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MIA Photo Fair, in arrivo la nona edizione a Milano

Carlo Mari Carlo Mari
Liu Bolin
Liu Bolin

Dal 22 al 25 marzo 2019 l’area espositiva di The Mall a Porta Nuova ospiterà la nona edizione del MIA Photo Fair, la piattaforma culturale dedicata alla fotografia che quest’anno prevede la presenza di 85 gallerie e 50 tra progetti speciali, editoria e progetti a quattro mani.

La manifestazione è ideata e diretta da Fabio Castelli e Lorenza Castelli impegnati con tutte le loro forze ad ampliare una visione internazionale della fotografia per stimolare la dialettica tra artisti italiani e stranieri.

Lorenza Castelli, il Direttore Organizzativo entra nel dettaglio di MIA: “Lavoriamo un anno intero con un team di molte persone e giriamo nelle fiere internazionali con il fine di cogliere gli stimoli culturali da riproporre al MIA. La nostra missione è quella di far capire la fotografia a 360 gradi, siamo una piattaforma unica in Italia e intendiamo la fotografia come linguaggio di arte contemporanea mettendo in mostra, dal reportage alla moda fino alla fotografia di ricerca. Si parla naturalmente di fotografia italiana e internazionale. Ormai ci sono fiere nazionali che si vantano di focalizzarsi sull’italianità. Noi invece ci sforziamo di portare a Milano tutta la fotografia italiana e straniera che possiamo in un’ottica di un continuo confronto e dialogo che portiamo avanti da nove anni”.

Carlo Mari
Carlo Mari

MIA con la sua internazionalità si propone quindi come luogo di crescita per la fotografia italiana attraverso i galleristi stranieri che grazie alla Fiera possono apprezzarla e promuoverla. “L’internazionalizzazione rimane per noi un’obiettivo molto importante e coinvolgiamo gli stranieri che sono già a Milano. Come il consolato della Repubblica di Corea con un focus legato ad autori provenienti dalla Corea del Sud che desiderano presentarsi nella vetrina di MIA cercando anche possibili collaborazioni con gallerie anche italiane. Oppure la Camera di commercio statunitense che supporta la presenza di Photo Independent Los Angeles, la fiera californiana interamente dedicata agli artisti indipendenti che, in un prossimo futuro e ce lo auguriamo, potranno intraprendere nuovi cammini professionali”. L’attenzione di MIA (Milan Image Art) si concentra anche su un intenso programma culturale, come illustra Lorenza Castelli.

Irene Kung
Irene Kung

“All’inizio il nostro pubblico veniva in Fiera e le prime cose su cui si informava era la tecnica. Oggi invece si informa sulla progettualità e parliamo veramente di fotografia d’arte. Creiamo un programma di cultura con eventi che tengono conto di quanto accade intorno a noi e replicati, calandoli nel mondo dell’arte e della fotografia. Un esempio è Focus Arte e Scienza nato l’anno scorso e arricchito quest’anno con la prestigiosa partnership dell’Università Vita-Salute San Raffaele che include eventi legati alla fotografia e alla neuroscienza il cui apice sarà un incontro a cui parteciperanno cattedratici tra i quali Massimo Cacciari”. E poi conferenze sulla tecnologia Blockchain o quella sul rapporto tra l’uomo e la natura, ispirata alla XXII esposizione Internazionale della Triennale di Milano intitolata Broken Nature. Design Takes on Human Survival con la partecipazione di Rune Guneriussen, artista norvegese e creatore dell’immagine guida del MIA 2019.

Marco Schifano
Marco Schifano

Eberhard & Co., partner da sette anni di MIA, celebra il genio di Leonardo da Vinci in occasione del 500esimo anniversario della sua morte esponendo cinque fogli riprodotti dal Codice Atlantico, la celeberrima raccolta di disegni e scritti del genio del Rinascimento, conservata in originale presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. Al MIA Photo Fair ci sono stand monografici e collettivi. “Un investimento che ci ha permesso di creare una base solida e fidelizzata di visitatori che ha continuato a crescere nel tempo e a seguirci. Presentiamo 85 gallerie, una ventina di editori ma anche gli artisti indipendenti e sono 12 su un totale di circa 135 espositori. E siamo fieri di poter proporre ogni anno un gruppo di autori selezionati, per i quali non è facile rendersi visibili”.

E ancora grande spazio all’editoria internazionale e un’attenzione capillare al collezionismo pubblico e privato. Un esempio? L’approfondimento sul collezionismo di fotografia contemporanea dei Musei Vaticani con l’intervento della direttrice Barbara Jatta.

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