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AMART 2019. Antico e contemporaneo sempre più vicini, a Milano

I fratelli Francesco e Filippo Mondadori con Ludovica Bonini *
Fabrizia Caracciolo
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Torna AMART. La seconda edizione della Mostra organizzata dagli antiquari milanesi presenterà opere di grande rilevanza artistica internazionale e un nuovo progetto di comunicazione. Dall’8 al 12 maggio 2019.

Si accendono i riflettori sull’antiquariato e non solo. Proprio questa mattina (27 febbraio 2019)  si è svolta a Palazzo Bovara di Milano la presentazione della seconda edizione di “AMART 2019 – Antiquari Milanesi per l’Arte“. Gli stand della mostra si ridimensioneranno per ospitare i ben sessantasei espositori -molti conosciuti a livello internazionale- presenti all’edizione 2019.

“La lunga lista d’attesa di quest’anno certifica del credito che AMART si è conquistata in brevissimo tempo nel mondo del mercato dell’arte, ma è soprattutto il lusinghiero riscontro di visitatori che dimostra come si sia riusciti a interpretare il gusto del pubblico, sempre più consapevole e colto, in evoluzione verso l’eccellenza” afferma il Presidente Domenico Piva.

Dall’archeologia al contemporaneo, l’edizione 2019 farà incontrare opere eterogenee e appartenenti ad epoche lontane fra loro. Dalla “testa di fauno”, scultura del I secolo a.c. (Umbria Sud) a la “Maternità”, scultura congolese della fine del sec. XIX (Denise e Beppe Berna) fino al “Lupo”, acquarello del 2019 di Marzio Tamer (Salamon Fine Art). E ancora il “Regolatore astronomico” di Louis Constantin Detouche (Top Time) e un “Incensiere in lacca, oro, argento e smalti”, Giappone sec. XIX (Mastromauro).

amart
Galleria: Giorgio Baratti
Autore: Panfilo Nuvolone (Cremona 1581 – Milano 1651)
Titolo: Natura Morta 
Tecnica: Olio su tavola – cm 78 x 123

Una nuova tendenza

Molti architetti e home designer scelgono pezzi di antiquariato per arredare case dal gusto contemporaneo e si assiste a un ritorno di interesse proprio per l’antiquariato da parte delle giovani generazioni. A tal proposito AMART ha ideato un nuovo e interessante progetto di comunicazione curato da Paolo Landi: protagonisti eccellenti -e di diverse generazioni- hanno accettato di farsi fotografare (da Maki Galimberti al Superstudio13 di Milano) con un’opera antica. Genitori e figli, nonni e nipoti, giovani fratelli e amici. Tutto questo e sottolineare un legame con la tradizione e un desiderio di futuro per una forma d’arte che trova sempre più spazio nelle case dei giovani, arredate con design contemporaneo ma spesso “riscaldate” da un dipinto, da un mobile, da un oggetto antico.

“La mia casa è un misto che adoro di mobili antichi ereditati e di design contemporaneo”  Carla Milesi di Gresy

AMART
I fratelli Francesco e Filippo Mondadori con Ludovica Bonini

Ecco chi sono i protagonisti della campagna: Urbano Cairo con la figlia Cristina, Claudia e Melusine Ruspoli, i fratelli Francesco e Filippo Mondadori con Ludovica Bonini, Anna Cataldi fotografata con la figlia Guya Falck, Oliva Salviati e Polimnia Attolico Trivulzio, Carla Milesi di Gresy con la giovane nipote Ludovica, Fabrizia Caracciolo, Anna Gastel con il figlio Guido Taroni, Domenico Piva con il figlio Giuseppe e il nipote Leonardo. Inoltre un gruppo di tredici giovani antiquari milanesi, che portano avanti con passione il mestiere e lo espandono sui “social” aggiungendo comunicazione tecnologica ai tradizionali modi di promozione e di vendita.

“Sono stata la prima donna banditrice d’asta da Christie’s – dice Anna Gastel – continua la mia passione per le cose antiche che amo mischiare alla contemporaneità“. E suo figlio Guido Taroni: “L’antiquariato si tramanda da generazioni nella nostra famiglia. Se le cose antiche e moderne sono belle vivono benissimo insieme”.

AMART
Galleria: CECCHETTO E PRIOR
Mobiletti laccati e sagomati
Venezia, prima metà del XVIII secolo
cm 54 x 85 h x 40

Informazioni utili

AMART 2019 – Antiquari Milanesi per l’Arte

Dall’8 al 12 maggio 2019

Opening su invito 7 maggio

amart-milano.com

Tutti i partecipanti alla campagna AMART 2019, il fotografo Maki Galimberti e Superstudio13 hanno devoluto il loro compenso a una donazione al FAI e al Museo Poldi Pezzoli di Milano

*Nella prima immagine: Fabrizia Caracciolo

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