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Dialoghi (im)possibili: la poesia rap di Murubutu incontra la notte dipinta al Centre Pompidou di Metz

Peter Doig, Milky Way Peter Doig, Milky Way . . Fra le spire del vento fra le vigne e il frumento Il cuore a mille nel petto Correvamo fino alla follia Illuminati di gioia sopra i muretti a secco E noi così felici da lasciar la scia E notti di brezza, salivamo su in vetta Contavamo le lampare là lontane delle barche in pesca Ascoltavamo le campane raccontare le montagne Mentre il buio ci parlava con l'astronomia . Murubutu, La notte di San Lorenzo
Alessio Mariani, in arte Murubutu
Alessio Mariani, in arte Murubutu

Dopo il mare e il vento, scende la notte. Terzo concept album per il professor Mariani, in arte Murubutu. Insegnante di storia e filosofia di giorno e rapper la sera. Binomio all’apparenza impossibile ma che costruisce intreccio perfetto nelle opere dell’artista bolognese, veri componimenti poetici al servizio di un ritmo moderno. Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli è l’ultimo lavoro del cantante, che si concentra sul tema della notte per dare forma alle sue storie. Ogni componimento racconta episodi dalle trame più disparate, spesso tragici, ma tutti incredibilmente poetici. Non solo nel contenuto, ma è soprattutto nello stile che si riconosce l’attitudine letteraria di Murubutu. Testi veri e propri, densi e complessi, che richiedono la lettura oltre che l’ascolto per scovarne meccanismi e sfumature. Ogni brano è ricco di dettagli, nascosti tra figure retoriche e riferimenti letterari e artistici. È forse questa la cifra stilistica distintiva dell’artista, che riesce a trasportare il rap in un territorio colto, rimpinguandone la dimensione ludica ed alleggerendone il carico didattico.

Senza entrare nel merito di una produzione giunta al 5 lavoro in studio, solo osservando i titoli dei brani dell’ultimo lavoro si intuisce il carico letterario che Murubutu porta con sé. A partire da Tenebra è la notte (parafrasi di Tenera è la notte di Fittgerald), troviamo poi Wordsworth, Le notti bianche (Dostoevskij) e Franz e Milena (Kafka). La stessa influenza la troviamo in tutti i suoi progetti, piccole perle raccontate con stile e trasporto inimitabili.

Nell’ombra nasce l’ultimo album. Al calar del sole si apre il capitolo delle vicende nascoste, misteriose, dai contorni e dalle direzioni incerte. Nella notte il buio avvolge strade e palazzi, azzera luce e ombra, getta solo ambiguità. Nel nostro passaggio insonne tra gli spazi resi inosservabili dalle tenebre abbiamo trovato due stazioni illuminate, apparentemente distanti ma, se vogliamo, incredibilmente vicine.

La prima sono i Magazzini Generali di Milano, dove nella notte di giovedì 7 marzo il tour di Murubutu ha fatto tappa. La seconda è Metz, dove il Centre Pompidou tiene una mostra interamente dedicata alla notte: Peindre la nuit, visitabile fino al 15 aprile.

Due suggestioni distanti che grazie alla tematica comune si sono trovate per allacciarsi nella nostra testa, dando vita ad un incontro improbabile ma che, ci auguriamo, possa essere valido e apprezzato. Impossibile stabilire se sia stato il brano a condurre al dipinto, o il dipinto a suggerire un particolare passaggio del testo. A questo punto, però, il loro legame ci sembra inevitabile.

Peter Doig, Milky Way
Peter Doig, Milky Way
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[…] Fra le spire del vento fra le vigne e il frumento
Il cuore a mille nel petto
Correvamo fino alla follia
Illuminati di gioia sopra i muretti a secco
E noi così felici da lasciar la scia
E notti di brezza, salivamo su in vetta
Contavamo le lampare là lontane delle barche in pesca
Ascoltavamo le campane raccontare le montagne
Mentre il buio ci parlava con l’astronomia […] 
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Murubutu, La notte di San Lorenzo
Winslow Homer, Notte d'estate
Winslow Homer, Notte d’estate
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[…] E s’incupiva fra i banchi di nebbia
Dove le nubi passavano in fretta
Se non riusciva a vederla nel buio dell’una come Neruda
Una goccia di Luna caduta nell’erba
E per quanto tuonasse tempesta
Lui ne avrebbe accettato la furia
Aspettando notti lì fredde,
Negli occhi pozze di stelle dopo l’ultima onda notturna […]
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Murubutu, La stella e il marinaio
Léon Spilliaert, La diga e la spiaggia
Léon Spilliaert, La diga e la spiaggia
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[…] Ma il cielo oscura le nubi con le sue fauci e sfila
Lame di luce racchiuse nei campi glauchi
Fuma fumi dai buchi tra fulmini e lampi bianchi
Sfondi dipinti a tratti, uomini vinti a traumi
Mangia luce sulle strade, l’inverno fra queste terre […]
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Murubutu, Buio
Vassily Kandinsky, Un cerchio (A)
Vassily Kandinsky, Un cerchio (A)
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[…] Le nubi volano come foglie fra i cieli scarlatti
E il buio cola come olio fra strade e palazzi
Invade e tinge i dettagli col nero
I ritagli di cielo ritratti sul vetro
Ed ogni cosa muta forma quando cala il sole
O forse proprio muta forma e non sono le ombre
E la città che ora chiude i suoi occhi […]
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Murubutu, Tenebra è la notte
Francis Bacon, Lying Figure in Mirror
Francis Bacon, Lying Figure in Mirror
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[…] E fuori il cielo è tutto a blocchi scuri, a tocchi cupi
Che guardò ad occhi aperti, come ad occhi chiusi
Chiuso dentro al suo studio, nel buio
Uno scrittore accende il lume e inizia la bugia
E coi suoi occhi traccia i segni, sparge i semi
E nella notte li feconda con un solo morso
Mentre la pioggia spazza i cieli, batte i piedi
Porta a terra ogni pensiero che volava via […]
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Murubutu, Occhiali da luna

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