedeva nello spettacolo una metafora della vita. Nella gouache del 1967 intitolata “Il clown”, sono raffigurati diversi animali e personaggi, tra cui spicca appunto un pagliaccio, una figura che suscitava una tenerezza particolare per il ruolo comico che interpretava, tenendo in mano un mazzo di fiori: un soggetto innamorato.

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Marc Chagall – Bouquet de fleurs sur fond rouge

La quinta sezione, intitolata “L’amore sfida la forza di gravità”, contempla i dipinti dedicati alla sua musa ispiratrice, la moglie Bella, e allo stato d’animo caratterizzato da un intenso amore, quando ci sembra di fluttuare nell’aria. Nelle sue tele si scorgono coppie di innamorati che si baciano dolcemente all’ombra di un mazzo di fiori rigogliosi e variopinti in una calda giornata di sole, come nel quadro “Il sogno”. Nell’opera “Gli innamorati con l’asino blu”, gli amanti si accarezzano al chiaro di luna: lui vestito, lei con i seni nudi, abbandonata tra le braccia dell’amato ed entrambi protetti dall’asino blu.

Nel dipinto “Il gallo viola”, invece, compare nuovamente il circo con i saltimbanchi, una sposa galoppa attorno alla pista su un agile destriero verde, mentre l’arlecchino le offre dei fiori, sotto lo sguardo attento di un gallo viola che nella tradizione simboleggiava la forza del sole e del fuoco. Infine, il matrimonio come frutto dell’amore, unione spirituale di due anime, è visibile in “Gli sposi e l’angelo”.

L’ultima sezione della mostra contiene la video installazione Dream Room che permette ai visitatori di immergersi nel magico mondo di Chagall. Le opere, visivamente impattanti, si liberano nello spazio della stanza dando vita a una dimensione onirica.

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Marc Chagall – Les amoreaux a l ane bleu

Informazioni utili

Chagall | Sogno d’amore

Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum, piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli

A cura di Dolores Duràn Ucar

Fino al 30 giugno 2019

Tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 (la biglietteria chiuse un’ora prima)

*Nella prima immagine: Marc Chagall – Le Coq Violet

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